Il divino angelo custode

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«Ehilà, ragazzina! Ti vedo un po' persa, sai?»
Furono queste parole a destarmi dai miei pensieri.
Ero talmente meravigliata dall'ambiente circostante che non mi ero resa conto di avere un dio rompiscatole dai capelli rossi davanti.
Loki e Aren mi fissavano, divertiti.
«Cosa avete da guardare?» I loro sguardi mi mettevano sempre di più in imbarazzo.
«Oh niente, stiamo solo cercando di attirare la tua attenzione da un quarto d'ora, se permetti» Disse Aren, meritandosi uno sguardo fiero da parte di Loki.
«Non capisco come facciate voi ragazzini del primo anno a rimanere così estasiati da questo posto. Asgard è molto meglio» Commentò il dio, con atteggiamento aristocratico.
«Probabilmente voi dèi avete un senso dell'arredamento piuttosto scarso, non credi? E poi questa Asgard non l'ho mai vista, sembra il nome di un paesino di campagna»
Alla mia risposta Aren sgranò gli occhi, facendomi intendere che forse avevo leggermente esagerato. 
Ma il dio sembrava tutto tranne che adirato dal mio affronto, anzi, scoppiò a ridere. Aveva una risata contagiosa, forse un po' inquietante.
«Mi piaci, ragazzina» Disse, mentre si asciugava le lacrime: «sei audace, devo ammetterlo. Ma non ti conviene parlare in questo modo davanti agli altri dèi, sono fin troppo patriottici. Soprattutto il Padre di Tutti-»
Loki non riuscì a finire la sua frase, interrotto dalla figura di un dio imponente, alto quasi il doppio di lui e con una benda sull'occhio. Era decisamente il più inquietante di tutti e sembrava anche avanti con l'età, visti i capelli e la barba grigi. Sulle sue spalle si posarono due corvi, dallo sguardo penetrante come quello del padrone.
«Mi hai per caso nominato, Loki?» Disse. La sua voce era così dura e imponente da far paura a chiunque.
Loki si voltò verso di lui, con un sorriso sarcastico: «Odino! Mi fa piacere rivederti. Sono dispiaciuto nel comunicarti che, purtroppo, non eri l'oggetto della nostra conversazione. Le tue gesta verranno esaltate la prossima volta, Padre di Tutti»
Quest'ultimo fece una smorfia, infastidito: «Non ho tempo per i tuoi scherzi, Ingannatore. Tra poco avrà inizio la cerimonia d'accoglienza, vedi di comportarti a dovere»
«Ma certamente, non dubitarne» Il dio dell'inganno lo salutò con un gesto della mano, mentre il padre degli dèi si allontanava.
«Ma quant'è fastidioso quel vecchio?» Si girò nuovamente verso di noi: «Deve sempre essere al centro dell'attenzione, per tenere tutto sotto controllo» Si lamentò Loki, incrociando le braccia e sbuffando, come un bambino.
«A me sembrava un po' arrabbiato» Commentai, preoccupata.
«Tranquilla Lys, lui è sempre così»
Quella frase da parte di Aren fece sgranare gli occhi a Loki, che ci guardò incuriosito.
«Lys? Cioè praticamente la chiami Luce? Capisco che ti sei innamorato, ma ci sono soprannomi ben più originali, ragazzino»
Alle parole di Loki, arrossii. Non avevo ragionato sul significato di quel soprannome.
Aren sembrava infastidito.
«Non sono affari tuoi, Burlone. E innamorato mi sembra un termine fin troppo esagerato, ti ricordo che ci siamo conosciuti solo qualche ora fa»
Loki non sembrava convinto, ma quando tentò di replicare fu interrotto-nuovamente-dalla voce di qualcuno.
Questa volta era la preside a parlare: «Studenti e studentesse, buongiorno e benvenuti alla Queen's Pride. Io sono la preside di quest'istituto, Herjan Coventry. Come avrete già potuto notare, questa scuola non è come tutte le altre. Sono presenti molte divinità del pantheon nordico, che vi terranno compagnia nel vostro percorso di studi. Pertanto, siete pregati di rivolgervi a loro con rispetto, in quanto esseri superiori.»
Loki tirò una gomitata ad Aren, come per sottolineare ciò che la dirigente aveva appena detto. Il ragazzo rispose con una linguaccia. Era come vedere due bambini delle elementari prendersi in giro.
La preside continuò: «Alcuni dèi verranno assegnati come vostre guide personali, per assicurare un maggior equilibrio tra di voi. Lascio la parola a Odino, Padre di Tutti»
