CAPITOLO 29

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(Sukuna's POV)

Il mio cuore batteva all'impazzata, tanto da far male. Cercavo di respirare, ma diventa sempre più difficile e sentivo l'ansia travolgermi. La sensazione di perdita del controllo era schiacciante, accompagnata da vertigini e sudori freddi. Era come se il mondo intorno a me stesse crollando. Mi guardavo intorno, freneticamente, ma vedevo solo oscurità. Mi passai le mani sul viso e tra i capelli per cercare di aggrapparmi a qualcosa e mi accorsi che erano piene di sangue e sudore.

Il mio sangue?

Improvvisamente cominciai a sentire una voce in lontananza, ma non capivo cosa dicesse o da chi provenisse. Fino a quando riuscì finalmente a distinguere il mio nome.

"Sukuna!!!".

Sì. Il mio nome urlato a pieni polmoni, vicino a me. In quel momento l'oscurità sparì e tutto riprese colore e divenne improvvisamente riconoscibile. Davanti a me c'era Megumi, con uno sguardo preoccupato che mi guardava come se fossi impazzito.

Mi guardai attorno e mi accorsi che ero seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro in una delle stanze sul retro del Malevolent Shrine. Abbassai lo sguardo sulle mie mani ed erano ancora coperte di sangue.

E ricordai tutto. Avevo perso. Gojo mi aveva sconfitto.

Per la prima volta in vita mia ho perso un combattimento. Il sapore della sconfitta è molto più amaro di quello che pensavo ed è una batosta per l'orgoglio difficile da digerire. Però, non posso negare che fosse stato lo scontro migliore della mia vita. Ho dato tutto me stesso e mi ha tenuto testa. Quando sono riuscito a sopraffarlo ho avvertito la più incredibile delle sensazioni, una scarica di adrenalina infinita, mi sono sentito invincibile. Poi, però, la stanchezza per lo sforzo ha iniziato a farsi sentire e ho iniziato a essere meno preciso, sopraffatto anche da tutte quelle sensazioni.

Gojo invece, nonostante il dolore e la stanchezza, è riuscito a mantenere quel tanto di lucidità che ha effettivamente fatto la differenza nel risultato.

Abbiamo dato il massimo, sia a livello di forza fisica sia a livello di strategia di combattimento. Quindi, nonostante l'amarezza della sconfitta, sento anche un grandissimo senso di soddisfazione.

I miei occhi tornarono a posarsi sul viso preoccupato di Megumi e la confusione iniziò a insinuarsi nella mia mente.

"Perché sei qui? Ho perso. Sei libero di andartene e non farti più vedere qui" mi sollevai in piedi e cercai di ignorare il forte dolore in tutto il corpo. Non so come siamo finiti in questa stanza, ma per fortuna è una di quelle con lo spogliatoio annesso e le docce. Mi levai di dosso i vestiti e mi fiondai sotto un getto di acqua calda per lavarmi via di dosso il sangue, il sudore e crogiolarmi nella sofferenza delle ferite.

"Non è quello che voglio" il moccioso mi aveva seguito. Mi girai verso di lui, era fermo a braccia incrociate e mi guardava ancora con quel cipiglio preoccupato.

"E allora cosa vuoi?" sorrisi furbo. Il mio sguardo lasciava intendere che se voleva unirsi a me sotto la doccia non avrei protestato. Nonostante le ferite e la stanchezza avrei trovato sicuramente un po' di energia per farlo piegare sotto di me.

"Volevo solo che fosse una mia scelta, essere qui oppure no" spiegò, ignorando il mio invito.

Sospirai e alzai gli occhi al cielo, annoiato.

"Stai bene?" chiese, dopo qualche secondo di silenzio.

"Sei qui per farmi da infermiera?" non so cosa volesse ottenere, ma se stava cercando di innervosirmi era sulla buona strada.

Cursed Love    [Gojo Satoru x Itadori Yuji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora