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DIANA'S POV

Poggiai una mano sulla spalla di mio fratello.

Si era improvvisamente alzato in piedi, con gli occhi chiusi, e aveva tirato un pugno fortissimo in faccia a Narciso.

Quest'ultimo era ancora a terra a sputacchiare sangue.

Oh beh, oggi è una bella giornata non trovate anche voi?

Mio fratello si girò, e spalancò gli occhi, come se si fosse svegliato da una trance.

- Fra? S-sei tu? - chiesi, temendo gli fosse successo qualcosa.

- SUNNY!! - urlò lui, saltandomi addosso.

Sorrisi. Si, era mio fratello.

Lui si avvinghiò alle mie spalle, stringendomi forte.

Volevo stringerlo a mia volta, ma mi ricordai di essere un attimino ferita.

Gemetti quando mossi la spalla.

Fra mi allontanò un po' da se, osservando scioccato la mia clavicola.

- Sunny! Cosa..?!

- È colpa mia!! - urlò Eco disperata - Sono stata io!! V-Volevo a-aiutare m-ma...! -.

Sorrisi in direzione della ragazza.

Tentai di farle capire che non ero arrabbiata con lei, che non era colpa sua.

Guardai di nuovo mio fratello, che alternava lo sguardo tra Eco e la mia clavicola.

Sentii la sua pelle scaldarsi, ma sapevo che non riusciva ad avercela con Eco.

Gli misi una mano sulla guancia, come a volerlo rassicurare.

Sono stupida? Assolutamente si.

Fra mi prese la mano tra le sue, osservandola sconvolto.

La mia mano era annerita, e più il tempo passava, meno riuscivo a muovere le dita.

- C-Cosa??

- Ti stavo curando...- dissi calma, osservando ogni suo movimento - Ma non preoccuparti. Sto bene - sorrisi.

Ma lui non sembrava d'accordo.

Feci per aggiungere qualcosa, ma le mie parole si bloccarono in gola.

Con tutto quello che era successo, ci eravamo dimenticati dei miei genitori.

Intendo, Apollo e mia madre.

E Astreo e zia Artemide.

Papà lanciava frecce luminose contro Astreo, che tentava di difendersi con scudi oscuri.

Zia Artemide invece, combatteva furiosamente con mia madre.

Ad un certo punto, vidi una radice colpire zia Arty alle spalle, facendola cadere e perdere l'arco.

Altre numerose radici si sollevarono dal terreno, pronte a colpire.

Mia madre ghignò.

No. No no no no.

Superai di corsa mio fratello ed Eco, ignorando le loro urla.

Non potevo permetterlo.

Saltai sulla schiena di mia madre, che cadde in avanti.

Le radici si afflosciarono.

Zia si rialzò, riprendendo l'arco.

Mia madre si dimenava, ma io non ero assolutamente disposta a lasciarla andare.

I raggi della discordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora