DIANA'S POV
Sentii l'urlo di mia madre.
Sentii anche il rumore delle foglie e i rami più forti di prima.
Sentii molte altre cose.
Ma una tra tutte mi fece gelare il sangue.
Un lieve gemito, e il sottile suono della piuma di una freccia.
Riconobbi il gemito, e mi sentii mancare.
Barcollai.
Mi misi a carponi e mi avvicinai velocemente, seguendo il suono.
Quando sentii sotto la mia mano il tessuto dei pantaloni di mio fratello, mi sentii sollevata.
Almeno in parte.
Mi avvicinai.
- Fra? - chiesi titubante.
- S-Sunny...- rispose lui, prendendomi per il braccio e tentando di allontanarmi.
- Fra...che è successo?
- No....Sunny...vattene...- rispose lui.
Continuò a provare ad allontanarmi.
Ero in bilico sulla punta dei piedi, quindi quando mi spinse sulle ginocchia, persi l'equilibrio.
Mi rimisi vicino a lui velocemente.
- Nano, tu mi hai aiutato. Ora ti prego, lascia che io aiuti te! - dissi preoccupata.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale potei chiaramente sentire il cuore nelle orecchie.
- V-va bene...- rispose finalmente.
Mi prese la mano e la spostò.
La appoggiò su quello che pensavo essere il suo stomaco.
Sentii subito la mano bagnata.
Sangue. Molto sangue.
Spostai piano la mano, e trovai un elemento sconosciuto.
La freccia.
Sentii il mio cuore sprofondare quando, dopo averla tirata un pochino, mi resi conto che era penetrata in profondità.
- Oddei nano....- dissi, sull'orlo delle lacrime.
Dovevo aiutarlo!! Ma come?!
- Nano...so che è difficile, ma tu dovrai essere i miei occhi. Ci riesci?
- S-si...
- Di che materiale è la freccia?
- O-oro imperiale credo...
- O-ok... farà male. Molto male. Pronto?
- C-credo di si...-.
Presi un respiro profondo.
Afferrai la freccia con mano tremante.
E tirai.
Non potendo vedere, i miei sensi si erano sviluppati.
Mi sentii mancare dei battiti quando sentii il suono della freccia che usciva dal suo stomaco e i gemiti di mio fratello.
Buttai la freccia.
Misi entrambe le mani sullo stomaco di mio fratello, premendo un po'.
Lui tossì più volte, gemendo.
- Fra...devi essere forte...ce la puoi fare.
- I-io...
- Non sforzarti. Ma preparati - dissi, con voce tremante.
Premetti sul suo addome e mi concentrai.
Ma prima che potessi invocare i miei poteri curativi, qualcuno mi afferrò da dietro, tirandomi in piedi.
Sentii mio fratello genere e provare a urlare, ma non ne aveva le forze.
- S-Sunny! L-Lasciala...! -.
Quella persona mi mise un braccio attorno ai fianchi e uno attorno alle spalle, bloccandomi le braccia.
Lo sentii armeggiare con la cintura.
Impallidii quando ricordai la sua funzione.
- Ehi Eco! - urlò Narciso, voltandomi verso di lei.
Suppongo che lei si voltò a guardarlo, perché Narciso gridò
- Non volevi stare con me?! Beh, allora non starai con nessuno! - disse.
Poi lo sentii premere un bottone, e poi l'urlo di Eco.
Urlai, dimenandomi, ma Narciso non aveva intenzione di mollarmi.
Fece la stessa cosa con mio padre, che si distrasse, permettendo ad Astreo di colpirlo.
- Narciso! Mollami! - gli urlai nell'orecchio.
Lui in tutta risposta, mi afferrò il mento e mi fece alzare il viso.
Poi mi baciò sul collo e sorrise.
- Qualche problema? Beh, se vuoi dire qualcosa, guardami negli occhi e dillo -.
Scoppiò a ridere, mentre io mi sentivo sprofondare.
Poi mi venne un'idea.
Ma mi serviva aiuto.
Zia ti prego mi servirebbe il tuo aiuto in questo momento. Ti prego rispondi.
- Narciso...io...vorrei vederti...- dissi, facendomi schifo da sola.
Lui si irrigidì. Poi spostò entrambe le mani sui miei fianchi.
- Come scusa? Puoi ripetere?
- Vorrei vederti...mi sono resa conto di una cosa...
- Ovvero? - chiese, sfiorando il mio collo con le labbra.
Rabbrividii.
- Che siete spacciati - disse una voce familiare.
Sorrisi.
- Ciao zia! - dissi felice.
- Ciao bambina. Tornerai presto a vedermi tranquilla. Ma prima sistemiamo questo disordine, che dici?
- Con piacere zia! - dissi sorridendo.
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Buonasera!! Spero vi piaccia!
Ce lo avevo pronto da ieri sera ma non l'ho pubblicato. Che idiota!
Enyo: fa cagare
Me: come te
Enyo: non sono io che l'ho scritto
Me: non sono io lo specchio
Enyo: ma io sono te
Me: Ma io non sono teVabbè, byeeeee