La rocca di San Secondo sembrava sospesa nel nulla, immersa nelle tenebre della notte, ma illuminata a giorno da torce e candele. I suoi abitanti erano tutti svegli, nessuno escluso, ma, pur affollando a tratti gli ambienti più vicini agli appartamenti dei due padroni di casa, non si sentiva altro rumore, se non le grida, intermittenti e profonde, della Contessa e Marchesa Bianca Riario De Rossi.
Troilo, affannato e senza requie, stava appena fuori dalla porta, un orecchio teso e la schiena fradicia di sudore, mentre la di lui madre aveva preferito essere nella camera assieme alla nuora, sia per supportarla, sia per controllare che tutti facessero il loro dovere.
Quel parto era atteso da quasi una settimana, e, anzi, la partoriente aveva espresso un paio di volte la sua perplessità per quel ritardo, visto che ormai sentiva spesso dei dolori che le ricordavano l'inizio delle doglie della prima gravidanza. Ovviamente aveva potuto confidare quel dettaglio solo al marito, alla suocera e a Creobola che, seppur fosse una presenza spesso ingombrante, si era improvvisamente dimostrata utile, rappresentando per la giovane Riario una sorta di filo invisibile, ma molto diretto, con la sua famiglia d'origine, in particolare con sua madre.
Quella notte, poco dopo essersi messa a letto, Bianca aveva avvertito dei dolori molto più forti e aveva chiesto al marito di chiamare la levatrice, e, quella volta, non si era sbagliata. La donna, che viveva ormai alla rocca da un paio di settimane, era arrivata in camera a travaglio già iniziato.
Troilo avrebbe voluto restare accanto alla moglie e, intimamente, anche la Riario avrebbe preferito tenerselo vicino, ma sapeva che non era quello che la gente si aspettava. Fossero stati a Ravaldino, o forse anche solo a Castello, protetti ancora dall'irruenta Tigre, che aveva sempre fatto carta straccia delle convenzioni sociali, allora sarebbe stato tutto diverso, ma lì a San Secondo le apparenze dovevano essere rispettate e dovevano comportarsi come ci si aspettava da persone del loro rango.
Il De Rossi stava quasi impazzendo per l'ansia. Si chiedeva di continuo se anche alla nascita di Pier Maria fosse successo così. C'erano state le grida? L'attesa infinita? Chi aveva vegliato la sua Bianca, a parte i suoi stretti familiari? Quanto era durato tutto quello strano spettacolo?
Si stava ancora facendo mille domande, grattandosi di continuo il mento coperto di barba rossiccia, senza far caso al placarsi delle urla, quando la porta si aprì appena e Creobola mise fuori il naso adunco, chiamandolo con un cenno della mano.
Nervoso, ma sollevato – una parte di sé gli diceva che, nel bene o nel male, l'attesa almeno era finita – l'uomo non si fece pregare e seguì la serva.
Bianca era a letto, pallida, ma tranquilla e lo fissava. Una delle balie, la madre di Troilo e Creobola, invece, si stavano affaccendando vicino alla piccola tinozza colma di acqua calda, per lavare il neonato.
Il De Rossi fu tentato di andare a vedere il suo secondogenito, ma sentiva una forza magnetica che l'attirava verso la moglie, e così seguì il suo istinto. Accucciandosi accanto a lei, le prese la mano e le chiese come stesse.
La Riario allargò un po' il sorriso, mentre la levatrice borbottava qualcosa sul fatto che la questione non era finita e che bisognava far uscire presto il Marchese, se non si voleva farlo assistere a un qualcosa che non era destinato agli occhi di un uomo.
"Dio è dalla nostra parte." sussurrò la ragazza, mentre la mammana controllava di sfuggita la sua paziente, sollevando appena il lenzuolo sporco: "Ci ha dato una figlia."
L'uomo ascoltò rapito quelle poche parole. Era quello che avevano sperato, quello per cui entrambi avevano pregato fin dal momento in cui erano stati certi di quella seconda gravidanza. Con la nascita di una figlia, diventava tutto più semplice, per quanto la situazione restasse complessa.
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Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo (parte VI)
Historical FictionTrovate le prime cinque parti sul mio profilo. Caterina Sforza nacque nel 1463, figlia illegittima del Duca di Milano e di una delle sue amanti, Lucrezia Landriani. Dopo un'infanzia abbastanza serena trascorsa quasi per intero tra le mura del...