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DIANA'S POV

Quando aprii gli occhi, mi ritrovai in una stanza bianca.

Cambiamo colore! Finalmente!

Tentai di mettermi a sedere, ma il mio polso non era d'accordo.

Trattenni un urlo di dolore e mi guardai il polso.

Era "bendato" con delle foglie. Non molto utile.

Inoltre prudeva e bruciava.

Poi il mio sguardo cadde su qualcosa che luccicava, poco più in basso del polso.

Una manetta.

Alzai anche l'altro braccio.

Ero ammanettata.

Mi misi a sedere con difficoltà.

Ero seduta su un semplice lettino, con delle manette ai polsi e alle caviglie.

Indossavo una specie di pigiama.

Era più una vestaglia.

Bianca con dei bordini verdi.

Notai sulle mie gambe dei segni rossi.

Ustioni. Grandioso.

Mi guardai intorno.

La stanza era bianca. Oltre al lettino, non c'era nulla. Solo una scritta sul muro, fatta con ramoscelli.

La mamma ti vede

Osservai la scritta. Poi sentii una strana sensazione.

Mi voltai e lanciai un urlo.

Un gigantesco occhio di legno mi osservava.

La pupilla seguiva ogni mio movimento.

Provai ad alzarmi dal letto o per allontanarmi, ma dalle manette partì una scossa elettrica.

Mi bloccai.

Sentii una porta aprirsi.

Mi voltai. Una donna era appena entrata.

Aveva un vestito di semplice tela bianca, con qualche fiore disegnato.

I capelli scuri le arrivavano alle spalle.

Sciolti, con una specie di treccia in alto.

Dei ramoscelli le spuntavano dalla treccia.

Aveva luminosi occhi verdi.

Ma non parlo di quel verde "luminoso" perché bello. Io intendo che i suoi occhi erano come fari.

Si avvicinò e mi prese il viso tra le mani.

Tentai di tirarmi indietro, ma aveva una bella presa.

- Bambina! Finalmente sei a casa! - disse.

Sollevai i polsi e alzai un sopracciglio.

- Se per casa intendi essere ammanettati ad un lettino con un enorme occhio che ti fissa, allora si, sono a casa -.

Lei fece una smorfia.

- Piccola, prova a capirmi, non posso permettere che tu scappi

- ma chi sei tu? Perché mi hai portata qui?

- tesoro, io sono tua madre. Mi sei mancata tanto bambina. Ti ho guardata crescere sai?

- Immagino che tu sia fi-

- Tutte quelle cose che ti sono successe! Oh signore! Tuo padre è un uomo orribile per aver permesso che accadesse!

- Ma...non è colpa sua. Le profezie di-

I raggi della discordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora