Ci siamo baciati per tutta la notte, donandoci carezze avventate, morsi disperati e parole che con la luce del giorno non so se riusciremo a ripetere.Probabilmente, Eros non si farebbe problemi e mi imbarazza ancora aver scoperto un lato di lui così ... sfrontato ed espansivo.
Ho amato ogni cosa, ogni secondo passato a tenermi stretta a lui. Ai sorrisi, alla vergogna che provavo quando il suo corpo sfregava contro il mio e poi si fermava per ... per non andare oltre.
Lui è tante cose: passionale, dolce, impaziente e... stupendo.
Eros è bellissimo sotto ogni punto di vista, ma io non sono pronta a dirglielo perché questo momento, così magico ed unico, è appena terminato.
È l'alba. Sono ancora fra le sue braccia, con la guancia premuta sul suo petto, quando sento la voce di mio padre urlare il mio nome.
Non sono rientrata a casa, e suppongo che come prima cosa sia andato a cercarmi proprio a casa di Eros, dal momento che sento anche suo padre urlare come un dannato.
- Eros...
- Mhh
Le sue labbra sfiorano la mia tempia e inconsapevolmente bacia quel punto con una tenerezza che mi fa odiare ancor di più quello che sta accadendo nel bosco, sotto di noi.
Se i nostri genitori dovessero trovarci qui, succederebbe un casino, ma al contempo sono stanca di dover sempre giustificare loro qualunque cosa facciamo insieme.
- Ci stanno cercando.
Lentamente i suoi occhi si aprono e non vi leggo stupore. Come se avesse sentito anche lui quello che ho sentito io soltanto un minuto fa.
- Non è un nostro problema.
Le sue braccia mi stringono più forte. Vorrei dirgli che, se fosse per me, resterei qui per tutto il giorno, ma le sue labbra mi impediscono di farlo e infondo io non sono nessuno per impedire a questo fantastico ragazzo di zittirmi con un bacio.
Chiudo gli occhi e con le dita sfioro l'accenno di barba che macchia il suo viso. Non pensavo che baciare potesse essere così bello, ma sono convinta che questo dipenda molto dalla persona con cui decidi di condividere quest'esperienza.
Mi perdo in questo attimo che mi porta lontana da una realtà che ci vuole divisi, nemici, e mi godo questo momento perfetto. Solo nostro. In cui non esistono genitori che urlano minacce senza alcun senso.
- Ci parlo io con tuo padre.
Apro gli occhi mentre le sue dita continuano a tracciare linee immaginare sulle mie gambe che lui trattiene attorno al suo corpo. Siamo un incastro perfetto che sta per sciogliersi.
Infondo lo so che non possiamo restare qui per sempre.
All'improvviso mi assale la tristezza. Ho la sensazione che qualunque cosa sia successa qui, possa sgretolarsi non appena scenderemo da questa casetta sull'albero.
Eros mi ha fatto una promessa in un momento in cui poteva non essere lucido. Ha detto che non avrebbe permesso a nessuno di mettersi fra di noi mentre ci divoravamo persino l'anima. Ma ora, mentre sentiamo queste urla farsi più vicine, inizio ad aver paura.
- Se la prenderebbe con te, a prescindere. Forse è meglio se ci parlo io – dico, mantenendo lo sguardo basso. Ma con due dita risolleva il mio mento e cerca i miei occhi. Sono pieni di dubbi ed incertezze che non riesco a nascondergli.
STAI LEGGENDO
Eros ed Agnes.
RomanceAlcune storie non hanno la fortuna di essere raccontate. Nessuno potrà mai venirne a conoscenza, togliendo al mondo o a quello che ne resta, la testimonianza di un amore forte come una tempesta, ma anche fragile come un fiore che prova a crescere in...