Frustrazione.
Aspettative deluse.
Incompletezza.Erano queste le sensazioni che avevo provato quando Mr. N.S., dopo aver origliato la conversazione al telefono con mio padre, si era offerto di riaccompagnarmi a casa mia.
Ci ero rimasta male, intendiamoci, non volevo di certo stabilirmi a vivere a casa sua, ma pensavo di sfruttare il fatto che fossimo soli per capire meglio quello che stava succedendo fra di noi.
Lui, al contrario di me, non era sembrato molto dispiaciuto di farmi uscire dalla sua stanza, anzi, era tornato ad essere il solito egoista autoritario e categorico.
L'unica cosa che aveva detto era stata che mi vedeva stare decisamente meglio tanto da poter tornare a casa mia, così che se qualcun'altro mi avesse cercata, mi avrebbe trovata lì e non si sarebbe preoccupato per me.
Fra di noi, quindi, sembrava ormai sempre funzionare in questo modo: ci sfioravamo, toccavamo con mano quello che mai avremo dovuto essere e poi ritornavamo sulla retta via.
Avevo sperato, comunque, che nel tragitto in macchina dal suo loft al mio trilocale lui mi parlasse o ancora meglio che fermasse la macchina, facesse retromarcia e mi riportasse fra le sue lenzuola.
Ma non avvenne nulla di tutto ciò, perché lui si limitò a guidare teso come una corda di violino la sua Ferrari Roma fin davanti al portone del mio palazzo.
Non aveva nemmeno espresso lo stupore, che ero certa provasse, nello scoprire che abitavamo letteralmente solo a qualche isolato di distanza.
《Cerca di rimetterti presto, Zagara.》aveva detto così e poi aveva allungato un braccio verso la maniglia della portiera al mio fianco per spalancarla e invitarmi ad abbandonare l'abitacolo.
Ero già scesa dal veicolo ed ero immobile sul vialetto di casa, quando lui aveva abbassato il finestrino del lato passeggero per aggiungere:
《Ah e non tornare in ufficio prima di essere totalmente guarita, non voglio un'epidemia influenzale in agenzia!》Era sfrecciato via sulla sua Ferrari blu, mentre il sole sorgeva e colorava di rosa e rosso quella fredda mattina di novembre.
Qualche giorno dopo
14 novembre 2017Io e Natalia amavamo avere delle tradizioni tutte nostre e passare parte del nostro tempo libero insieme a parlare, uscire, mangiare e divertirci.
Almeno una volta al mese organizzavamo una cena a casa di una o dell'altra per raccontarci tutto il gossip che non potevamo dirci in ufficio e rilassarci insieme.
Quella sera, ci trovavamo nell'appartamento di Nat, una casetta molto chic ed elegante, come la sua proprietaria, che si trovava appena fuori dal centro di Milano.
Entrambe amavamo il cibo e la cucina italiana, anche se spesso sperimentavamo qualche localino etnico, i cui piatti ci facevano venire l'acquolina in bocca.
Quella sera, però, avevamo scelto di ordinare a domicilio la pizza, in particolare due Napoli e poi come dessert, non avevamo resistito a comprare una vaschetta di gelato alla stracciatella.
Avevamo ordinato a domicilio perché mi duole ammetterlo, ma le mie doti culinarie sono scarse e la mia migliore amica, che è una cuoca eccezionale, quel martedì, non ne aveva proprio voglia.
Eravamo sul divano con il cartone di pizza fumante appoggiato sulle gambe quando Nat esordì:
《Allora Eliza, cosa mi sono persa mentre ero a Parigi?》
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Una storia d'amore al rovescio
Romance🫀🍊[AGGIORNAMENTI OGNI SETTIMANA]🍊🫀 ♧•~Dai una possibilità al tuo cuore. Fai sbocciare i fiori d'arancio con il tuo amore.~•♧ Elizabeth Del Corso è l'agente di punta di "Orange Blossom Italy", una delle più celebri agenzie matrimoniali in Italia...