Capitolo 1-Fantasma

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La pioggia cadeva copiosa sull'asfalto ed io mi lasciavo cullare dal rumore che provocava colpendo incessantemente il finestrino del treno.

Stavo tornando da lui.

Mi morsi il labbro inferiore, l'idea di rivederlo mi faceva battere il cuore all'impazzata e venire i brividi.

Stavo facendo la scelta giusta?

Non lo sapevo, ma avevo bisogno di lui e questo mi bastava.

La nostra storia, però, era cominciata molto prima di questo errore madornale che stavo per compiere.

Due anni prima
10 marzo 2021

《Non ne voglio più sapere di te.》sbuffò Nico squadrandomi dall'alto in basso.

《Finisce così quindi?》chiesi sentendo già le lacrime incastrarsi tra le ciglia.

《Sì, Elizabeth, ci abbiamo provato, ma non possiamo più funzionare, mi dispiace.》rincarò la dose.

Non mi amava più o forse non mi aveva mai amata quanto l'avevo fatto io.

《Io...non so cosa dire.》il mio cuore si era spezzato e il cervello non riusciva ancora a metabolizzare la notizia.

《Non c'è bisogno che tu dica molto, vorrei solo che iniziassi a raccogliere le tue cose e a preparare la valigia. Credo che stare lontani in questa fase non possa farci che bene.》mostrava una sicurezza e una determinazione che mi lasciò di stucco.

Mi stava cacciando da casa nostra, senza battere ciglio, dopo un anno di convivenza.

La casa che tanto avevamo desiderato affittare e che avevamo scelto insieme tra mille altre; la casa dove fino a ieri credevo avremmo cresciuto i nostri figli, se mai ne avremmo avuti.

All'improvviso, mi resi conto della gravità delle circostanze e la mia mano fu più veloce dei miei pensieri e si abbattè sulla sua guancia.

Mi pentii immediatamente di quel gesto incontrollato e lui sembrò capirlo dal mio sguardo, mentre si portava una mano alla guancia e se la massaggiava.

《Hai ragione, è meglio che io vada via al più presto, non ho intenzione di vedere un minuto di più la tua faccia da stronzo patentato.》dissi così mentre muovevo i primi passi verso la nostra camera da letto.

Riempii le valigie alla rinfusa senza curarmi minimamente delle pieghe che stavo provocando ai miei tallieur e alle mie camiciette.

Desideravo solo mettere più distanza possibile tra me e il mio ormai ex nel minor tempo possibile.

Stavo evitando di piangere convincendomi che tre anni di frequentazione di cui uno di convivenza non erano poi molti.

Ma a chi volevo darla a bere?

Mi aveva distrutta con quattro parole in croce e sarebbe stata solo questione di poco tempo e poi avrei iniziato a sentire le lacrime scendere interrottamente scaldandomi le guance.

Finii di preparare le valigie e inviai un messaggio alla mia migliore amica, non avevo altro posto dove stare e ritornare dai miei genitori così all'improvviso era escluso.

Le scrissi:
《Tra me e Nico è finita, del tutto questa volta. Puoi ospitarmi per qualche giorno?》

Indossai il cappotto, i tacchi e gli occhiali da sole, allacciai la borsa al braccio e iniziai a trascinare i miei due pesantissimi trolley verso l'ingresso.

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora