30; Alex

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Durante questa settimana non ho fatto altro che pensare a cosa sarebbe successo se avessi fatto un passo del genere.

Scrivere una lettera e parlare di quello che sento veramente è stato sia molto complicato sia un modo per ammettere una verità che ho tenuto nascosta per tantissimo tempo.

In questo momento Bella è confusa e soprattutto molto delusa, quindi capisco che potrebbe essere rischioso affrettare le cose con lei.

Purtroppo non ho saputo resistere e ho preferito fare una scelta azzardata.

Osservo il soffitto in silenzio, cerco di non perdere il controllo per l'ennesima volta.

All'improvviso sento bussare alla porta insistentemente, di conseguenza mi avvio verso di essa estremamente preoccupato.

L'ultima volta non è successo niente di buono, non voglio correre il rischio di rovinare la vita di qualcuno che amo.

<<Ho ricordato qualcosa! È vero che mi sei rimasto accanto fino alla fine, io ho sognato il tuo viso. Quella scatola è stata una mano santa per la mia memoria, non puoi capire il bene che mi hai fatto.>>

Dice Bella tutto d'un fiato, sorpresa e ancora in pigiama. Credo mi abbia raggiunto senza neanche pensarci.

<<Piccola, respira e prima di continuare a parlare entra in casa. Non voglio che tu stia male di nuovo.>>

Annuisce e agitata esegue il suo compito. Non deve obiettare, perché quando si tratta della sua salute io non voglio discutere.

<<Allora... aspetta. Potresti ripetere quello che hai detto? Non credo di essere sicuro di quello che ho sentito.>>

Rotea gli occhi verso il cielo.

<<Non hai capito male. Ricordo veramente il giorno dell'incidente, tutto quello che è successo prima fino al mio ultimo respiro.>>

Una lacrima minaccia di uscire.

<<Davvero?>>

Annuisce più che felice, non prima di rivolgermi un'occhiata diffidente.

<<Certo. Ho ricordato solamente questa cosa, però credo che dopo una lunga attesa non sia male.>>

Sforzo un sorriso.

<<Non è affatto male. Cosa hai ricordato precisamente?>>

Chiedo, un po' incerto. Non vorrei curiosare tanto, ma ho sempre desiderato di sapere qualcosa sul suo punto di vista.

<<Il giorno del nostro anniversario, il momento in cui sei completamente sparito e le chiamate che ho fatto ai tuoi genitori. Poi ricordo di essere venuta a casa tua, che quando mi hai aperto la porta mi sono dimenticata di chiederti se tutto fosse apposto e il panico mi ha sopraffatta. Ti ho insultato, ho pianto tanto e non hai saputo rispondere. Ho preso quella fottuta macchina, ho perso il controllo e tante persone sono arrivate in mio soccorso. Poi sei arrivato tu, sei scoppiato a piangere ma hai cercato di nascondermi tutto. Mi hai afferrato la mano, hai appoggiato la mia testa sulla tua gamba e mentre il medico si assicurava che il battito ci fosse ancora, tu mi ripetevi di tenere la mano ferma.>>

All'idea che piano piano tutto potrebbe funzionare, il mio cuore si riempie di gioia.

<<Posso abbracciarti?>>

Chiedo con affetto, nonostante io sia consapevole che non riceverò niente di simile in cambio.

<<Sì.>>

Mi risponde imbarazzata, sgrano gli occhi ma non mi lascio scappare questa possibilità.

Afferro la sua mano destra e avvicino il mio corpo caldo al suo, ancora infreddolito a causa dell'inverno terribile.

<<Perché sei corsa a dirmelo?>>

Le chiedo, con un sussurro appena percettibile.

<<Non lo so.>>

Risponde in tutta sincerità.

<<Non hai preso la macchina, vero?>>

Dice di no. Faccio un lungo respiro.

<<Non permetterò che ti accada qualcosa di brutto Bella, non dopo tutto quello che hai dovuto sopportare e quello che ancora devi affrontare. Questa è l'unica promessa che posso farti ad oggi, devi solamente accettare il mio amore.>>

Per Sempre// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora