CAPITOLO 2

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Era ora di pranzo e Megumi stava ancora ribollendo di rabbia mentre azzannava il suo panino come un lupo che divora una carcassa. È una rarità vederlo comportarsi in modo così poco elegante. Eravamo in mensa, seduti al tavolo con alcuni nostri compagni che chiacchieravano e scherzavano tra loro senza prestare troppa attenzione a noi, per il momento.

"Però è stato divertente, devi ammetterlo" cercai di sdrammatizzare sorseggiando un succo in cartone.

"Proprio per niente, adesso tutta la scuola saprà di mio padre. Ero riuscito a passare tutto il primo anno senza che nessuno se ne accorgesse e ora in un istante tutto è stato vano" disse sprezzante abbassando la voce in modo che gli altri non lo sentissero.

"E cosa cambia, ora che lo sanno?" chiesi.

"Niente, è che mi infastidisce essere associato a lui" rispose distogliendo lo sguardo e sbuffando.

"Tranquillo, vedrai che tra pochi giorni se lo saranno dimenticati tutti. Sempre se il professore la smette di ricordarlo a tutti" dissi sghignazzando.

"Quel bastardo" digrignò i denti e io risi ancora di più. Accartocciai il cartone vuoto e lo tirai nel cestino dall'altra parte della stanza facendo canestro.

"Io vado a prendere un po' d'aria, tu che fai?" chiesi tirandomi fuori dalla tasca un lecca lecca al lampone e infilandomelo in bocca.

"Passo, torna in tempo per la prossima ora" disse sollevando la mano.

Mi incamminai verso le scale con le mani in tasca e iniziai a salire tutti i piani della scuola, arrivai fino in cima e sorpassai il cartello giallo con scritto "divieto d'accesso" e spinsi la porta che conduceva al tetto della scuola. Adoravo questo posto e, a parte Megumi, non ci saliva mai nessuno quindi sapevo di potermi godere un po' di pace e tranquillità. Mi avvicinai alla rete e ammirai il panorama. Da lì si vedeva tutto il cortile della scuola e i campi sportivi, oltre che i palazzi della città in lontananza. Presi un bel respiro e mi godetti il venticello fresco sulla faccia. Mi voltai per andare a sedermi accanto alla porta e mi bloccai di colpo. Quando ero entrato non mi ero minimamente accorto di non essere da solo sul tetto, infatti proprio dove avevo intenzione di sedermi c'era già qualcuno, seduto con una gamba distesa e l'altra piegata su cui appoggiava il braccio che teneva stretta tra le dita una sigaretta accesa. La persona in questione sollevò la mano libera e mi salutò allegramente con un sorrisone ebete stampato in faccia.

"Ehilaaa Yujiiii" cantilenò divertito.

"Professor Gojo, anche a lei piace salire sul tetto?" chiesi incamminandomi verso di lui a passo svelto.

"Beh... diciamo che qui so di non essere trovato da gente indesiderata" disse sogghignando.

"Ma io l'ho trovata" dissi spavaldo con un gran sorriso vittorioso.

"Forse perché non sei indesiderato, Yuji" mi parve di sentire troppa enfasi in questa risposta ma decisi di non farci caso.

"Non pensavo fosse il tipo che fuma sigarette, professor Gojo" dissi facendo un cenno alla sigaretta che teneva in mano.

"Non pensavo fossi il tipo da lecca lecca" mi incalzò lui.

"Beh non mi conosce nemmeno" risposi con un mezzo sospiro.

"Nemmeno tu conosci me, Yuji" ripeteva troppo spesso il mio nome. Era una cosa strana? Oppure ero strano io a notarlo e pormi questa domanda? Come prima decisi di ignorare la cosa.

"Touché" dissi sedendomi accanto a lui e rigirandomi il lecca lecca in bocca. "Lei mi piace professore, ha un bel carisma. In più è riuscito con poco a mettere in difficoltà Megumi, il che mi ha fatto molto ridere".

Cursed Love    [Gojo Satoru x Itadori Yuji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora