38; Alex

288 22 23
                                    

Mentre parlavamo e gli dicevo che non avrei mai più rivolto la parola a sua figlia, che dopo tutto il male che aveva dovuto affrontare dopo la nostra discussione io sarei completamente scomparso dalla sua vita... lui mi abbracciava, mi teneva stretto e mi rassicurava.

La nostra era una promessa che prevedeva dimenticare tutto e lasciare il passato alle spalle.

<<Io credo proprio che tu abbia paura.>>

Roteo gli occhi verso il cielo.

<<Amore mio spero che tu smetta presto di chiacchierare... sennò devo agire io con le maniere forti.>>

Le scappa una risata.

<<Alessandro, non permetterti di parlare in questo modo alla tua fidanzata.>>

Sforzo un sorriso.

<<Non ho paura, semplicemente è strano passare una serata in sua compagnia dopo tutto quello che è successo. Stop.>>

Bella mi afferra la mano, mi avvolge entrambe le braccia attorno al collo e mi sconvolge con un sorriso meraviglioso.

<<Devo svelarti una cosa.>>

La guardo in modo confuso, mentre prende posto sulle mie gambe.

<<Cosa?>>

Mi morde il labbro inferiore prima di rispondere, molto probabilmente per prendere tempo.

<<È stato mio padre a chiedermi di organizzare questa cena. Vuole trascorrere una serata serena con me e te.>>

Sgrano gli occhi.

<<Davvero?>>

Annuisce. Sono veramente sorpreso.

<<Io pensavo che sarebbe stato strano anche per lui. Insomma, sono veramente successe un sacco di cose...>>

Mi fulmina con lo sguardo.

<<Amore della mia vita, credo che tu debba smettere di farti tutte queste paranoie. Siamo felici e contenti adesso, io voglio solamente prendere con più leggerezza il nostro passato. Ma ho bisogno della tua collaborazione.>>

Sorrido.

<<Hai ragione. Scusa piccola.>>

Mi guarda in modo affettuoso, i suoi occhi indugiano più volte sulla mia bocca. Io mi avvicino e lecco il suo labbro inferiore, solamente per metterla in imbarazzo.

<<Ragazzi, sono a casa!>>

Sentiamo suo padre gridare dal piano di sotto, entrambi scoppiamo a ridere e ci avviamo verso le scale.

<<Buonasera signore, grazie per avermi ospitato.>>

Lui mi guarda in modo strano, poi mi afferra per un polso e mi stringe in un forte abbraccio.

<<Ma smettila cretino, vieni qua.>>

Rido felice come un bambino e rabbrividisco quando Bella si aggiunge all'abbraccio. Non c'è proprio niente da fare, mi farà sempre lo stesso effetto.

<<È bello riaverti in famiglia. Devo dire la verità, io l'ho sempre saputo che sareste tornati insieme. Non ho agito per rendere il tutto più magico.>>

Ci scappa una risata.

<<Allora, come mai tu non parli?>>

Dice, rivolgendosi a sua figlia.

<<Probabilmente il gatto le avrà strappato la lingua.>>

Dico in modo peccaminoso, leccandomi il labbro. Bella arrossisce e io le faccio l'occhiolino, tutto questo senza pensare al padre.

<<Non farò domande, vado in cucina. Per stasera ho preso della pizza.>>

Ci saluta con il cenno di una mano.

<<Alessandro Rina in arte Alex Wyse!>>

Mi rimprovera lei.

<<Però è vero che il gatto ti ha mangiato la lingua.>>

Le circondo i fianchi con un braccio e la punzecchio un po', per puro divertimento.

<<Non era strappato una volta?>>

Per Sempre// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora