Capitolo 16

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Ci sono momenti assai belli
da vivere ma davvero difficili
da raccontare.
Louisa May Alcott

Grace's pov

Sono passati alcuni giorni dalla litigata tra Eva e Adam e per quanto lui ci provi a risolvere lei non ne vuole sapere.

Comprensibile in realtà. Mio fratello è sempre pronto a mettere bocca su tutto, non riesce mai a regolarsi e alcune volte non capisce neanche quando esagera.

Del padre di Eva purtroppo ancora nessuna notizia positiva, sempre uguale.

Il ristorante riaprirà martedì e finalmente potrò uscire da questa casa, stare con Eva e Adam che si ignorano ventiquattro ore su ventiquattro è stancante. Sembrano essere tornati all'asilo, Aaron in confronto a loro è già adulto.

Sento qualcuno aprire la porta e dei passi dietro di me, Eric e Axel.

Eric soprattutto viene a trovarmi, anzi è più corretto dire a trovare Aaron, tutti i giorni. Axel invece non lo vedevo da quel giorno in spiaggia. È stato occupato col ristorante.

Insieme a loro due c'è anche Rachel che continua a guardarmi male ogni volta che incrocia il mio sguardo. Non so che le ho fatto per farmi odiare così tanto.

«Grace dov'è Aaron?» mi chiede Eric avvicinandosi a me.

«In camera sua a dormire, non svegliarlo perfavore stanotte non ha dormito per niente.»
«Perché?»

«Stanotte ha deciso che la notte è fatta per guardare cartoni e giocare, fino alle cinque non ha chiuso occhio e non li ha fatti chiudere neanche a me.»

Mentre aspetto che la pasta sia pronta vado verso Eva e mi siedo un attimo vicino a lei, «con chi parlavi al telefono?» le chiedo mentre lo prende e lo lancia, con non molta delicatezza, sul divano.

«Mia madre, sta sempre uguale.» Appoggia la testa sulla mia spalla e sospira, non dorme da giorni, è stanca e io non so come aiutarla.

Ho provato a portarla in giro per farle spegnere anche per solo cinque minuti i pensieri ma niente sembra funzionare.

«Torna in cucina non preoccuparti, inizio ad apparecchiare.» Le lascio un bacio sulla guancia e stranamente non si scosta, come fa di solito, ma anzi vedo i suoi occhi diventare lucidi.

«Vuoi che mando via tutti?»
«No assolutamente, voglio distrarmi.»

Annuisco non molto convinta e torno in cucina dove trovo Axel ed Eric parlare della riapertura del ristorante.

Eric appena mi vede arrivare se ne va, decide di andare ad infastidire Eva, scelta non molto intelligente perché lei non apprezza e infatti va verso il divano e gli lancia un cuscino dritto in faccia.

«Quei due passano tutto il giorno a litigare,»
«si Axel fino alla notte, poi si rotolano nelle lenzuola.»

Sento la sua risata alle mie spalle così mi giro e in un attimo mi attira a se, mi stampa un piccolo bacio sulle labbra. Sto per approfondire quando sento qualcuno toccarmi una gamba. Abbasso lo sguardo e mi ritrovo Aaron ancora mezzo addormentato.

«Amore quando ti sei svegliato?» ovviamente come ogni giorno appena sveglio non parla, per almeno un'ora dopo essersi svegliato resta zitto e fa solo gesti per farti capire cosa vuole. Questo l'ha ripreso da mio fratello.

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