Zelda si trovava su un prato ombroso, digradante sul pendio ondulato di una collina. Il cielo sopra di lei era di un azzurro intenso, punteggiato qua e là da nuvole bianche. Ai suoi piedi un vialetto di ghiaia si snodava verso il portone di una grande casa di campagna costruita in pietra dorata.Rovesciò indietro la testa e alzò lo sguardo al cielo. La casa era bella: le pietre, color burro alla luce del sole, erano ricoperte di graticci su cui si arrampicavano rose rosse, oro e arancione. Sulla facciata si aprivano dei balconi in ferro battuto bombato e due grandi porte ad arco in legno color bronzo, sulla cui superficie era inciso un delicato disegno dorato di tre triangoli che ne formavano un quarto più grande: la Triforza, il simbolo della famiglia reale di Hyrule.
Ricordava di aver provato un dolore atroce, ma non avrebbe saputo dire per quale motivo. Ricordava ombre e tenebre, voci che la chiamavano da lontano.
Poi all'improvviso tutto era finito, e si era ritrovata lì, leggera, in pace, senza alcun ricordo chiaro di ciò che fosse successo prima.
«Zelda!» Sua madre apparve a uno dei balconi con indosso un elegante abito color lavanda; portava i capelli biondi sciolti ed era giovane e bella. «Che ne pensi? Non è magnifico?»
Zelda seguì il suo sguardo verso il punto in cui il prato diventava pianeggiante. Ovunque fra l'erba spuntavano grandi fiori bianchi e azzurri: i fiori di principessa serena che crescevano solo a Hyrule.
Guardò di nuovo la madre, che scendeva aggraziata una spirale di scale a mattoncini per raggiungere il giardino.
Quando le fu davanti, Zelda si lasciò andare tra le sue braccia in una stretta che sapeva di amore e mancanza.«È tutto bellissimo, mamma.» Le disse, inspirando il suo profumo. «Mi sei mancata così tanto...»
La madre si scostò quel tanto che bastava per guardarla negli occhi.
«Che cosa ti è successo, mio piccolo uccellino?» Le chiese. «Cosa ci fai qui?»
Zelda rimase confusa da quella domanda.
«Io... non me lo ricordo. Ricordo tanto dolore, e buio. Ma poi mi sono svegliata qui, e ora mi sento bene. Voglio rimanere qui per sempre, con te.»
Sua madre le rivolse uno sguardo compassionevole.
«Non ricordi quindi...» Sospirò. «Bambina mia, non dovresti essere qui.»
Zelda non riusciva a capire, e quelle parole la ferirono.
«Perchè? Non vuoi che stiamo insieme?» La voce le uscì simile a quella di una bambina sull'orlo del pianto.
Sua madre le prese una ciocca di capelli e gliela mise dietro l'orecchio, accarezzandole una guancia nel gesto.
«Certo che voglio che stiamo insieme. Ma questo momento doveva arrivare fra molto tempo... non ti attendevo così presto.» La donna sembrava triste, e malinconica. «Sai dove ti trovi?»
Zelda scosse la testa, la brezza leggera che le agitava la gonna del vestito.
«Sei nell'aldilà. Questa casa l'ho costruita io, per quando ci saremmo ritrovati tutti insieme. Tu, tuo padre, tuo marito e un giorno anche i vostri figli...»
La principessa sbattè le palpebre, confusa.
«L'aldilà?» Balbettò, guardandosi i palmi delle mani. «Ma io...»
I ricordi la travolsero come un'onda, scorrendo tutti insieme davanti ai suoi occhi: lei che si guardava allo specchio con indosso un bellissimo abito bianco, Link che le prendeva il volto e la baciava, Impa che passeggiava al suo fianco, suo padre che le sorrideva, i cavalieri che partivano, le dune del deserto, gli Yiga, gli alberi del Bosco Perduto, la luna rossa, il sangue e il dolore.
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𝓣𝓱𝓮 𝓢𝓲𝓵𝓮𝓷𝓽 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓮 || 𝘡𝘦𝘭𝘪𝘯𝘬 ⚔️
Fanfiction➳ 𝐃opo grandi festeggiamenti che il regno avrebbe ricordato a lungo, il principe e la principessa di Hyrule sono più felici che mai, intenti a godersi il loro amore e una ritrovata pace. Ma proprio quando Zelda riceve una notizia sconvolgente, Link...