✧ Capitolo Nove ✧

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Oltre 100 stelline e quasi 2000 letture, come sempre non so come ringraziarvi. <3
Spero che la storia vi stia piacendo, vi mando un bacione.

-Ari

⊱ ♛ ⊰

Zelda si sentì scaraventata sulla sabbia, all'ombra delle rocce. Non fece in tempo a rialzarsi che lo Yiga le fu completamente sopra, bloccandola con il proprio peso.

«Sapete, quando vi ho vista mi sono detto: per Hylia, la principessa è davvero bella come dicono! L'eroe è davvero egoista a tenersela tutta per sé...» Nonostante il caldo, Zelda si sentì rabbrividire. «Perciò, dopo tutto il male che lui ha fatto a noi, non si offenderà di certo se mi diverto un po' con voi.»

Zelda sbarrò gli occhi, mugugnando di terrore.

Cercò di scappare, ma lo Yiga la inchiodava con il suo peso a terra, tenendole stretti i fianchi tra le ginocchia.
Cominciò a slacciarle i bottoni della maglia, quasi strappandoglieli dalle asole.

«Non ti azzardare nemmeno a toccarmi! Schifoso traditore!» Gridò lei.

Lo Yiga, in risposta, le diede un ceffone così forte che a Zelda mancò il fiato dalla sorpresa e dal dolore.

«Zitta.» Sibilò l'uomo da dietro la maschera. «Ringraziate che la mia signora vi voglia viva...»

L'uomo continuava a provare a strapparle via i vestiti, mentre con l'altra mano si slacciava la cintura della divisa.

«Ti confesso un piccolo segreto, principessa.» Sibilò, con un tono di voce che le diede il voltastomaco. «Ho sempre sognato di farlo con una smorfiosa altezzosa come te.»

Qualcosa scattò dentro Zelda: come se una diga in lei si fosse rotta, e un fiume di energia avesse iniziato a scorrerle nelle vene.

La sua pelle iniziò a brillare di una luce dorata, i capelli le si librarono in aria come lingue di fuoco.

«Ti ho detto-» Ripetè, con la voce molto più profonda del normale «-che non devi toccarmi!»

Protese le mani davanti a sé, e dai suoi palmi fu evocato un raggio di luce così potente da far sembrare fioco lo splendore del sole.

Durò pochi secondi, un'esplosione di energia che fece tremare le sabbie del deserto.

Zelda riaprì gli occhi lentamente, inconsapevole di averli chiusi.

Il corpo carbonizzato dello Yiga giaceva riverso sulla sabbia, annerito e irriconoscibile.

Zelda si osservò le mani, a metà tra lo sbalordita e il terrorizzata: era stata lei? Da quando i suoi poteri erano diventati così micidiali?

«Zelda!» La voce di qualcuno la riportò alla realtà.
La principessa vide Urbosa e le sue guerriere correrle incontro, i loro gioielli che brillavano sotto al sole del deserto.

Urbosa le si gettò davanti e le prese il viso tra le mani, scrutandola da capo a piedi.

«Non sai la paura che ho avuto quando non ti abbiamo ritrovato nella carrozza, bambina.» Poi il suo sguardo si spostò al cadavere carbonizzato poco distante. «Ma che... che diavolo è successo qui?»

Zelda si rimise in piedi, passandosi le mani nei capelli e sui vestiti per pulirsi dalla sabbia.

«Quell'uomo voleva... farmi del male.» Spiegò lei, omettendo i dettagli. «Poi non so come ma i miei poteri sono come esplosi, ed in pochi secondi l'ho ridotto in cenere.»

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