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Nella storia si aggiunge un nuovo personaggio. Ilaria (si sono io e sono egocentrica). Ilaria è la migliore amica che tutti vorremmo avere,si sono sempre state vicine a vicenda e si conoscono da una vita. Lei è una scrittrice di successo,e niente scoprirete il suo carattere nel corso della storia buon proseguimento.

Non avevo mai creduto nei ritorni.
Avevo sempre pensato che ciò che era passato non si poteva cambiare.
È ancora così.
Ciò che è stato non si può cambiare.
Ma si può cambiare il futuro.

Quando entro nel locale la musica, l'odore di erba,alcool e le luci stroboscopiche mi travolgono completamente. Mi faccio strada fra i tavolini imbanditi di erba,droghe e alcool (niente di sorprendente conoscendo il protagonista) quando vedo Niccolò venirmi in contro con un sorriso a trentadue denti. Ci salutiamo, <ttapposto come stai?> gli chiedo. <in ansia> risponde lui guardandosi intorno. <e di che? l'album spacca e sta festa ancora di più,stai sereno> lo rassicuro. <speramo,senti na cosa. -piccola pausa- o sai che ce sta pure Mario eh?> mi chiede. <sisi lo so vai tranquillo,tu goditi la festa,se poi lo incontro lo saluto e bà> rispondo sicura. Sisi ci crediamo tutte Elisa. Incontro Ilaria e la trascino nei bagni. <amo abbiamo un problema cazzo> dico prendendogli le mani. <che cazzo è successo?> mi chiede preoccupata dalla mia espressione. <c'è Mario e ho paura di incontrarlo> le rispondo. <amo lo sapevamo che ci sarebbe stato,tu se lo incontri cerchi prima di scappare e vieni da me se non ti ha visto,se ti ha visto lo saluti e vieni da me ok?> mi spiega lei. <e se lui inizia a parlarmi?> gli chiedo. <gli dici quello che ti senti di dirgli,al massimo gli dici che non te la senti e lui capirà fidati. Siete letteralmente anime gemelle,ti ha sempre capito e ti capirà anche ora. Non è cambiato niente.> mi rassicura. Ha fatto psicologia all'università e si vede. Ilaria è l'unica persona che è sempre riuscita a calmarmi e a capirmi e lo continua a fare anche a distanza di anni. Usciamo dal bagno e andiamo dritte in pista a ballare e ascoltare l'album. Dopo aver ballato per un pò io vado a prendere da bere. Ordino un gin tonic al barista e nel frattempo che me lo fa guardo un pò le notifiche di istagram. <un bloody mary grazie> ci metto un secondo a realizzare e vado in blackout più totale. Il cuore inizia a battermi a una velocità disumana. Non sento le gambe. Sono andata in apnea. E ora che cazzo faccio io?Dopo qualche secondo di trans decido di provare quantomeno a ragionare per quel che riesco. Allora. Mi ha visto?non lo so. Dovrei girarmi per controllare,ma se giro mi riconosce di sicuro. Quando il barista mi darà il drink mi noterà sicuramente quindi meglio capirlo ora. Prendo un respiro e mi giro. Perdo completamente la cognizione di qualsiasi cosa. Sta fumando dalla sigaretta elettronica mentre guarda le bottiglie di alcolici del bar. I capelli sono molto più corti di quanto me li ricordavo,e ci sta divinamente. Ha una maglia nera attilata (ha fatto ancora più muscoli e sembra un dio greco) coperta da una giacca nera e marrone probabilmente disegnata da Formichetti (il suo stilista) un jeans abbinato alla giacca e delle air force nere costum. Non ho ben presente la mia faccia in questo momento anche perché credo sia indescrivibile. A manomettere la radiografia che gli sto facendo è il barista che mi serve il mio drink. Come avevo programmato Mario si gira,i nostri sguardi si incontrano e da quell'esatto momento non capisco più niente. È come se tutto l'ambiente intorno a noi si fosse polverizzato. <ciao> mi dice lui. Omiodio quanto mi è mancata la sua voce. Capisco che non posso rimanere a fissarlo in eterno. <ciao> gli rispondo. Lui mi guarda un ultima volta e se ne va. Sento le lacrime agli occhi quindi vado in bagno e appena chiuse le porte scoppio in un pianto spassionato. Sono stata una cogliona. Questo è quello che mi ripeto da quando,quell'orribile giorno,me ne sono andata. Ero terrorizata al solo pensiero di dirgli una cosa del genere,della sua reazione,di capire se tenerlo o meno. Tenerlo significava fare un totale salto nel vuoto. Abortire significa non superarla mai e andare avanti come non fosse successo nulla,quando dentro di noi sapevamo di essere totalmente a pezzi. Così ho preso la scelta più egoista,insensibile e codarda di tutte. Scappare dai problemi. Non ce lo meritavomo. Non se lo meritava. Non doveva finire così fra di noi. Mentre mi crogiolo nelle mie lacrime sento qualcuno bussare insistentemente. <apri sta porta o ti giuro che la sfascio> mi minaccia Ilaria. Per fortuna che c'è lei. Apro la porta e gli cado letteralmente fra le braccia. Lei mi abbraccia in silenzio come solo lei sa fare. A un certo punto io mi stacco e inizio a cercare di parlare. <io lo amo Ilaria,lo amo e lo amerò fino alla fine dei miei giorni. Quindi è inutile che provo ad autoconvincermi di non provare più le stesse cose perché ogni volta che lo guardo è sempre lo stesso. Quello che abbiamo passato insieme io non lo supererò mai e poi mai. C'ero io a tenergli la mano in ospedale quando suo padre è comparso dal nulla e lui ha fatto un incidente da ubriaco. C'ero io quando ha avuto un attacco di rabbia. E c'era lui quando gli raccontavo dell'ansia o a consolarmi.>.

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