23; Isabella

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Sono passate quattro settimane. Alessandro è diventato ancora più generoso e il nostro sentimento ha preso una piega totalmente diversa.

Abbiamo molta sintonia e non facciamo altro che trascorrere il nostro tempo libero insieme. Proprio come una coppia innamorata.

Questo quadro della situazione mi riempie il cuore di gioia.

All'improvviso sento suonare il campanello di casa e mi precipito alla finestra. Quando riconosco il suo ciuffo ribelle, spalanco la porta.

<<Buonasera piccola, mi sei mancata tantissimo.>>

Dice con voce rauca, mordendo il mio labbro inferiore con rudezza. Sorrido sulla sua bocca e mi lascio prendere in braccio.

<<Anche tu.>>

Gli faccio notare. Il suo sguardo acquista una luce completamente diversa e mi bacia in modo casto.

<<Ho bene in mente quello che voglio fare stanotte ma ho bisogno di una cosa.>>

Riprende a torturare il mio labbro inferiore, mi scappa un gemito che non passa inosservato.

<<Di cosa?>>

Chiedo con il poco fiato che mi è rimasto.

<<Della tua approvazione.>>

Annuisco.

<<Hai tutta la mia approvazione, ora zitto e baciami.>>

Sorride debolmente e senza dire niente, mi lascia accomodare sulla superficie liscia della tavola.

<<Ti voglio Bella, tutta.>>

Sento le mie guance bruciare e le mie gambe fremere dall'eccitazione. Lascio scontrare le nostre lingue, che sembrano conoscersi da una vita.

Alessandro mi sfila la maglietta in modo veloce e deciso, alza gli occhi al cielo quando nota che sono senza reggiseno.

<<Conosci i miei punti deboli, piccola peste.>>

Dice in modo affettuoso, prima di impossessarsi del mio seno sinistro. Ci lascia baci lascivi, togliendomi la capacità di respirare.

Mi tocca dappertutto, impaziente di arrivare al punto di non ritorno. All'improvviso decido di prendere l'iniziativa e gli sbottono la camicia bianca.

Ammiro il suo torace di marmo, la pelle bronzea e quando noto che se ne è accorto, nascondo il viso con la mano e arrossisco.

<<Approvi, bimba?>>

Annuisco ancora più imbarazzata, ma è più forte di me. Non ho un limite quando sono con lui. Se Alessandro è nelle vicinanze, io divento trasparente.

Con delicatezza mi toglie il pantalone della tuta e lo scaraventa lontano, facendomi rimanere in intimo.

Mi accorgo di non essere mai stata così scoperta davanti a qualcuno, quindi serro le gambe e mi nascondo.

<<No, piccola Bella. Non nasconderti con me.>>

La mia mano trema di paura.

<<Sei la cosa più bella che io abbia mai visto.>>

Un sorriso sincero mi rende meno agitata, mi lascio guidare dalla sua esperienza e mi lascio toccare in modo indecente.

Sento le sue dita insinuare nella mia parte più debole, sento una sensazione di benessere pervadere il mio corpo.

Il battito cardiaco accelera e mi sembra di essere in un'altra dimensione.

Non mi rendo nemmeno conto che Alessandro è rimasto senza niente addosso, proprio come me.

Si avvicina e mi bacia la punta del naso, facendolo scontrare con il suo.

<<Potrebbe fare un po' male, io cercherò di essere il più delicato possibile Bella. D'accordo?>>

Annuisco e scaccio via qualche gocciolina di sudore dalla mia fronte.

Quando invade il mio spazio, quando sento veramente tutto di lui... fuori e dentro di me, capisco dove è il mio posto nel mondo.

Non è di certo con il ragazzo che si è vergognato di stare con una ragazza fragile, senza il più piccolo ricordo della sua vita passata.

Colui che avrebbe dovuto amarmi e starmi accanto, oggi non so neanche chi è.

Il mio posto nel mondo è con Alex, da sempre e per sempre. Mi basta questo.

Per Sempre// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora