Agnes
Esistono dei momenti che racchiudono la felicità nella loro semplicità.
Indubbiamente, quello che sto vivendo adesso, porta con sé una serie di eventi che ancora fanno male e che bruceranno per moltissimo tempo.
Idro ha provato ad uccidermi, ed ora ho l'assoluta certezza di non essermi mai sbagliata.
Mi fa male pensare che un uomo mi odi così tanto, che il suo risentimento sia così profondo da aver preso una decisione come quella. Eppure, nel terrore di quello che sarebbe potuto accadere e di quello che ancora potrebbe accadere, io riesco a pensare ad una cosa sola.
Una parte di me crede che Eros sia totalmente inconsapevole di quello che ha appena detto, che è stato dettato dall'istinto o dalla paura di potermi perdere per sempre.
I suoi occhi sono lo specchio di tutti i tramonti che vorrei poter vedere insieme a lui, e anche se dopo tutto questo, non ci sarà più alcun noi, io non posso ignorare il turbine di emozioni che hanno scaturito in me le sue parole.
Le mie labbra si schiudono, vorrei poter dire la cosa giusta, vorrei poter fare la cosa giusta, ma mi sento piccola, impreparata e impaurita da una delle cose più belle al mondo.
Il suo respiro è irregolare, come se avesse parlato per ore, come se avesse tenuto uno di quei discorsi lunghi e infiniti, quando è in realtà l'importanza di quelle poche parole a rendere tutto così significativo.
Siamo spaventati, so che anche lui non aveva previsto nulla di quello che è accaduto nel giro di pochissimo tempo. So che ogni sua certezza è andata in frantumi nell'esatto momento in cui ha tirato un pugno a suo padre.
Dovremmo parlarne, dovremmo frenare questo insaziabile desiderio che nutriamo l'uno per l'altra e affrontare le conseguenze della nostra fuga.
Ma, mentre le mie mani sono in cerca delle sue e, quasi senza rendercene conto, i nostri corpi si avvicinano, penso che nulla possa cambiare quello che sta accadendo fra di noi.
Lo bacio, aggrappandomi a lui come se fosse il mio unico appiglio. Metto da parte ogni forma di imbarazzo, il mio buon senso e qualsiasi altra cosa non riconducibile a lui. E lui mi stringe, forte, e ricambia questo assalto come se non aspettasse altro da tutta la vita.
Sono sempre stata timida. A differenza sua, rare sono state le volte in cui, anche solo con delle parole, ho fatto riferimento alla nostra sessualità.
Pensavo che, fra di noi - che per tutti questi anni abbiamo finto di odiarci -, non potesse mai esistere qualcosa del genere. Che ci ripugnavamo, che non avremmo mai osato neppure sfiorarci.
Invece, la sua pelle ora è la mia pelle. Il suo respiro penetra nelle mie labbra e il battito del suo cuore coincide alla perfezione con il mio.
Non vorrei essere in nessun altro posto che non sia questo. Non vorrei altro destino, che non sia questo. E rinuncerei a tutto, persino alla mia famiglia, pur di stare con lui.
- Eros...
Ansimo il suo nome come se questo mi aiutasse a respirare, e lascio che le sue mani sfiorino parti di me ancora inesplorate.
Ho i brividi, siamo fracidi dalla testa ai piedi, ma i segni che mostrano le nostre pelli, sono dovuti ad altro.
Sono dovuti alla smania di toccarci, di possederci come mai fatto prima d'ora, di donare all'altro quel momento di estasi che infondo abbiamo sempre voluto.
STAI LEGGENDO
Eros ed Agnes.
RomanceAlcune storie non hanno la fortuna di essere raccontate. Nessuno potrà mai venirne a conoscenza, togliendo al mondo o a quello che ne resta, la testimonianza di un amore forte come una tempesta, ma anche fragile come un fiore che prova a crescere in...