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Accade tutto velocemente. Non ho il tempo di reagire, di urlare a mio padre di fermarsi, di lasciarlo andare e di non continuare a colpirlo. Un altro pugno, lui che prova a ripararsi con le braccia senza ricambiare quello che sta ricevendo ed è questo che mi riporta alla realtà.

          Una realtà orribile, che non mi sarei mai aspettata, che non avrei mai voluto vedere. Suo padre, Idro, afferra il mio e prova ad allontanarlo da suo figlio. È un groviglio di braccia, gambe e parole che si susseguono senza un filo logico.

-       Stai lontano da mia figlia!

-       È tua figlia che deve stare lontana da Eros!

Mi rimetto in piedi, mi avvicino e con il volto ricoperto di lacrime e dolore afferro mio padre e provo a fermalo.

-       Smettila, lascialo stare!

Mi brucia la gola, urlo, mi dimeno quando mio padre prova ad allontanarmi e in tutto questo caos, Eros non ha mai alzato un dito contro l'uomo che lo sta letteralmente tempestando di pugni.

-       Per colpa tua, mia figlia mi odia!

Vorrei dirgli che non è colpa di Eros, ma solo sua se non riuscirò più a guardarlo come un tempo, ma i miei pensieri passano in secondo piano perché Idro è appena riuscito a liberare suo figlio dalle fauci di mio padre e a colpirlo violentemente.

          Non ho più fiato, ma ho la forza per avvicinarmi ad Eros e per sorreggerlo.

-       Ora basta!

Una voce, quella dell'unica persona che potrebbe rappresentare la nostra salvezza, mi colpisce alle spalle. E non so come sia possibile, ma quei due si fermano, non appena notano la presenza di Penelope.

-       Dovreste solo che vergognarvi!

Avanza verso me ed Eros, senza mai smettere di guardare i nostri padri. C'è disprezzo nei suoi occhi, così tanto che per un attimo temo che lei possa reagire in un modo che non le appartiene.

-       Siete adulti, ma vi comportate come dei ragazzini.

Si abbassa sulle ginocchia per accarezzare il viso tumefatto di Eros, e mi fa male il cuore, temo che possa spezzarsi da un momento all'altro.

          I miei occhi sono nei suoi, non ci stiamo dicendo nulla, ma è come se lo stessimo facendo. Vorrei abbracciarlo, scusarmi ancora e curare le sue ferite, ma tremo come una bambina spaventata dal buio e mi odio per non essere riuscita a fermare mio padre in tempo.

-       Penelope, questo non ti riguarda!

Mio padre la redarguisce con un tono di voce che non dovrebbe usare con lei. Penelope lo ha sempre aiutato, ci ha sempre aiutati e, onestamente, penso che sia molto più saggia di tutti noi. Ma lei non glielo fa notare, non gli dice quanto sia fuori luogo il suo tentativo di aver ragione perché non ne ha. Ha sbagliato, ancora, e stavolta nessuno potrà giustificare la sua furia verso un ragazzo di appena diciassette anni, a cui lui ha portato via la madre.

-       Ho mantenuto il tuo segreto per tutti questi anni, ho protetto tua figlia da una verità scomoda. Ho provato a mettere la pace fra due famiglie che si sono fatte molto male, ma questo non posso accettarlo. Non permetterò a nessuno dei due di trattare questi ragazzi come se fossero i vostri burattini. Lasciateli in pace e, soprattutto, non vi azzardate mai più ad alzare anche un solo dito su entrambi.

Le sue mani sono tese nella nostra direzione, io ed Eros ci troviamo al suo fianco, un po' scossi e perplessi dalla sua autorità così determinata e giusta.

-       Eros non verrà con voi! – urla Idro.

-       Eros fa quello che vuole – gli risponde, e la decisione del ragazzo, il cui pensiero mi ha tormentato in tutti questi anni, non si fa attendere.

Eros ed Agnes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora