Mia madre mi diceva sempre che, quando nel vecchio mondo festeggiavano i compleanni, erano soliti esprimere un desiderio.
Ho provato a farlo anch'io. Ogni anno chiedevo qualcosa, ma non ho mai capito a chi lo stessi chiedendo e che fine facessero poi quei desideri.
In quell'occasione, Penelope cucinava qualcosa di buono e veniva a casa mia per farcelo assaggiare, ma a nessuno dei miei compleanni Eros era presente.
Lui non amava festeggiare il suo e sapevo che Penelope aveva accettato questa cosa e che quindi non insisteva per farlo essere al centro dell'attenzione.
Ci sono volte in cui persino io dimentico quando sono nata. Nel nostro villaggio è davvero difficile tenere il conto dei giorni che passano, ma sono abbastanza sicura di essere nata più o meno in questo periodo dell'anno.
Tuttavia, non credo ci sia molto festeggiare e neppure il tempo per poter esprimere un desiderio.
Beh, senza alcun dubbio, una cosa la vorrei.
Vorrei che le persone a me care stessero bene, che Eros stesse bene e che noi due potessimo amarci come due semplici ragazzi.
Non so come fosse il mondo prima di questo, ma dai racconti dei miei genitori sono riuscita a crearmi un sogno.
Immagino Eros come medico di un importante ospedale. Felice di aiutare il prossimo e di poter finalmente mettere in pratica tutto quello che ha studiato in questi anni.
E poi immagino me stessa, in una biblioteca, a vendere e leggere libri serenamente. Nei miei sogni c'è anche la mia famiglia, Penelope e persino Idro e sua moglie.
Ma è soltanto un sogno nel quale non posso perdermi proprio ora.
- Hai sentito?
Ero così immersa nei miei pensieri da non rendermi conto di nulla, e solo dopo qualche istante annuisco.
Sentiamo dei passi muoversi nella nostra direzione. Potrebbe essere Eros, e non ci penso due volte prima di iniziare a correre in direzione di quei passi, ma Penelope mi ferma e mi lancia un'occhiataccia.
- Nascondiamoci, non abbiamo la certezza che sia lui.
Fra le due, lei è quella più lucida. Sto agendo d'istinto e questo potrebbe farmi commettere dei grandissimi sbagli.
Ci accovacciamo dietro un albero; il rumore di quei passi diventa sempre più forte, fin quando, chiunque li stia calcando, non ci raggiunge.
Mi si gela il sangue nelle vene quando riconosco Idro e Dafne, e una rabbia incontrollata prende possesso di me per le parole che si scambiano.
- Tuo figlio ti sta cercando. Vuole ucciderti!
- Bene, che mi trovi!
La risata di scherno che macchia il suo viso mi dà il voltastomaco, vorrei uscire dal mio nascondiglio e urlargli contro tutto il mio disprezzo.
Poi, come se mi fossi appena destata da un sonno duraturo, mi rivolgo a Penelope.
- Eros non vuole uccidere suo padre – bisbiglio.
Lei scrolla le spalle, confusa quanto me da queste parole, ma la vera minaccia viene svelata quando Dafne continua a parlare e il mio mondo crolla.
- Idro, non l'ho capito il tuo piano. Hai ucciso i genitori di Agnes per attirarla al villaggio, mentre adesso sei qui per aspettare tuo figlio. Che intenzioni hai?
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Eros ed Agnes.
RomanceAlcune storie non hanno la fortuna di essere raccontate. Nessuno potrà mai venirne a conoscenza, togliendo al mondo o a quello che ne resta, la testimonianza di un amore forte come una tempesta, ma anche fragile come un fiore che prova a crescere in...