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Gli occhi di Minho si aprirono. "Dove sono?" mormorò tra sé.

La stanza era buia, il pavimento era freddo. Si mise la mano in tasca per prendere il telefono.

La luce intensa proveniente dallo schermo quasi lo accecò.

3:52

Illuminò la stanza con la luce dello schermo del telefono.

Oh esatto, è nel dormitorio di Jisung.

Si alzò con cautela dal pavimento. Si avvicinò a Jisung e lo ammirò per un momento. Era coccolato vicino al suo coniglietto di peluche, con lo sguardo triste sul viso.

Oh, come Minho farebbe assolutamente qualsiasi cosa per questo strano ragazzo.

Si infilò nel letto abbracciando il suo bambino. Posò un dolce bacio sulla sua guancia prima di accoccolarsi incredibilmente più vicino.

"Buonanotte, Jisung, ti dimostrerò il mio valore." Minho voleva assicurarsi che Jisung sapesse che lo voleva davvero. anche se sembra un compito facile, convincere uno psicopatico ossessionato e possessivo sarebbe un po' più difficile del previsto. quindi, ha escogitato gli unici due modi che avevano una possibilità di funzionare. la prima opzione era andarsene, lasciare indietro i suoi amici. e la seconda... beh non doveva preoccuparsi di questo a meno che la prima opzione non funzionasse.

"Ti dimostrerò quanto sono disposto a essere pazzo per te, Han Jisung."


...


Arrivò il mattino successivo e Jisung fu il primo a svegliarsi, o almeno così pensava.

"Buongiorno amore!" Minho disse mettendo un mucchio di vestiti jisung in un borsone.

"Che cazzo stai facendo?" disse Jisung in tono agitato.

"Partiamo."

"Che cosa?!"

"Vuoi che ti dimostri me stesso? Bene. Lo farò, ed ecco come." Minho prese un paio di scarpe jisung e gliele lanciò. "Mettiti quelle. Stiamo partendo."

"Smettila, Minho! Perché? Perché stai facendo questo? Perché adesso?!"

"Fanculo Jisung, te l'ho appena detto. Adesso mettiti quelle maledette scarpe e andiamo." disse Minho severamente.

Jisung fece come gli era stato detto, si infilò le scarpe e si avvicinò alla porta dove Minho lo aspettava con diverse borse.

Cosa sta succedendo? Perché è così irrequieto? I suoi amici. Li ama. Li abbandonerà davvero per me?

"Se non ti dispiace, andiamo al dormitorio di Chan e Jeongin per salutarli, lascerò che spieghino tutto al resto dei miei amici." Minho ora camminò mano nella mano con un jisung confuso finché non raggiunsero il dormitorio di Chan.

Minho bussò un attimo prima di sentire dei strascichi dall'altra parte della porta.

Ben presto il piccolo Jeongin aprì la porta nel suo pigiama di seta azzurro. "Papà, Minmin è qui!" Chiamò Chan che era in bagno.

"Bene, ciao Innie! Posso entrare?" chiede Minho guardando l'adorabile ragazzo.

"Sì! Papà è nella doccia però," il più giovane si accigliò.

"Va bene, che ne dici di uscire con Jisung mentre parlo con Channie, okay?" chiese Minho entrando con jisung ancora per mano.


...


"Ehi tesoro... che succede?" disse Chan, sentendosi a disagio per gli eventi accaduti la notte prima.

"Sono venuto a dirti che me ne vado... beh, ce ne andiamo."

"Cosa intendi Minho?" Chan aggrottò le sopracciglia avvicinandosi a Minho e sedendosi accanto a lui sul piccolo futon.

"Jisung e io torneremo a casa mia per un po'."

"E la scuola?!" Chan alzò la voce, non poteva farne a meno.

"Non urlare!" Hanno sentito dall'altra stanza. Era Jeongin.

"Scusa, Innie!... ma sul serio, che mi dici della scuola Minho?"

"Può aspettare, in più non è che io non possa vivere della ricchezza della mia famiglia in ogni caso." Minho alzò le spalle con noncuranza.

"Per quanto"

"Woah ecco Chan"

"Minho sii dannatamente serio con me per un minuto, quanto tempo starai via?" Chiede con voce severa.

"Fino a quando non avrò voglia di tornare, immagino"

"E l'hai detto a Hyunjin?" Chan voleva sapere quale fosse la ragione di ciò e questa domanda avrebbe risposto.

"..."

"Minho, capisci cosa sta passando in questo momento? Stai perdendo il suo migliore amico a causa di qualcuno che conosci a malapena!" può alzare la voce, facendo scorrere le dita tra i capelli per lo stress.

"Papà! Smettila di urlare", gridò di nuovo Jeongin.

"Stai dalla sua parte? Non ha il diritto di presumere NIENTE riguardo a jisung. Nessuno di voi lo conosce, come potete essere così dannatamente maleducati?! Per l'amor del cielo, si stava divertendo per la prima volta da ANNI ieri sera. Pensa solo se fosse Jeongin in quella posizione... come ti sentiresti." Minho si alzò dopo aver espresso il suo punto e si avvicinò a due ragazzi che giocavano con gli imbottiti.

"Vieni Jiji, andiamo." Si abbassò per prendere in braccio il ragazzo ma Jisung resistette.

"Ma è la prima volta che gioco con Innie!" Ha messo il broncio.

"Lo rivedremo presto, lo prometto."

"Mignolino?" Jisung allungò il braccio e sporse il mignolo.

"Mignolino" Minho cominciò ad aiutarlo ad alzarsi dal pavimento.

"Minho, penso che se te ne vai, Hyunjin potrebbe non perdonarti mai."

"Se questa è la sua scelta di portare rancore, allora è un suo problema."

"minho, non posso fermarti, merda, nessuno può farlo. ma non posso fare del mio meglio. quindi per favore resta, stai commettendo un errore" stava provando chan, cercando di mostrare a Minho che quello che stava facendo era sbagliato. ma non aveva mai visto Minho così testardo.

in passato non ha mai ascoltato quello che dicevano gli altri, e tutti lo sanno... ma questo era diverso. stava lasciando tutti i suoi amici per chissà quanto tempo solo per stare con qualcuno che conosceva a malapena.

"ci rivedremo presto, chan"

Detto questo, Minho fece uscire Jisung dalla porta e si avviò verso casa.

A little crazy // MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora