Capitolo 13-Halloween

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L'autunno era da sempre la mia stagione preferita: le foglie secche, la pioggia, le caldarroste, il vento che ti arruffa i capelli e ti fa rabbrividire.

L'unica cosa che stonava con tutta questa bellezza ogni anno era il mio compleanno.

Ero nata il 31 ottobre, ad Halloween, festa che, da quando ne avevo memoria, aveva fatto passare in secondo piano il mio compleanno.

Da piccola, i miei genitori mi lasciavano invitare i compagni di scuola a casa, ci travestivamo e poi facevamo dolcetto o scherzetto per il quartiere, solo che, a fine serata, io spegnevo le candeline.

Da adolescente, passavo il compleanno a qualche festa organizzata da amici e tutti erano troppo impegnati a divertirsi per ricordarsi di farmi gli auguri.

Poi crescendo ancora, erano iniziate le serate in discoteca e la mia torta si era trasformata in superalcolici.

Alla fine, superati i vent'anni, mi ero arresa a prendermi una torta di compleanno a pranzo e spegnere le candeline davanti a famigliari e amici, per poi tornare alla solita routine universitaria prima e ora a quella lavorativa.

Ed era proprio quest'ultima che avrebbe occupato, anche quest'anno, il giorno del mio compleanno perché Mr. N.S. aveva dato l'ok per la festa di Halloween dell'agenzia.

Nonostante avessimo già organizzato "Caccia all'amore" a metà mese e non avrebbero dovuto esserci altri eventi di dating a ottobre, il progetto per Halloween mio e di Nat aveva avuto la sua approvazione.

Anche perché avevamo cercato di ridurre al minimo le spese per quest'evento, che si sarebbe tenuto, proprio per questo motivo, in un casolare fuori città.

Inoltre, per risparmiare ancora e rimanere nel budget io ed Angelica ci eravamo date da fare per creare a mano le decorazioni: zucche intagliate, ragnatele di lana, mummie di carta igienica e fantasmi di cartoncino.

Natalia aveva preparato caramelle, cioccolatini, torte e biscotti per tutti; da sempre i dolci erano il suo forte e per l'occasione aveva anche sperimentato inventando un cocktail che aveva battezzato:
"Filtro d'amore stregato".

Gli altri colleghi, invece, erano stati assoldati al recupero delle zucche che sarebbero state il materiale principale per l'attività di dating che avevamo pensato per questa serata.

Come al solito, quindi, nessuno badava al fatto che oggi era anche il mio compleanno.

Nat e Angie erano state le uniche a esserselo ricordato e mi avevano fatto gli auguri e dato i loro regali questa mattina.

Ma io avevo la soluzione per rifarmi di questo disinteresse totale ossia trovare il travestimento più bello di tutti.

Per questa sera sarei stata una strega: non una strega vecchia e racchia di quelle che fanno paura, ma una strega sexy di quelle con i tacchi a spillo e il rossetto bordeaux.

Avevo anche scelto un abito da urlo in pizzo e tulle nero con uno spacco che dalla caviglia risaliva fino a metà coscia.

Insomma mi sentivo molto sicura di me ed era quello che mi serviva dopo aver passato le ultime due settimane un po' scombussolata.

Dopo essere caduta nella fontana con il mio capo e aver perso la sfida che mi aveva lanciato, mi ero, infatti, parecchio buttata giù di morale.

Soprattutto perché la richiesta che mi aveva fatto e non potevo rifiutare mi spaventava tantissimo.

Non avrei mai immaginato di dover andare a quel congresso con lui, era un posto rinomato per essere da cervelloni, dove una come me senza una laurea avrebbe, senza dubbio, stonato.

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora