Corse come non aveva mai corso in vita sua, tanto che persino la stessa Urbosa faticò a starle dietro.Con le mani arpionate alle gonne in modo che non la intralciassero, Zelda non avrebbe saputo dire quante volte aveva urtato qualcuno o rischiato di inciampare nei suoi stessi piedi.
Scese le scale di pietra e attraversò il corridoio in affanno, fino ad arrivare alla porta dell'infermeria; la spalancò con forza, facendola sbattere con un colpo secco al muro, in un'irruenza che di certo non si addiceva ad una principessa.
Tutta la sua attenzione si focalizzò immediatamente su Link, nemmeno si accorse degli altri presenti: seduto su una brandina, con le unghie conficcate a sangue nei palmi delle mani, Link era più pallido che mai.
Qualcuno gli aveva tolto le bende, e la ferita sulla spalla aveva un aspetto terrificante: dal foro che gli aveva lasciato la freccia, ormai quasi rimarginato, si diramavano delle venature nere simili a vasi sanguigni, in netto contrasto con la tonalità chiara della sua pelle.
Zelda si portò una mano alla bocca, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.
«Link.» Mormorò, andandogli incontro. Gli sfiorò la ferita, lì dove si irradiavano le venature scure. «Link, amore mio, cosa ti hanno fatto?»
Lui la guardò con la disperazione negli occhi.
«Principessa, è probabile che la freccia che ha colpito il principe fosse avvelenata.» Le spiegò il medico, con tono grave.
«E quindi? Perché non gli avete dato un antidoto?» Tuonò Zelda, con una rabbia che non le apparteneva.
«Perché non sappiamo quale sia il veleno, vostra maestà. Dargli un antidoto qualunque potrebbe solo peggiorare la situazione.»
Zelda deglutì a fatica, spostando lo sguardo su Mipha.
«Mipha, tu hai dei poteri curativi. Ti prego, deve esserci qualcosa che puoi fare.» La implorò, ma Mipha era disperata tanto quanto lei.
«Posso far rimarginare le ferite, riparare ossa rotte... ma non ho alcun potere su questo.» Si coprì il volto con le mani. «Mi dispiace, mi dispiace tanto.»
«Avvertiamo il sovrano.» Suggerì Urbosa, cercando di mantenere la calma. «Lasciamoli da soli.»
Il suo tono fu abbastanza perentorio da far uscire tutti i presenti, nonostante Mipha avesse lasciato la stanza con evidente riluttanza.
Link sembrò crollare nell'istante in cui la porta si chiuse, isolandoli dal resto del mondo.
Si mise le mani nei capelli, tirandoseli indietro fino a farsi male: il nastro che glieli teneva legati dietro la nuca si sciolse accidentalmente, e i lunghi capelli biondi gli ricaddero scomposti sulle spalle.
«Link, ehi.» Zelda gli prese il volto tra le mani, costringendolo a guardarla negli occhi. «Link, troveremo una soluzione. Troveremo un modo, te lo giuro.»
Zelda lo vide deglutire, guardarla disperato come se fosse l'ultima volta.
«Ho un marchio di morte addosso.» Le disse, con la voce che gli tremava. «Potrebbero essermi rimasti pochi giorni, poche ore.»
«Tu non morirai!» Gli urlò contro Zelda, piangendo e scuotendolo. «Anche a costo di andare a contrattare con gli Yiga per quel dannato antidoto, io non ti lascerò morire.»
«Non essere folle. Ucciderebbero a vista chiunque venga da palazzo.» La ammonì Link.
Poi prese un respiro profondo, osservò le venature nere che gli si irradiavano dalla ferita lungo parte del petto e del braccio: sembravano espandersi di minuto in minuto. «Ho sempre creduto che sarei morto combattendo, probabilmente giovane. Ma questo... questo è peggio di qualsiasi altra cosa. Mi sento come se stessi aspettando il colpo di grazia.»
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𝓣𝓱𝓮 𝓢𝓲𝓵𝓮𝓷𝓽 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓮 || 𝘡𝘦𝘭𝘪𝘯𝘬 ⚔️
Fanfiction➳ 𝐃opo grandi festeggiamenti che il regno avrebbe ricordato a lungo, il principe e la principessa di Hyrule sono più felici che mai, intenti a godersi il loro amore e una ritrovata pace. Ma proprio quando Zelda riceve una notizia sconvolgente, Link...