☽ Capitolo Sei ☾

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«Link, tieni alta la testa, così.» Mipha gli sollevò con delicatezza il viso, con una mano sotto al suo mento e l'altra a tamponargli il naso con un fazzoletto di stoffa.

Zelda osservava la scena con un groppo allo stomaco: le dita di Mipha sul collo di suo marito la stavano mandando fuori di testa.

«Siamo venuti da ogni angolo di Hyrule per assistere al vittimismo di questo bamboccio?» Commentò Revali a denti stretti, beccandosi un'occhiata di traverso da Urbosa.

«Vedi di non farti sentire dal re.» Gli intimò lei, guardando preoccupata la scena come tutti.

«Non potrebbe essere una cosa normale?» Chiese Daruk, tre volte più grande e agitato di chiunque altro nella stanza. «Molti Hylia soffrono di sangue dal naso, no?»

«Non Link.» Rispose Mipha, con ancora il panno insanguinato tra le mani. «E poi... c'è qualcosa che non va. Non riesco a fermare l'emorragia.»

Il sovrano si alzò in piedi, e subito tutti gli sguardi furono rivolti a lui.

«Vi ringrazio per essere giunti fino a qui-» disse «-ma temo che per oggi non riusciremo a risolvere la questione. Vi prego di fare attenzione e di avvertirci immediatamente nel caso in cui scopriste qualcosa di utile. Tutto il regno deve tenere alta l'allerta.»

Il sovrano poi si rivolse a Link, con il viso ancora sporco di sangue, e a Mipha.

«Principessa Mipha, voi siete eccellente nelle arti mediche: vi sarei grato se poteste aiutare i nostri dottori a capire che cos'ha il principe, prima di fare ritorno a casa.»

«Oh, certamente, vostra maestà.» Annuì Mipha, chinando il capo.

Zelda lanciò di scatto un'occhiataccia al padre, pregando poi che nessuno l'avesse vista.

Ma cosa le stava prendendo?

«Ringrazio anche te Lanthon, per le importanti informazioni che ci hai portato da Finterra: potrebbero essere fondamentali per capire con chi abbiamo a che fare.» Terminò il sovrano, rivolgendosi al capo villaggio.

Quello si inchinò in un gesto di reverenza, senza nascondere una punta di soddisfazione.

«Per me è un onore, vostra maestà.»

Dopo essersi congedati dal sovrano, gli ospiti uscirono dalla sala diretti ognuno a casa propria, carichi di preoccupazioni e pensieri.

Daruk si offrì di accompagnare i due capovillaggi, mentre Revali si liberò in volo senza degnare nessuno di particolari saluti.

Impa si diresse a passi svelti verso il campo d'addestramento, evidentemente tesa e bisognosa di sfogarsi, e il sovrano fu scortato verso le proprie stanze dalle guardie.

Urbosa a quel punto si avvicinò a Zelda, che teneva ancora lo sguardo fisso su suo marito e la principessa degli Zora: lui si teneva il naso coperto con una mano, ed il sangue era arrivato a colargli fino al polso, tanto da macchiargli l'orlo della manica azzurra.

«Principessina.» La richiamò Urbosa. «Che ne dici di una passeggiata per i giardini del palazzo? Sembri aver bisogno di un po' d'aria.»

Zelda annuì senza fiatare, seguendo con lo sguardo Mipha e suo marito che si allontanavano fuori dalla sala.

⊱ ♛ ⊰

Link nutriva un profondo rispetto per il sovrano, e non si sarebbe mai nemmeno sognato di discutere una sua decisione.

Ma quando aveva chiesto a Mipha di aiutarli a capire cosa diavolo avesse, Link avrebbe davvero voluto scavarsi una fossa.

Ormai da tempo le cose tra lui e Mipha erano diventate... tese.

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