Mentre parlavamo e gli dicevo che non avrei mai più rivolto la parola a sua figlia, che dopo tutto il male che aveva dovuto affrontare dopo la nostra discussione io sarei completamente scomparso dalla sua vita... lui mi abbracciava, mi teneva stretto e mi rassicurava.
La nostra era una promessa che prevedeva dimenticare tutto e lasciare il passato alle spalle.
<<Io credo proprio che tu abbia paura.>>
Roteo gli occhi verso il cielo.
<<Amore mio spero che tu smetta presto di chiacchierare... sennò devo agire io con le maniere forti.>>
Le scappa una risata.
<<Alessandro, non permetterti di parlare in questo modo alla tua fidanzata.>>
Sforzo un sorriso.
<<Non ho paura, semplicemente è strano passare una serata in sua compagnia dopo tutto quello che è successo. Stop.>>
Bella mi afferra la mano, mi avvolge entrambe le braccia attorno al collo e mi sconvolge con un sorriso meraviglioso.
<<Devo svelarti una cosa.>>
La guardo in modo confuso, mentre prende posto sulle mie gambe.
<<Cosa?>>
Mi morde il labbro inferiore prima di rispondere, molto probabilmente per prendere tempo.
<<È stato mio padre a chiedermi di organizzare questa cena. Vuole trascorrere una serata serena con me e te.>>
Sgrano gli occhi.
<<Davvero?>>
Annuisce. Sono veramente sorpreso.
<<Io pensavo che sarebbe stato strano anche per lui. Insomma, sono veramente successe un sacco di cose...>>
Mi fulmina con lo sguardo.
<<Amore della mia vita, credo che tu debba smettere di farti tutte queste paranoie. Siamo felici e contenti adesso, io voglio solamente prendere con più leggerezza il nostro passato. Ma ho bisogno della tua collaborazione.>>
Sorrido.
<<Hai ragione. Scusa piccola.>>
Mi guarda in modo affettuoso, i suoi occhi indugiano più volte sulla mia bocca. Io mi avvicino e lecco il suo labbro inferiore, solamente per metterla in imbarazzo.
<<Ragazzi, sono a casa!>>
Sentiamo suo padre gridare dal piano di sotto, entrambi scoppiamo a ridere e ci avviamo verso le scale.
<<Buonasera signore, grazie per avermi ospitato.>>
Lui mi guarda in modo strano, poi mi afferra per un polso e mi stringe in un forte abbraccio.
<<Ma smettila cretino, vieni qua.>>
Rido felice come un bambino e rabbrividisco quando Bella si aggiunge all'abbraccio. Non c'è proprio niente da fare, mi farà sempre lo stesso effetto.
<<È bello riaverti in famiglia. Devo dire la verità, io l'ho sempre saputo che sareste tornati insieme. Non ho agito per rendere il tutto più magico.>>
Ci scappa una risata.
<<Allora, come mai tu non parli?>>
Dice, rivolgendosi a sua figlia.
<<Probabilmente il gatto le avrà strappato la lingua.>>
Dico in modo peccaminoso, leccandomi il labbro. Bella arrossisce e io le faccio l'occhiolino, tutto questo senza pensare al padre.
<<Non farò domande, vado in cucina. Per stasera ho preso della pizza.>>
Ci saluta con il cenno di una mano.
<<Alessandro Rina in arte Alex Wyse!>>
Mi rimprovera lei.
<<Però è vero che il gatto ti ha mangiato la lingua.>>
Le circondo i fianchi con un braccio e la punzecchio un po', per puro divertimento.
<<Non era strappato una volta?>>
STAI LEGGENDO
Per Sempre// Alex Wyse
Lãng mạnDi qualsiasi cosa siano fatte le anime, la mia e la sua, sono uguali.