Capitolo 22-Benvenuto

102 3 1
                                    

Eliza's pov

Le porte dell'ascensore si spalancarono su un lungo e lussuoso corridoio e una ventina di paia di occhi si posarono su di me.

Non feci in tempo a guardarmi molto intorno, però, perché quello stronzo e maledettamente sexy del mio capo mi prese a braccetto e mi condusse verso un tavolo fastosamente imbandito.

《Non ero a conoscenza di questo piccolo evento di benvenuto, quindi dovremo purtroppo rimandare ciò che avevo già programmato di fare.》mi sussurrò così all'orecchio, mentre con una mano dietro la schiena mi invitava a servirmi al buffet.

《Cerca di non farmi pentire di averti portata qui Zagara e soprattutto levati quell'espressione da "Non potete capire ciò che mi è appena successo in quell'ascensore!" dalla faccia.》non mi piacque per niente quel suo tono arrogante.

In quell'ascensore era stato lui ad iniziare, certo, io non l'avevo respinto e avevo anche smesso di provare a fermarlo dopo un po', ma non per questo doveva addossarmi la colpa dei nostri peccaminosi cedimenti.

Le sue parole, in ogni caso, mi aiutarono a ritrovare il contegno e il controllo che avevo perso in quel dannato ascensore.

Mi allontanai da lui di qualche passo, raddrizzai la schiena, presi un piatto e incominciai a servirmi come se nulla fosse accaduto, avremmo fatto i conti una volta da soli, ci potevo mettere la mano sul fuoco.

Eravamo negli Emirati da neanche due ore e già eravamo finiti in un vortice di attrazione, tensione e repulsione, che neanche nei migliori romance enemies to lovers che leggevo la sera fino a tardi.

Nicola era rimasto un po' interdetto dal mio silenzio e dal mio seguente allontanamento, poi mi aveva imitata e aveva preso anche lui un piatto.

《Dovresti assaggiare il tortino al cioccolato, è afrodisiaco!》fu questo il primo commento che abbandonò le mie labbra dopo il nostro incontro ravvicinato.

Mr. N.S. divenne quasi pallido davanti al sorrisino che gli feci dopo aver leccato il cucchiaino con cui avevo mangiato il mio tortino al cioccolato.

Si riprese in fretta, però, glielo dovevo riconoscere, e iniziò a riempire il suo piatto ignorandomi.

Andammo avanti a fare finta di niente, anche mentre bevevamo il costossimo champagne che ci era stato servito e tutti intorno a noi sembravano presi dalle loro conversazioni.

Finché non accadde ciò che temevo di più da quando avevo deciso di partire con lui, un uomo in giacca e cravatta e dall'aria decisamente saccente entrò nel mio campo visivo.

《Ma guarda un po' chi si rivede! Come stai vecchio mio?》l'uomo si avvicinò a Nicola e gli diede la mano con fare amichevole.

《Ciao Riccardo, tutto bene, grazie.》Mr. N.S. non ricambiò il calore di quel saluto e mise su un'espressione piuttosto accigliata.

Io, nel frattempo, avevo mosso qualche passo per avvicinarmi ai due e fare capire al nuovo arrivato che Nicola non era venuto da solo.

Fu allora che Riccardo mi notò, o meglio, mi squadrò da capo a piedi soffermandosi in modo poco elegante sulle mie tette, anziché sulla mano che gli stavo porgendo, finché non me la strinse.

Una storia d'amore al rovescioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora