Capitolo 30-Doppio...

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Una settimana dopo
15 dicembre 2017

Fare il doppio gioco è un'arte che non tutti possiedono, bisogna saper mentire ed è un fatto universalmente noto che le bugie hanno le gambe corte.

"Doppio gioco" l'avevo immaginato casualmente alla fermata di un autobus e non avevo potuto non realizzarlo.

Era una delle attività di dating più amate, una di quelle a cui tutti i single sognavano di partecipare prima o poi.

Era uno dei cavalli di battaglia dell'agenzia, perciò l'avevo scelto per la penultima serata di dating di dicembre.

Mr. N.S. aveva bloccato la mia campagna pubblicitaria, non perché non stesse portando risultati, ma perché, secondo lui, era troppo dispendiosa.

La realtà? Non gli era andato giù ciò che avevo fatto e aveva trovato il modo di mettermi i bastoni fra le ruote, come faceva sempre.

Così, avevo dovuto rimboccarmi le maniche e giocarmi ancora il tutto e per tutto, il che consisteva nel far innamorare più single possibili e condurli all'altare.

E quale modo migliore, se non "Doppio gioco"? Si trattava di un gioco in cui i single a coppie dovevano raccontarsi un segreto e poi ognuno di loro avrebbe dovuto reggere il gioco all'altro in presenza di altri single.

Ed era quello che stava succedendo a pochi metri da me: Veronica ed Elia si stavano raccontando un segreto ciascuno e presto avrebbero fatto di tutto per reggersi il gioco in presenza degli altri.

In pratica, funzionava in questo modo: ad ogni single all'ingresso del locale veniva consegnato un foglietto su cui erano scritti due segreti e il nome dell'anima gemella della persona a cui uno di questi due segreti realmente apparteneva.

Durante la serata le coppie di anime gemelle si riunivano e si raccontavano i loro segreti a vicenda.

Dopo questa rivelazione i due si separavano e raggiungevano la persona che gli era stata assegnata dal biglietto dando iniziò così al vero doppio gioco.

Uno dei partecipanti faceva di tutto per indovinare quale fosse il vero segreto fra i due e l'altro faceva di tutto per reggere il gioco alla propria anima gemella e salvare la sua reputazione.

La parte migliore del gioco, però, era proprio la sua fine: una volta finite le conversazioni tra i single, i due papabili sposini si ritrovavano e se erano riusciti a fare bene il doppio gioco potevano scegliere di premiarsi in un modo scelto da loro.

Veronica ed Elia, nel frattempo, erano arrivati all'ultimo step e essendosi retti perfettamente il gioco, avevano deciso di premiarsi con un timido bacio sulle labbra.

Questa era una delle attività di dating che trovavo più avvincenti dopo "Balli o scappi?" e vedere come andava a finire il gioco era uno dei miei passatempi preferiti.

Eppure, quella sera nulla riusciva a farmi sorridere, nemmeno quelle bizzarre conversazioni o quei finali inaspettati, avevo la testa piena di pensieri e il cuore pesante.

Allontanare da me Nicola era stata la cosa giusta da fare, ne ero consapevole, la sua lontananza, però, si stava facendo spazio dentro di me più di quanto avrei voluto.

Mi ritrovavo il suo nome a fior di labbra quando ero sovrappensiero, rivedevo il suo sguardo severo prima di addormentarmi la notte e l'idea di incrociarlo in ufficio faceva perdere battiti al mio cuore.

Quello che provavo era forse mancanza? Ma poteva mancarmi uno stronzo che voleva licenziare me e tutti i miei colleghi? Potevo davvero sentire la mancanza di chi aveva fatto il doppio gioco con me a Dubai?

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora