Cursed Love [Gojo Satoru x Itadori Yuji]

CAPITOLO 7

(Gojo's POV)

Il piccolo Yuji dormiva tranquillamente accanto a me e io lo osservavo in silenzio. Era completamente rivolto verso di me e teneva entrambe le mani sotto al cuscino. Respirava profondamente e teneva le labbra leggermente schiuse. In questo momento sembrava proprio un cucciolo.

Yuji è un soggetto molto particolare, fin dal primo giorno aveva catturato la mia attenzione e non riuscivo a smettere di essere attirato da lui, dalla sua spontaneità. Ci incontravamo spesso per caso, ma molte volte mi ritrovavo a cercarlo nei corridoi o nelle aule, inoltre gli avevo fatto credere che passassi sempre le mie pause pranzo sul tetto anche se il primo giorno ci ero finito per puro caso e non ci sarei tornato più i giorni successivi, se non fosse stato per il nostro fortuito incontro. Mi piaceva trascorrere il tempo con lui e mi affascinava. Il suo sorriso è come un raggio di sole che illumina la stanza, gli occhi, profondi e di un magnifico color nocciola, mi intrappolano in uno stato di ammirazione senza fine. Il suo viso ha un'armonia perfetta, con linee morbide e mascoline che si fondono in un equilibrio affascinante. Le sue sopracciglia sono disegnate con precisione sopra gli occhi, contribuendo a esprimere emozioni che vanno dalla serietà all'entusiasmo contagioso. E quando ride, il suono di quella risata diventa una melodia incredibile. Ha un naso piccolo e sottile, rivolto verso l'alto. I suoi capelli castano chiaro sono corti ma sempre arruffati e disordinati, ho sempre la tentazione di passare le dita tra i suoi capelli, solo per sentire la loro texture morbida e calda. Spesso mi abbandono a questa tentazione, ma non tanto quanto vorrei.

Avvicinai una mano al suo viso, proprio come stavo per fare poco prima quando era ancora sveglio, e gli accarezzai delicatamente la guancia con le nocche della mano sinistra. La pelle era liscia e morbida, era piacevole da toccare.

Sospirai amareggiato. Non dovevo comportarmi così. Ho sempre avuto un carattere sfrontato e menefreghista, anche a causa del mio passato, e ho sempre voluto creare un rapporto molto stretto e alla pari con i miei studenti ma riuscivo a capire che con Yuji era diverso. Stare in sua compagnia alleggeriva il carico sulle mie spalle e mi sentivo bene. Quando ero con lui dimenticavo di essere Satoru Gojo.

Mentre gli accarezzavo il viso per sbaglio gli sfiorai le labbra e di scatto ritrassi la mano. Gli occhi si piantarono su di esse e non potei fermarmi dal pensare a quanto fossero rosee e carnose, scommetto che avevano un sapore dolcissimo.

"Cazzo!" Imprecai alzandomi di scatto dal letto e uscendo sul balcone. L'aria fredda mi investì ma cercai di resistere, poteva farmi solo che bene rinfrescarmi le idee all'aperto. Yuji non era molto più piccolo di me, aveva 17 anni ed era al penultimo anno, io invece mi ero laureato solo da un paio di anni quindi ne avevo 24, ma non era la differenza di età il problema. Lui era un mio studente e io il suo insegnante. Per quanto io sia sempre stato un tipo frivolo e sopra le righe questo era troppo anche per me, rischiavo di rovinare di nuovo una parte della mia vita e avrei dovuto fare di nuovo i conti con la mia famiglia, cosa che odiavo.

Subito mi tornò alla mente la sera al parco in cui Yuji mi fece appoggiare la mano sui suoi capelli morbidi e con uno sguardo fiero e determinato mi promise che non si sarebbe distrutto nonostante il mio tocco. Di impulso sorrisi. In quel momento avrei voluto abbracciarlo. Nonostante ciò avrei potuto veramente distruggerlo. Vedevo come mi guardava, forse lui non lo aveva ancora capito, ma se avessi fatto anche solo un passo verso di lui so per certo che non mi avrebbe respinto. Questo rende ancora più difficile stargli a debita distanza. C'è anche la possibilità che si spaventi, immagino non abbia mai avuto esperienze di questo tipo, a differenza mia. Potrei anche involontariamente spingerlo a odiarsi e questo mi dispiacerebbe più di tutto.

Rientrai in camera e notai che Yuji si doveva essere rigirato nel letto. Ora il lenzuolo si era spostato e lo lasciava completamente scoperto e la canotta che aveva si era alzata mostrando i suoi addominali.