Una storia d'amore al rovescio

Capitolo 14-Cappotto

Nico's Pov

Esistono due versioni dell'amore e sono ben distinte: l'amore e l'infatuazione.

L'infatuazione la guardi negli occhi, la vedi lì a pochi metri da te.
È la possibilità, l'idea, l'intenzione di provare qualcosa per davvero.

L'amore te lo senti addosso.
È un peso, un fardello, un peccato, lo trascini ovunque vai, è sempre con te, lo cerchi in tutti gli occhi, fin quando non ritrovi i suoi.

Per ben quattro volte nella mia vita, credevo di avere trovato questo famoso amore, ma, in realtà, avevo semplicemente confuso l'infatuazione con esso.

Tutto era iniziato negli Stati Uniti quando frequentavo l'High School, ah, dimenticavo, ero in America perché mio padre mi ci aveva spedito.

Sosteneva che se avessi voluto diventare qualcuno nella vita, avrei dovuto imparare a cavarmela da solo lontano da lui e da mia madre.

Aveva funzionato, con il senno di poi glielo dovevo riconoscere.
In quegli anni, però, conobbi Julia, il mio primo bacio, la mia prima ragazza, la mia prima volta, il mio primo amore.

La mia vita si era come trasformata in uno dei quegli orribili film adolescenziali in cui due ragazzi si innamorano e stanno appiccicati ventiquattro ore su ventiquattro.

Ero talmente innamorato che, arrivati al diploma, mi ero inginocchiato nel cortile della scuola durante la cerimonia di consegna e le avevo chiesto di sposarmi. E sì, l'avevo sposata, nonostante avessimo entrambi solo diciotto anni.

Due mesi dopo, però, avevo iniziato il college per studiare informatica, l'unica materia che mi piaceva seriamente, e la mia routine era cambiata tra studio e lezioni.

Julia, invece, aveva deciso di non continuare gli studi e aveva cercato un lavoro finendo a fare la cameriera in un ristorante e già allora, conducendo vite così diverse, il nostro matrimonio scricchiolava.

Studiare informatica mi affascinava così tanto che avevo cominciato a trascurare la mia giovane moglie, tornando nell'appartamento, che avevamo affittato insieme, praticamente solo per dormire.

Julia si stufò ben presto di me e poco dopo la mia prima sessione d'esami, chiese il divorzio e tornò a casa dai suoi.

Al college, qualche mese dopo il mio primo divorzio, incontrai Vanessa, anche lei italiana e appassionata matricola di informatica.

Parlando di lezioni, formule matematiche ed esami, ci eravamo innamorati e anche allora non avevo resistito a metterle un anello al dito credendo che fossimo anime gemelle.

Ma non fu così, a vent'anni mi resi conto che ero giovane e non avevo vissuto niente di quello che gli altri ragazzi della mia età avevano vissuto.

Allora, avevo preso la brutta abitudine di usare i soldi della borsa di studio che recepivo per divertirmi fra confraternite, feste, alcol e fumo.

Vanessa mi aveva odiato per questo e anziché provare a capirmi e aiutarmi a bilanciare svago e dovere, mi aveva lasciato, anche perché io tra un party e l'altro avevo iniziato a uscire con Claire.

Claire era una studentessa francese in scambio e con lei frequentavo più locali che aule universitarie accumulando viaggi, esperienze e libertà.