Capitolo 18

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Secoli di poesia e
siamo sempre al
punto di partenza.
Charles Bukowski

Eva's pov

Vedo rientrare Grace la mattina successiva con un sorriso che va da parte a parte.

«Sei quasi inquietante con quel sorriso stampato in faccia.» Non si era accorta della mia presenza, infatti quando sente la mia voce sobbalza e poi mi raggiunge sul divano.

«Non so se invidiarti perché sei schifosamente innamorata o non farlo perché mi sembri solo una deficiente con una paralisi facciale.»

Di tutta risposta inizia a ridere di gusto, e non sono ne invidiosa, ne schifata. Sono felice che abbia trovato una persona che la rende così spensierata.

«Cos'è successo ieri?»
«Ci siamo messi insieme.»
Non era la risposta che mi aspettavo.

«È ora di passare alle minacce serie allora,» le dico e la vedo roteare gli occhi, «dai prova almeno a conoscerlo, ogni volta che vi incontrate lo guardi come se volessi ucciderlo.»

«E chi ti dice che io non voglia farlo?» le dico mentre metto la testa sulle sue gambe e mi sdraio completamente su di lei.

«Com'è andata ieri sera?» mi chiede cambiando argomento. «Tutto bene, Aaron ha dormito con me e quando mi sono svegliata l'ho portato in camera di Adam. Stanno ancora dormendo.»

Annuisce e parliamo un altro po' finché io non decido di tornare in camera, sul letto trovo ancora il disegno di ieri. Un tempo credevo che io ed Adam potessimo essere perfetti l'uno per l'altro, ad oggi ho capito che siamo troppo diversi.

In realtà ci abbiamo anche provato, avevamo tutti e due sedici anni e siamo stati insieme nel periodo delle vacanze da scuola. Stavamo qua in Sardegna e non l'abbiamo mai detto a nessuno.

Siamo andati avanti per quasi tre mesi, finché la magia non si è rotta. Non facevamo che avere idee completamente diverse, litigavamo anche per delle cazzate. Non riuscivo più a stare in quella situazione e così ho chiuso.

Non ci siamo parlati per sei mesi.

Prima di tutto quel caos però ero felice, Adam è stato la mia prima volta.

Tutti se ne erano andati in giro quel giorno e noi due invece avevamo finto di stare male, solo perché volevamo stare insieme per qualche ora. Era quasi impossibile visto che io stavo sempre con Grace, quindi ci è sembrata l'occasione perfetta.

Quel giorno è uno dei ricordi più belli che ho insieme a lui. Non rimpiango niente in realtà, e anche se siamo cresciuti e cambiati so che non potrebbe comunque funzionare.

Vedo il mio cellulare accendersi, segno che mi è arrivata una notifica.

Vedo il mio cellulare accendersi, segno che mi è arrivata una notifica

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