Loki sembrava preoccupato, ma non ci feci caso. Odino iniziò a parlare: «Miei cari compagni, anche quest'anno accompagnerete gli studenti nel loro percorso. Thor, figlio mio, sarai la guida di James Villan.» Vidi un dio biondo e muscoloso che sorrideva, presentandosi al ragazzo in questione.
Aren bisbigliò: «Il solito fortunato» incrociando le braccia. Loki invece era attento ad ogni parola che Odino pronunciava. Quest'ultimo continuò il suo discorso.
«Passiamo a Loki. Quest'anno, in via del tutto eccezionale, ti verranno affidati due studenti: Aren Lavigne e Liv Amery» Il dio dai capelli rossi per poco non svenne. Probabilmente stava già maledicendo Odino in tutte le lingue, mentre cercava di assimilare ciò che aveva appena sentito. Aren si mise una mano sulla fronte e si girò verso di me: «Non pensavo che questa maledizione potesse essere condivisa con qualcun altro, ma mi dispiace.» Il suo sguardo sembrava così sofferente, come se fossimo stati colpiti dalla più tremenda catastrofe sulla faccia della terra.
«Maledizione? Andiamo, non ti sembra un po' troppo melodrammatica come reazione?»
«Melodrammatico? No, ha perfettamente ragione! È il terzo anno di seguito in cui quel vecchio mi affida questo maledetto ragazzino! E come se non bastasse, ora devo badare anche a te!» Puntò il suo dito contro di me, affranto: «Spero che tu riesca a darmi qualche soddisfazione, signorina»
Mi sembrava di sentir parlare mia madre.
«Come se io non ti avessi mai soddisfatto, Burlone!»
«Attento a come parli, giovane mortale, o ci saranno gravi conseguenze.»
Odino continuava a parlare, ma in confronto a loro due, la sua voce faceva solo da sottofondo.
«Smettetela, litigate come una vecchia coppia sposata.» Intervenni. Ma questo per loro doveva essere un grave insulto, visti gli sguardi che mi lanciarono.
«Io, sposato con questo ragazzino? Che gli dèi mi assistano! Tra tutti i paragoni a cui potevi pensare, questo è decisamente il più di cattivo gusto!»
«Per una volta sono d'accordo con il Burlone.»
Il dio roteò gli occhi, rivolgendosi a me con un sorriso.
«Voglio che tu sappia che, al momento, sei la mia preferita. Considerami il tuo divino angelo custode. Vedi di non deludermi» Concluse con un occhiolino, che mi provocò un sorriso.
«Farò del mio meglio, mio signore» Questa volta fu lui a sorridere, compiaciuto.
Aren era piuttosto infastidito da questo favoritismo, ma non fece nulla per nasconderlo.
All'improvviso una ragazza bionda mi si avvicinò.
«Ciao, tu sei Liv Amery, giusto?» Io annuii, silenziosamente.
«Piacere, mi chiamo Claire Relish. Sarò la tua compagna di stanza.»
Notando il mio sguardo confuso e i volti incuriositi dei due sposini accanto a me, lei si spiegò meglio.
«Non hai sentito la preside? Ha appena comunicato le sistemazioni delle stanze.»
A quel punto lanciai un'occhiataccia ad Aren e Loki e le risposi, imbarazzata.
«Temo di non aver sentito, sono stata distratta»
«Tranquilla, non importa. Ci vediamo dopo, dunque?»
Mi scrutò con i suoi occhi marroni.
«Sì certo, a dopo» La salutai con la mano.
«Questo sarà un lungo anno» Commentò Loki.
Aveva ragione. Ero lì solo da qualche ora e già non ci stavo capendo più nulla. Ma almeno la mia compagna di stanza sembrava simpatica.
Legai i miei capelli castani in una coda, mentre osservavo Loki e Aren che intrattenevano una conversazione con il dio biondo di prima.
«Mi dispiace, ragazzo, anche quest'anno sei stato privato della mia compagnia. Ma credo che il buon vecchio Loki ti intrattenga già abbastanza, vero?» Disse, con una risata che sembrò un tuono, dando al dio dell'inganno una pacca sulla spalla.
«Thor, ne abbiamo già parlato. Vecchio è un termine che si addice decisamente di più a tuo padre e, per quanto riguarda il ragazzino, ha avuto la fortuna di non dover ascoltare continuamente i racconti delle tue eroiche gesta anche per quest'anno.» Il dio del tuono rise ancora, sembrava che avesse bevuto.
Aren mi si avvicinò, con uno sguardo annoiato: «Per la seconda volta in un giorno sono d'accordo con quel Burlone: sarà un lungo anno.

Ringrazio tutti i lettori!
Spero che la storia vi stia piacendo.
Se avete qualche consiglio, non esitate a scrivermi!
Maira

Evara - Il dono di un dioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora