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DIANA'S POV

Perché ero caduta a terra? PERCHÉ?!

Con la coda dell'occhio vidi mio fratello afflosciarsi tra le braccia di Eco.

Mi alzai e gli corsi incontro.

Mio padre gli stava già curando la ferita alla mano.

Eco lo chiamava, sperando che aprisse gli occhi.

È colpa tua! Se non ti fossi fatta catturare a quest'ora lui non starebbe così!!

Vero. Molto vero.

Gli poggiai una mano sulla fronte.

Scottava ancora.

Mi guardai intorno.

Astreo non si vedeva, mia madre si stava riprendendo, Narciso era ancora lì impalato.

Gli andai incontro.

Gli tirai un calcio e mi chinai vicino a lui.

Presi il pugnale - grazie di avermelo restituito, idiota -.

Non feci in tempo a voltarmi, che sentii un rampicante sulla mia caviglia.

Ah no, non stavolta mamma!

Strappai la radice con il pugnale e mi voltai verso mia madre.

- Bambina! Che stai facendo?! Sto cercando di salvarti!

- Strano! Perché mi sto salvando da sola!

- Bambina! Sei confusa! Sono mostri!

- sei tu quella confusa! Loro sono la mia famiglia! Che ti piaccia o meno!

- Ma sei mia figlia!

- Eppure tu non sei mia madre - dissi.

Lei rimase ferma immobile, a guardarmi confusa e scioccata.

Mi voltai, tornando verso mio fratello.

Aiutai mio padre a caricarlo in spalla.

Appena uscimmo dalla stanza, evitando scrupolosamente le crepe, Eco bloccò l'entrata con delle spesse radici.

Tornammo velocemente verso l'uscita della foresta.

Ma ovviamente, potevamo farcela?

Ecco.

Sentii un improvviso soffio di vento.

Caldo. Molto caldo.

Cominciò a turbinarci intorno, come se fossimo nell'occhio di un ciclone.

Tentai di trovare un uscita, ma faticavo a respirare. Come tutti.

Proprio in quel momento mio fratello si svegliò.

- Che....CHE SUCCEDE?! -.

Avrei voluto sapergli rispondere.

Poi comparve Astreo.

Alle mie spalle.

Giustamente no?

Mi afferrò per le spalle, stringendomi forte.

Mi dimenai e urlai.

Il ciclone cominciò a svanire.

- Tu tornerai a casa con noi!! E questi esseri moriranno qui!! Davanti a te!! -.

Guardai mio fratello, reggersi in piedi a malapena, ancora debole.

Mio padre, nei suoi occhi una tristezza e rabbia immensa.

Eco, che osservava Astreo come se volesse incenerirlo.

Pensai a Zia Arty sull'Olimpo.

A tutti gli altri dei.

Alla Franceco. Al campo.

Sarebbe finito tutto?

No. Mai.

Mi dimenai, pestando i piedi a terra.

Il terreno cominciò a tremare.

Ogni secondo che passava, il terreno seguiva le mie emozioni.

Si formarono delle spaccature nel terreno, diramandosi dai miei piedi, verso la foresta.

Vidi papà togliere il piede da una crepa.

Astreo era forte però.

Mi strinse più forte, facendomi mancare il fiato.

Urlai, facendolo barcollare.

Mio fratello fece qualche passo avanti, barcollando.

Astreo urlò, e il vento ricominciò a soffiare forte.

Mi dimenai a più non posso.

Le crepe si allargarono.

Eco urlò quando il suo piede scivolò dentro una crepa, che notai essere molto più larga delle altre.

Mio fratello cominciò ad avvicinarsi velocemente, ma quando il nostro sguardo si incrociò si bloccò.

Sorrisi, un sorriso vero.

I miei occhi erano lucidi, ma non avrei pianto.

Mio fratello urlò qualcosa, ma non lo sentii.

Si avvicinò correndo, ma io mi spinsi con le gambe, tirandogli un calcio al petto, rispedendolo indietro.

Sorrisi e sussurrai - Vi voglio bene -.

Poi urlai, rilasciando un'onda d'urto che allontanò tutti da me.

La mia famiglia scomparve, Astreo invece ruzzolò distante.

Io caddi a carponi, sentendo le lacrime scendere.

Pregai tutti gli dei che mi vennero in mente.

Poi chiusi gli occhi, e pensai intensamente a mio fratello, per mandargli un messaggio.

Non salvatemi.

Poi mi afflosciai sul terreno. Il buio.

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Ma buonsalve!! Sto morendo di fame!!

Spero vi piaccia!

Nano tocca a te :)

Byeeeee

I raggi della discordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora