Capitolo 6

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Non sempre le nuvole
offuscano il cielo:
a volte lo illuminano
Elsa Morante (La storia)

Grace's Pov

solitudine
/so·li·tù·di·ne/
sostantivo femminile
1. Esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui ( vivere in s. ) desiderato o ricercato come motivo di pace o di raccolta intimità ( cercare la s. ), oppure sofferto in conseguenza di una totale mancanza d'affetti, di sostegno e di conforto ( sentire il peso della s. ).
2. Ambiente o spazio inabitato e deserto, con un senso di inospitale o sconfinata vastità.
"le s. oceaniche"

tristezza
/tri·stéz·za/
sostantivo femminile
1. Stato di depressione riconducibile a un particolare dolore o a una diffusa e cupa malinconia: cacciare la t. col vino; sguardo velato di t.; Diman tristezza e noia Recheran l'ore (Leopardi); fu assalito da una t. improvvisa.
2. Malvagità, cattiveria.

lutto
/lùt·to/
sostantivo maschile
1.
Il dolore per la scomparsa di persone care, e le sue manifestazioni individuali o collettive nell'ambito degli usi e costumi delle singole comunità: quanti l. ha provocato questa guerra!; l. di famiglia, cittadino, nazionale; esporre le bandiere abbrunate in segno di l.; portare il l.; chiesa parata a l.
2. Motivo di angoscioso tormento.

Ecco come mi sentivo quel 20 settembre 2011, mia madre moriva e mi lasciava sola all'età di dodici anni. Ha scoperto troppo tardi di avere il cancro al seno e questo me l'ha portata via.

Vi siete mai sentiti soli anche se in realtà non lo eravate veramente? Così mi sentivo io. Ero circondata di persone che mi amavano come Eva o Adam ma mi sentivo come se non avessi nessuno, come se il mondo improvvisamente si stesse sgretolando pezzo dopo pezzo e io non riuscissi più a ricostruirlo, era un puzzle e i pezzi si stavano perdendo mano a mano.

Mamma non me lo ha mai voluto dire del perché stesse così male a quei tempi. Quando passava intere giornate a letto mi diceva che il giorno prima era stato stancante e io le credevo perché lavorava tanto per permettere a me e a mio fratello un futuro felice senza ostacoli.

Poi ha iniziato a stare giorni interi a letto, poi settimane, si alzava solo per lavarsi, andare al bagno e basta, il resto del tempo lo passava a dormire.

Io pensavo semplicemente che stesse male e che avesse la febbre, non mi aspettavo invece di ritrovarmi senza una madre.

Avrei preferito che mi dicesse la verità, sarei stata più tempo con lei, non avrei sottovalutato nemmeno un minuto in sua compagnia. Invece ha preferito nascondere a me e ad Adam tutto e poi farci consegnare una lettera da nonna il giorno della sua morte.

Non aveva neppure potuto fare la nonna, se ne era andata troppo presto. Da una parte però l'ho preferito, non ha visto quando io abbia sofferto e quanto io mi porti ancora i segni di quello che ho passato sette anni fa..

Io però parlo sempre ad Aaron di lei. L'avrebbe amato e avrebbe amato anche l'essere nonna, probabilmente l'avrebbe viziato e gli avrebbe comprato ogni cosa lui volesse. Ogni tanto ci penso a come sarebbe stato e so al 100% che sarebbe stata la nonna perfetta, Aaron la ama anche se non l'ha mai conosciuta e sono contenta di avergli trasmesso un po' del suo amore, se lo merita.

Al compleanno dei miei sedici anni mi sono fatta regalare da papà un tatuaggio, quel giorno quando mi sono presentata ho spiegato cosa volevo fare e dove volevo farmelo.

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