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Agnes

Mia madre, quando ero piccola, mi leggeva storie d'amore tratte dai pochi libri che era riuscita a portare in salvo dopo che il mondo era cambiato.

Mi spiegava che per lei l'amore era il motore di ogni cosa e che era in grado di farti vedere tutto in modo diverso.

Ai tempi ero soltanto una bambina e immaginavo che l'amore fosse come l'arcobaleno dopo una tempesta. Con il passare degli anni, questo pensiero è sfumato, fino quasi a dimenticarlo.

Poi, è successo qualcosa. E il mio arcobaleno è tornato, molto più luminoso di prima.

Siamo in questa grotta, è di nuovo sera, ed io ed Eros non riusciamo a toglierci le mani di dosso. Non so quando questa passione scottante si calmerà, ma per il momento voglio godermela fino in fondo.

I suoi fianchi sbattono contro i miei ripetutamente, emulando il rumore delle onde sotto di noi, che si scontrano contro la parte rocciosa che rappresenta ora il nostro nascondiglio dagli altri.

Facciamo l'amore e non abbiamo tempo di parlare d'altro. Ci baciamo e ci allontaniamo soltanto per riprendere fiato, ma dura poco, perché entrambi abbiamo l'esigenza di recuperare il tempo che abbiamo perduto.

Mi sembra così strano pensare che fino a ieri ci siamo fatti la guerra, che ci siamo urlati contro, che abbiamo provato a ferire l'altro, allontanandoci. Mentre ora, il sol pensiero, mi provoca la nausea. Nella mia mente, rinunciare ad Eros è inammissibile, e dal modo in cui le sue mani stringono le mie gambe per affondare ancor di più nella mia carne, sono sicura che anche per lui sia lo stesso.

- Sei bollente – ansima queste parole, guardandomi negli occhi e per quanto la mia esperienza sia davvero minima, riesco a capire perfettamente a cosa stia facendo riferimento.

Eros è così sfacciato in questi momenti, ma sa essere anche estremamente dolce e passione. È un connubio perfetto, qualcosa che lo rende ancor più bello ai miei occhi.

Io arrossisco, perché non sono ancora abituata a questo suo lato, ma devo ammettere che... stiamo facendo pratica.

- Smettila – abbozzo un sorriso e mi mordo le labbra per camuffare il mio imbarazzo, ma a poco serve.

Ormai mi conosce, anche se abbiamo finto per tutta la vita di essere degli estranei.

- Mai.

La sua minaccia è la promessa più bella che potesse farmi. Non posso negare di avere ancora paura che tutto questo possa finire e che le cose possano complicarsi fino al punto di dover rinunciare l'uno all'altra.

Mi fido di lui, ma è degli altri che non mi fido più, ed inoltre inizio a temere il momento in cui i miei genitori inizieranno a cercarmi in ogni angolo di quest'isola.

- Allora continua.

Lo guardo negli occhi, lego i nostri sguardi in modo che nessuno possa sciogliere il nodo che abbiamo appena creato, e mi concentro solo su questo momento. Sui nostri respiri che accelerano, sul tono della mia voce che cambia fino a diventare irriconoscibile. Sulle nostre dita che si incrociano, che tremano e che continuano a cercarsi anche quando vorremmo toccare altre parti dei nostri corpi.

Le mie gambe soffrono sotto il peso delle sue spinte, il mio petto si abbassa e si alza freneticamente ed ho la sensazione di morire quando sento qualcosa distruggermi dall'interno.

In ogni caso, sarebbe una bella morte.

Ed io non potrei chiedere nulla di meglio, oltre questo.

Eros ed Agnes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora