26; Isabella

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Voglio sapere una cosa che potrebbe peggiorare la situazione, ma ho bisogno di sentirmelo dire.

<<Mio padre sapeva tutto quello che è successo?>>

Annuisce, visibilmente disperato. Mi sembra un completo sconosciuto, nonostante tutto quello che abbiamo condiviso in questo periodo.

<<Anche Carola?>>

Annuisce nuovamente, posso vedere il suo senso di colpa dipinto in volto.

<<Mi dispiace Bella, ma sei sempre stata l'unica a non saperlo. Cerca di capire il mio punto di vista, però... ho fatto tutto questo per proteggerti.>>

Roteo gli occhi verso il cielo.

<<Perché ti sei offerto per aiutarmi?>>

Chiedo, sempre più sconvolta. Questo è stato un passo fondamentale della mia vita, non credo che dimenticherò facilmente la data di questo giorno.

<<Volevo intralciare il tuo cammino, piccola. Avevo una paura matta che tu scoprissi tutto.>>

La mia espressione dimostra tutta la sfiducia che provo verso il genere umano.

<<Perché scoprire tutto sarebbe dovuto essere un problema? È la mia cazzo di vita e ho il diritto di sapere chi sono stata!>>

Faccio un lungo respiro. Non devo assolutamente perdere il controllo della situazione.

<<Perché sono un pericolo, perché potevo parlare della perdita di mia nonna direttamente con te. Non avresti dato di matto, non avresti neanche accesso il motore di quella fottuta macchina e oggi saremmo felicemente innamorati!>>

Il mio cuore rischia di collassare, il mio corpo è sempre più stanco e il dolore spezza la mia anima in due.

<<Non penso che tu sia colpevole.>>

Sgrana gli occhi.

<<Cosa?>>

Chiede con tono di voce flebile, confuso.

<<Non è stata colpa tua. Sono semplicemente delusa da come ti sei comportato.>>

Si avvicina ancora un po', ma io indietreggio velocemente. Non sono pronta e forse non lo sarò mai.

<<Ho sempre cercato di ricordare qualcosa, Alessandro. Ho sempre sperato che qualcuno trovasse il coraggio di parlare con me, che magicamente il mio medico venisse a conoscenza di una cura sperimentale. Io ho sempre desiderato e ancora oggi desidero di ricordare quello che sono stata e ciò che ho vissuto.>>

Ammetto più a me stessa che a lui.

<<Tu e chi ha assecondato la tua decisione... non avete rispettato il mio diritto di sapere. Avete mentito spudoratamente, fingendo di essere persone completamente diverse. Il fatto che tutti sapessero di questa cosa e solo io ancora no, mi dispiace. Perché credevo di avere trovato una persona di cui fidarmi ciecamente e invece sei stato l'ennesima delusione.>>

Mi afferra per il braccio, ma non stringe con forza. Alessandro sarà sempre così, delicato e profondo.

<<Bella, cerca di capire. So che ho fatto una grande cazzata, ho ammesso più volte di essermene pentito, ma io ti amo. Ho mentito perché credevo che sarebbe stata la cosa migliore per te. Io ho sempre voluto solamente il meglio per te.>>

Dice, completamente esausto.

<<Mi sei stato accanto almeno?>>

Chiedo, non so neanche io il perché.

<<Non ti ho lasciata sola nemmeno un secondo. Ti ho tenuta salda al mio petto finché me lo hanno permesso. Sono sparito solamente nel momento in cui ti sei svegliata.>>

È sincero, questo lo percepisco, ma questa è stata una bruttissima mossa. Mantengo il silenzio per parecchio tempo, fisso un punto nel vuoto finché...

<<Portami a casa, non voglio restare qui un minuto di più.>>

Per Sempre// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora