Capitolo 34-Un cuore...

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Qualche giorno dopo,
31 dicembre 2017

La fine dell'anno era un momento cruciale per la maggior parte delle persone, l'aria diventava pregna di malinconia e cambiamenti.

C'era chi si interrogava sulle esperienze passate, i nuovi incontri avvenuti e le emozioni sperimentate.

C'era chi stilava una lista di buoni propositi per il nuovo anno con la speranza di lasciarsi alle spalle le cattive abitudini.

C'era chi non stava nella pelle per l'avvicinarsi di un anno pieno di aspettative: una laurea, un matrimonio, un viaggio o un trasferimento.

C'era chi non voleva o non riusciva a lasciare andare il passato: una persona cara che non c'era più, un fallimento, un tradimento o la fine di un'amicizia.

Tutti eravamo accomunati dallo stesso senso di vuoto, alcuni l'avrebbero riempito con l'arrivo dell'anno nuovo, per altri sarebbe stato vuoto per sempre.

Per me quel Capodanno sarebbe stato decisivo più degli altri che avevo vissuto, lo consideravo il mio personale giorno del giudizio.

Cercavo di controllare la tensione, ma ero talmente agitata che sarei potuta svenire da un momento all'altro, lo percepivo in ogni angolo del mio corpo.

Eppure ero ancora in piedi, mentre allo specchio del bagno finivo di ritoccarmi il make-up e fissavo con la lacca i boccoli, che avevo acconciato con tanta cura.

Avevo indossato un lungo vestito nero tempestato di piccoli cristalli, che illuminavano i miei occhi color nocciola e mi davano l'aria di una donna fatta e finita.

Aria, che, quella sera, sapevo mi sarebbe servita, la resa dei conti era vicina, l'ultima prova, prima del tanto atteso finale, stava per compiersi.

Dopo "Doppio gioco" e complice il fatto che nessuno amava passare le festività da single, le coppie che si erano sposate nell'anno o che l'avrebbero fatto a breve erano diventate una settantina.

Quella sera, quindi, mi giocavo le ultime dieci coppie, che, entro il giorno seguente, avrebbero dovuto confermarmi o meno se si sarebbero sposate e da loro sarebbe dipeso il futuro dell'agenzia.

Avevo studiato ogni dettaglio con attenzione quasi maniacale: avevo usato l'algoritmo per formare le coppie e poi avevo approfondito tutti i profili dei nostri clienti per portare al minimo la percentuale di errore per quanto riguardava la compatibilità.

In seguito, avevo ideato una nuova attività di dating e l'avevo battezzata "Un cuore in due", per semplificare, si trattava di un adattamento speciale del famoso gioco di carte "Briscola".

Quattro single scelti da noi giocavano a coppie a briscola, l'unica differenza era che, rispetto al gioco originale, la briscola era sempre cuori.

La coppia che possedeva o entrava in possesso dell'asso di cuori e arrivava alla vittoria, vinceva anche una bottiglia di prosecco da bere in compagnia per festeggiare la loro arguzia e complicità.

Avevo pensato questo gioco, ricordando quanto fosse intrigante affidarsi e complottare con il proprio compagno di gioco per raggiungere un obiettivo comune.

Non sapevo se avrebbe funzionato e se sarebbe piaciuto ai clienti, ma le risate e la tensione, che stavo respirando nel ristorante, che, quella sera, ci ospitava, ci serviva la cena e ci intratteneva, me lo confermarono.

《Eliza! Questo nuovo gioco spacca, vorrei essere nella tua testa, sei geniale amica mia!》Natalia era appena corsa ad abbracciarmi, era arrivata alla festa raggiante insieme a Marco ed era venuta subito a complimentarsi.

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora