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Il ritorno di mia madre dovrebbe rendermi felice, infondo è quello che ho desiderato da quando è andata via.

In parte lo sono, sono davvero felice che lei sia tornata a casa sana e salva, ma c'è un dettaglio che mi disturba e che non riesco ad ignorare da quando ieri siamo tornati tutti al villaggio con quella dannata barchetta.

Mia madre non ha ritrovato sua sorella, anche se ha perlustrato parecchie zone dall'altra parte dell'isola, ma in compenso ha fatto ritorno in patria con al seguito una ragazza di diciassette anni che, a quanto pare, sostiene che non molto lontano da qui, ci siano altri sopravvissuti.

- Dafne è stata molto coraggiosa. Ha lasciato il suo villaggio lo scorso inverno e da allora viaggia per scoprire nuove cose.

Dafne, che nome odioso, penso mentre tutto il villaggio è riunito attorno al fuoco per ascoltare i racconti di mia madre e di questa fastidiosa ragazzina che non fa altro che guardare Eros da quando si è infiltrata nel nostro mondo.

Il fatto che lui la ignori, per il momento, dovrebbe rendermi tranquilla, ma non lo sono affatto. Vorrei che non fosse mai arrivata, e onestamente penso anche che sarebbe stato meglio se mia madre avesse continuato la sua esplorazione ancora per un po'.

- Quindi, ci sono altri esseri umani nel resto del mondo – commenta qualcuno, e io alzo gli occhi al cielo perché non ne posso più di tutte queste chiacchiere.

Ho sempre pensato che potessero esserci altre persone oltre noi, ma non capisco il clamore con il quale gli altri stanno prendendo questa notizia.

Sbuffo e l'unica persona che sembra far caso a me è proprio quella a cui stavo per confessare qualcosa di molto importante. Eros è seduto accanto a suo padre, ma le sue attenzioni sono tutte rivolte a me. Vorrei che gli altri scomparissero e che riprendessimo da dove ci siamo interrotti, ma il nostro contatto viene spezzato da una chioma rossa e fluente che ho già odiato.

Dafne si abbassa sulle ginocchia per potergli parlare, e non capisco da dove esca fuori tutta questa confidenza, dal momento che lo conosce da meno di ventiquattro ore. Mi mordo le labbra per frenare una sfilza di insulti che preme per uscire, ma è molto difficile dal momento che lui... le sorride.

- Quindi anche a te piace la medicina? Io sono un'appassionata, da anni faccio ricerca per...

Smetto di ascoltarli, smetto persino di respirare quando Penelope si avvicina ai due bastardi e propone a quella insulsa fiammella di mangiare a casa sua.

Mi sento tradita, sì, mi sento esattamente in questo modo e quando quella che pensavo fosse una specie di nonnina per me, mi si avvicina, sono sicura di averla trucidata con lo sguardo.

- Ehi, Agnes. Tutto bene?

- Alla grande.

Gli stronzi si avvicinano, mentre continuano a parlottare come se si conoscessero da una vita. Mi curo di ignorare Eros, di non guardarlo neanche quando so che lui lo sta facendo con me e per poco non mi strozzo con la saliva quando Penelope propone a tutti e tre di cenare a casa sua per conoscerci meglio.

Io non voglio conoscere nessuno. Stavamo benissimo anche senza questa... Dafne.

- Quindi, cosa ne pensi?

Ero così impegnata in pensieri omicidi, da non aver sentito l'ultima parte del discorso di Penelope, ma... col cavolo che lascio spazio ad un'altra.

Casa di Penelope è anche casa mia, ed Eros...

No, lui non è mio.

- Certo, andiamo.

E lo so, so che è infantile il mio atteggiamento, ma il bellissimo dio del desiderio non sa quanto io possa essere diabolica, quando qualcuno osa togliermi il mio cibo preferito dal piatto.

Eros ed Agnes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora