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DIANA'S POV

Tentavo di seguire quello che stava succedendo, ma la mia vista era sfocata.

La mia vestaglia aka pigiama stava passando dal bianco al rosso scuro.

hmmm preferirei il giallo.

O l'arancione. O il blu. O il verde....

Insomma, qualsiasi colore diverso dal sangue.

Provai a mettermi a carponi.

Mi misi a sedere, ma una fitta lancinante mi colpì allo stomaco.

Ci misi una mano sopra e inorridii alla vista della mia mano rossa, anche se vedevo dei glitter dorati in mezzo.

Che gioia.

Mi voltai verso il campo di battaglia.

Vidi mio padre andare contro gli altri.

Ma non lo avevo appena ucciso??

Mai una volta che finisce bene.

Mi sentii afferrare per il braccio.

Venni tirata su a forza. Riconobbi le mani di mia madre.

Gemetti, ma lei mi ignorò.

Lei sosteneva la maggior parte del mio peso.

Prese una radice strappata lì vicina.

Era ricoperta di spine.

Me la puntò alla gola e urlò.

- FERMATEVI!! O LEI MUORE!! -.

Perché mi dovrebbe uccidere se mi vuole in affidamento? Non lo so. Chiedetelo a lei.

Però tutti si fermarono sul posto.

Astreo ci raggiunse.

Prese mia madre per la vita e mi afferrò con l'altra mano il fianco.

Gemetti al suo tocco, ma dovevo concentrarmi su quello che stava succedendo.

E non era semplice.

Il mio cervello voleva riposare. Chiudere gli occhi. Non sentire più il dolore.

Magari possiamo chiudere gli occhi solo per un po'....

No, dobbiamo concentrarci.

Solo un pochino....un riposino....

Non possiamo....non ora....

Per non sentire il dolore....e non solo della ferita allo stomaco....

Forse....

Ad un certo punto sentii un urlo strozzato.

Sentii le braccia di mia madre staccarsi.

Mi voltai appena.

La ragazza le era saltata addosso.

Le due lottavano come pazze.

- Amore!!

PRENDI LA RAGAZZA! IO UCCIDERÒ QUESTA SGUATTERA!! -.

Non feci in tempo a registrare le sue parole, che Astreo mi afferrò per i fianchi e ci fece volare con una nuvola sotto i piedi.

Sentii le urla furiose.

Poi un carro luminoso ci apparve davanti.

Lampi di luce che mi accecarono.

Poi mi sentii libera, e molto stanca.

Caddi in avanti e mi sentii afferrare da due braccia calde.

Appoggiai la testa sul suo petto, ascoltando i battiti accelerati del suo cuore.

- SUNNY!! -.

Sorrisi a quel soprannome.

Perché mi rendeva tanto felice?

Mi sentii scuotere, ma non volevo staccarmi da quel petto.

Era caldo e mi riportava alla mente dei bei ricordi.

Solo quando lo sentii decisi di svegliarmi.

- SUNNY TI PREGO!! -.

C'era moltissima disperazione nella sua voce.

Aprii gli occhi, rendendomi conto solo ora che li avevo chiusi.

Mi sentii girare sulla schiena.

Sentii una leggera pressione sullo stomaco.

Probabilmente cercavano di fermare l'emorragia.

Sospirai e sorrisi.

Poi, come un lampo a ciel sereno, mi ritornarono tutti i ricordi alla mente.

Giochi, divinità, amore, amici, fratelli, ship, Nutella, prati, suoni, soprannomi....

Tossii un paio di volte, gemendo.

Poi sorrisi di nuovo.

Guardai il ragazzo che aveva la mano sul mio stomaco.

Con voce roca dissi - ciao fratellino -.

Lui scoppiò in lacrime e mi abbracciò.

Gemetti un pochino ma sorrisi.

Gli patpattai la spalla.

Chiusi gli occhi, sentendomi felice.

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Ciao!! So che è un po' tardi!

Tranquillo nano, so che aggiornerai domani. Non preoccuparti.

Byeeee spero vi sia piaciuto.

I raggi della discordiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora