Non ho chiuso occhio per tutta la notte. I miei pensieri erano tutti indirizzati ad una persona che ha contaminato la mia salute mentale.
Non ho fatto altro che domandarmi cosa stesse facendo, se avesse deciso di tornare a casa di Penelope per continuare a chiacchierare con Dafne.
Insomma, ho dato di matto.
Alle prime luci dell'alba, ho capito che non sarei mai riuscita a prendere sonno. Quindi, eccomi qui, fuori casa della vecchietta più perfida che abbia mai conosciuto, per parlarle di tutto quello che mi frulla per la testa.
Mi sono nascosta, ho aspettato che la rossa uscisse per andare chissà dove, per poi entrare nel mio regno.
- Sai, me lo aspettavo!
Guardo Penelope nel peggiore dei modi, ed ovviamente non le risparmio un'espressione disgustata mentre rimette a posto la coperta con la quale Dafne ha passato la notte.
- Ti prego, usciamo fuori. Qui dentro c'è puzza di...
- Gelosia? La sento anch'io – mi beffeggia, prendendomi a braccetto.
Purtroppo non posso darle torto, a lei non riesco a mentire e credo che le mie paure le abbia comprese ancora prima che io abbia aperto bocca.
Vado a sedermi su un tronco tagliato e lei mi raggiunge, posando una mano sulla mia spalla.
- Non devi sentirti minacciata da Dafne.
- Oh, ma io non mi sento affatto minacciata da quella lì.
- Agnes – pronuncia il mio nome accompagnandolo con una risata bonaria – Non c'è nulla di male. Quello che intendo io è che ... insomma, Eros non potrebbe mai essere interessato a quella ragazza.
Stavolta tocca a me ridere, perché sono abbastanza sicura che la sua affermazione sia errata. Non dico che lui possa essere rimasto folgorato da Dafne, ma dubito fortemente che non la ritenga interessante.
- Ed è qui che ti sbagli. Lui la trova interessante. Stiamo pur sempre parlando di una ragazza che ha la sua stessa passione. Una ragazza intelligente e ... carina.
Sono così confusa da non rendermi conto di star ammettendo in sua presenza quello che ho sempre negato per tutta la vita. Non è la prima volta che Penelope prova a capire quello che io penso di Eros, ma le ho sempre mentito. Non ho mai ammesso di volerlo conoscere di più, di voler trascorrere molto più tempo con lui, mentre ora... ora se non ne parlo con qualcuno, potrei commettere un errore bello grosso.
- Perché ho la sensazione che tu ti stia sminuendo?
Adoro Penelope perché, anche se a volte mi mette nei guai, sa quando non è il momento di farmi domande troppo scomode. Avrebbe potuto chiedermi altro, avrebbe potuto continuare ad infierire sulla mia gelosia. Invece lei vuole solo che io capisca cose che in realtà mi spaventano a morte.
Non ho mai voluto essere così tanto dipendente da qualcuno da farmi condizionare l'umore. Eros ci è riuscito, e se penso che fra di noi non c'è mai stato nemmeno un bacio, so che... semmai dovesse succedere, sarei spacciata.
Non so spiegare cosa mi leghi così tanto a lui, so solo che parlare con Eros mi fa bene, che stare seduta al suo fianco mi fa credere di essere sempre nel posto giusto. E non voglio che questo finisca, non voglio che lui possa volere queste cose con qualcun'altra.
- Lo sai, non sono una che si piange addosso. E non so da dove sbuchi fuori questa parte di me, ma... ho la sensazione che lei sia riuscita in quello che io ho provato a fare per tutta la vita con lui.
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Eros ed Agnes.
RomanceAlcune storie non hanno la fortuna di essere raccontate. Nessuno potrà mai venirne a conoscenza, togliendo al mondo o a quello che ne resta, la testimonianza di un amore forte come una tempesta, ma anche fragile come un fiore che prova a crescere in...