Capitolo 21

371 26 36
                                    

Spero mancheranno anche a voi, a me di sicuro. Buona lettura 🤍

Le cose accadano sempre per un motivo
e gli uomini in genere ignorano quale esso sia.
Charles Bukowski

Grace's pov

Ho freddo.
È questa la prima cosa a cui penso quando apro gli occhi e mi ritrovo legata non so dove.

Ho una benda negli occhi, una in bocca e delle corde mi stringono i polsi così forte che rimarranno i segni.

Se ne uscirò viva.

La mia testa va subito a ieri..

Sento qualcuno toccarmi la gamba ma non me ne curo molto, sarà sicuramente Axel. Solo che i movimenti iniziano a farsi sempre più insistente. Avanti, indietro, avanti.. indietro.

Provo a spostare la mano ma torna più prepotente di prima, e questa volta non sulla gamba. Inizia a spostarsi verso il mio inguine. È sicuramente Axel, e devo riuscire a svegliarmi del tutto perché non può fare così con Aaron vicino.

Riesco finalmente ad aprire gli occhi da quel dolce sonno e...

E poi vorrei solo urlare ma non ci riesco. Qualcuno mi ha appoggiato un fazzoletto in bocca, nero.
Vedo. tutto. nero.

Mi risveglio in una macchina, non riesco a mettere bene a fuoco però..
«Axel? Axel sei tu? Mi gira la testa e forse devo vomitare.»

«Non farlo in macchina ti prego, è nuova.» Giro la testa di scatto, Matt. Matt è alla guida.

Sento il panico salirmi, come ha fatto? Axel come sta? Aaron? Oddio Aaron dormiva accanto a me.

Provo a sbloccare la portiera per saltare dalla macchina ma è tutto inutile. Bloccata.

«Ora andremo in un posto, non possiamo andarcene senza lasciare traccia. È da maleducati, non trovi?»

Vorrei urlare, dire qualcosa ma la mia gola è chiusa. Mi sento mancare l'aria, mi sento morire.

Lacrime salate iniziano a scendermi lungo le guance, non me ne curo. Prima o poi si seccheranno.

Provo a tranquillizzarmi ma è tutto unitile, il panico comincia a salirmi ancora di più quando capisco dove stiamo andando.

Casa di Axel.

Vedo Matt parcheggiare e poi scendere per venirmi ad aprire. Fa per prendermi dal braccio ma mi allontano,
«avanti Grace collabora.»

Mi prende con la forza, tanto da farmi andare a sbattere contro il suo petto. Puzza di fumo e alcol.

«Che vuoi da me?»
«Sono venuto a riprenderti. Ti ho pensata tanto sai? Ti sei fatta ancora più bella...»

Mi tocca le labbra con un dito e immediatamente mi sale un conato di vomito. Altre lacrime si mischiano a quelle precedenti.

MilagroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora