Capitolo 15-Ricamo

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Eliza's pov

Avevo già parcheggiato l'auto ed ero quasi arrivata a casa, ma procedevo lenta; i piedi mi facevano malissimo e le caviglie minacciavano di distorcersi ad ogni passo, avevo scelto dei tacchi troppo alti.

In fondo, ne era comunque valsa la pena: Mr. N.S. non si era mai avvicinato a me dopo quei messaggi che ci eravamo scambiati, ma non era stato capace di togliermi gli occhi di dosso per tutta la sera.

Nonostante il dolore ai piedi, sorridevo come una stupida in mezzo alla strada, attirando l'attenzione di quei pochi passanti presenti.

Entrai ormai zoppicando nell'androne del palazzo dove vivevo, mi tolsi le scarpe e le presi in mano.

Presi l'ascensore per arrivare al mio piano completamente scalza e percorsi così il corridoio che mi avrebbe portato davanti al mio trilocale.

Una volta lì, mi colpì trovare davanti alla porta un pacco, non avevo ordinato nulla online e di solito il corriere lasciava tutto in portineria.

Si trattava di una grande scatola di cartone di colore nero che sembrava pesare molto, quindi, mi decisi a tirarla su solo dopo aver aperto la porta.

Era effettivamente pesante e non riuscii ad immaginare che cosa ci potesse essere dentro, l'appoggiai allora ai piedi del letto e decisi di aprirla prima di andare a dormire.

Mi struccai con attenzione e mi feci una doccia, in tutto impiegai solo una decina di minuti, la curiosità di vedere che cosa ci fosse all' interno del pacco misterioso mi divorava.

Corsi, ancora in accappatoio, in camera e mi chinai per recuperare la scatola scura, aprii il coperchio e al suo interno trovai un'altra scatola.

Questa scatola era più piccola della precedente ed era color beige, sul coperchio campeggiava una scritta a caratteri dorati:
"Sartoria Da Vinci"

Non riuscii ad aspettare oltre e la scoperchiai rimanendo a bocca spalancata quando mi trovai davanti un morbido tessuto verde.

Dalla scatola emerse un meraviglioso cappotto verde di lana, simile a quello che avevo e che purtroppo avevo dovuto buttare, la caduta nella fontana l'aveva reso inutilizzabile.

Ero incredula, era un capo di una fattura impareggiabile, ma non era finita qui, su una delle tasche frontali c'era un ricamo.

Ci misi un po' a realizzare che quel ricamo rappresentava un fiore d'arancio stilizzato e immediatamente non ci furono più dubbi su chi mi avesse mandato quel cappotto.

Mr. N.S. mi aveva appena fatto un bellissimo regalo per il compleanno senza nessun apparente motivo.

Possibile che lo stronzo egocentrico senza cuore si sia impetosito per la fine che aveva fatto il mio vecchio cappotto?

Mentre slacciavo la cintura in vita per poterlo provare, dalla tasca con il ricamo spuntò un pezzo di carta che fece risuonare tutti i miei campanelli d'allarme.

Mr. N.S. che scrive biglietti di auguri?
Non può essere, già fare regali non è da uno come lui, addirittura un bigliettino carino, non può esistere.

Frugai nella tasca e ne estrassi il contenuto, si trattava di un biglietto sì, ma non uno di auguri o di scuse, bensì un biglietto aereo.

Capii senza nemmeno guardarlo che quel volo aveva come meta Dubai e come data di partenza l'ultimo venerdì di novembre.

Il congresso sulla tecnologia a servizio dei rapporti umani quest'anno si teneva proprio a Dubai e c'era un solo modo per arrivare lì ed era volare.

Leggendo le informazioni sul biglietto, scoprii di avere ragione, Mr. N.S. mi aveva incastrato, altroché biglietti di scuse o di auguri.

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora