Gianicolo

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Incomincio a mettere a posto la mia roba e mi capita tra le mani un pacchetto incartato da della carta di giornale,realizzo che è il regalo che mi ha fatto Martina,la mia coinquilina (nonché una delle mie migliori amiche) prima di partire per Roma. Lo spacchetto subito, mi aveva detto di aprirlo appena arrivata,appena lo apro realizzo subito: è l'inedito della mia autrice preferita,Erin Doom. Marti lavora per una casa editrice famosa,sogna di fare la scrittrice ed evidentemente gli sarà capitato questo libro e l'avrà preso. Giuro la sto amando troppo in questo momento. Lo apro e vedo che c'è una dedica:
Lo so che sarà difficile,ma sei una persona forte e so che ce la farai.
Credo in te, fai il culo a tutti.

P.s. se trovi qualche freskone fattelo senza paura kuore

Rido e metto il libro sul comodino. Decido di seguire il consiglio e vado in cucina. Mi ritrovo davanti una scena carinissima: Mario intento a smanettare con la macchinetta del caffè non rispamiandogli diversi insulti in genovese. Cazzo quanto è bello. Appena si accorge della mia presenza si ricompone e io rido leggermente sperando di non risultare arrogante. 《Ti serve una mano?》chiedo. 《Mi sa che è mezza rotta,e a me serve urgentemente un caffè. Dato che sei di Roma, sai qualche bar dove lo fanno bene?》chiede. Cazzo. Io non vengo vengo a Roma da quasi 5 anni, che cazzo ne so se hanno chiuso. Vabbe' io tento. 《Conosco Tornatora,lo fanno molto bene ed è qui vicino》dico. 《Se sei libera ti posso chiedere di venire con me?》 BADA ACCANNA.Mi sta chiedendo di prendere un caffè? Con lui? Sto pezzo di fregno che la prima volta in cui l'ho visto stavo per svenire (o venire)? Sbianco e divento rossa nello stesso momento. 《Dammi 5 minuti e sono pronta》dico. 《Ok,vado a prendere la macchina in tanto》dice mentre si mette il giubbotto,prende le chiavi ed esce. Mi trucco leggermente,metto un sacco di profumo,do una leggera sistemata ai capelli e mi cambio. Poco dopo sento suonare il citofono,quindi scendo e mi ritrovo Mario appoggiato ad una bellissima Mercedes nera. Mecojoni.
Quando mi avvicino all'auto mi apre la portiera e io lo ringrazio,no ma è troppo carino. 《Allora,dove si va?》dice. 《Vuoi andare in un posto molto bello ma un po' più lontano,o in uno carino ma più vicino?》chiedo. 《Portami un po' in giro per Roma》dice. Lo porto al Gianicolo.

Mario's pov

Con la scusa del caffè mezzo mezzo mi sono pure ricavato un uscita,sono un cazzo di genio. Quando scendiamo gli apro la portiera e lei mi sorride, si ho capito però prima di sorridere mi deve avvisare sennò io non ce la faccio. Mi incomincia a spiegare tutta la storia di questa piazza,sembra abbastanza ansiosa,ma è meravigliosa anche così. 《Se mi avessero spiegato storia così a scuola,avrei tutti 10》dico,e lei ride. Che bella risata. 《Ok,io ti ho detto qualcosa di Roma,ora tocca a te: Dimmi qualcosa di Genova, non ci sono mai stata》dice. 《Allora,io non sono bravo come te a storia,quindi ti dirò come la vedo io Genova. È sempre stato un posto in cui mi sentivo a casa,al sicuro, e quando sono lì e come se stessi dove dovrei stare,nel posto giusto. Sono nato a Genova,mi sono trasferito a Milano,in seconda media ancora a Genova, e poi nel 2015 a Milano fino a ieri. I quartieri di Ge-Mi sono il mio posto nel mondo.》dico. 《Per me è così per Roma -prende una pausa- ho un passato non proprio dei migliori,ma ogni volta che guardo il tramonto del Gianicolo o l'alba al Colosseo mi sento al sicuro. Perché qualsiasi cosa stesse succedendo nella mia vita,nella sua diversità,rimaneva sempre la stessa.》dice guardando il paesaggio.《Mi sento un po' d'intralcio qui,questo è il tuo posto,e io qui non c'entro niente》dico.
《Bhe se ti ho portato proprio qui è perché voglio che tu sia qui,con me》dice. Stravedo per le persone che sanno fare dei discorsi sensati senza cringiarsi. Restiamo un po' in silenzio, ma non è un silenzio imbarazzante,mi sento a mio agio.

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