8; Alex

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Questa notte non ho chiuso occhio, ho cercato di riposare perché mi aspetta una lunga settimana, molto difficile e terribilmente stancante. 

Però, la situazione mi sta già sfuggendo di mano ed è proprio quello che più mi preoccupava.

Passare tutto questo tempo con Bella, non può portare a nulla di buono. Il ricordo di quella notte mi tormenta, ogni volta che incrocio il suo sguardo.

L'immagine di quello che eravamo e che non potremmo più essere, mi lacera il cuore e mi uccide.

Sto cercando di leggere qualche suo tema, nonostante non sia molto facile. Come temevo, qualcuno parla di me e della nostra relazione.

Uno in particolare mi ha fatto molto male, sembra che il suo destino fosse scritto.

Mi dispiace piccola Bella, un'altra vita è realmente iniziata, io esisto ancora, il profumo che indosso è sempre lo stesso, ma non sono in grado di dirtelo.

Decido di chiamare Carola, che conosce la nuova Isabella più di chiunque altro.

Ho bisogno di sfogare questa brutta sensazione con qualcuno, ma l'unica che conosce il mio piano è proprio lei.

Rimango in attesa per qualche minuto, poi finalmente risponde.

<<Sono le cinque di mattina!>>

Non mi saluta neanche, ma parte subito con una ramanzina. Purtroppo, non posso darle torto.

<<Lo so, ma è importante.>>

Mi trattengo una risata divertita, non voglio peggiorare la situazione.

<<Bella ha scoperto tutto?>>

Mi chiede, sbadigliando in modo esagerato. Roteo gli occhi verso il cielo.

<<No Carola, Bella non ha scoperto niente di nuovo. E non chiamarla in questo modo.>>

Mi guarda in modo strano, non trattengo il mio lungo sospiro.

<<Perché non posso chiamarla Bella?>>

Ho capito dove vuole arrivare. Vorrei non darle questa soddisfazione, ma non posso nascondere la verità. Sto già mentendo abbastanza.

<<Perché questo è il nostro soprannome. Posso chiamarla solamente io, in questo modo.>>

Carola sorride e e cerco di non cadere alla tentazione di spingere il pulsante rosso.

<<Posso sapere perché mi hai chiamato a quest'ora? È successo qualcosa di grave?>>

Mi chiede, con il tono della voce preoccupato e notevolmente stanco.

<<Sei l'unica persona che può aiutarmi.>>

Le rispondo, ma non capisco neanche il perché. Non so neanche io perché dovrebbe aiutarmi.

<<A fare?>>

Obietto un po', non amo parlare della mia situazione e in generale di me stesso.

<<Non ho dormito stanotte ma ho pensato. Troppo. Non credo che questa sia la strada giusta.>>

Ammetto, ancora titubante. Carola ha le idee molto chiare, vuole che io dica la verità a Bella.

<<Vuoi smettere di aiutarla?>>

Annuisco, non è proprio questo quello che pensavo, ma non saprei come altro dirlo.

<<In teoria sì.>>

Lei sgrana gli occhi, mi spavento.

<<Assolutamente no. È troppo felice Alex, non vede l'ora di stare con te.>>

Il mio cuore ha un sussulto, sento un brivido percorrere la mia schiena.

<<Davvero?>>

Trattengo un sorriso. Posso dire di essere imbarazzato ma felice come un bambino?

<<Abbiamo parlato molto in chiamata, dopo il vostro viaggio. Ha detto di essersi sentita bene. Apprezza molto il fatto che le stai dando una mano.>>

Annuisco. Torno immediatamente serio. Non è una situazione facile, devo rimanere concentrato.

<<Per me sta diventando pesante, però. Ho letto qualche suo tema e mi sento morire.>>

Carola sorride per qualche secondo, un po' per compassione.

<<Potresti dirle la verità...>>

Azzarda, in modo timido. Lo sapevo, era scontato.

<<No. E non avrebbe senso. Perderebbe quel briciolo di fiducia che le è rimasto.>>

Le dico, cercando di farle capire quanto pericoloso sia il suo piano.

<<Ma il tuo piano, prima o poi, dovrà pur finire. Dopo cosa intendi fare?>>

Non apro bocca, voglio sentire le sue ragioni.

<<Ti presenterai sotto casa sua e le dirai: ciao Bella, non abbiamo combinato niente e non ho più voglia di aiutarti. È stato un piacere, ciao.>>

In effetti, non sembra una mossa molto matura. Il discorso di Carola è che, in un modo o nell'altro, dovrò farle capire che il suo ragazzo sono io.

<<Non lo so, ho bisogno di tempo per pensare.>>

Lei annuisce, si sistema il codino e non distoglie lo sguardo dal mio.

<<Domani sera a casa sua, ricordatelo.>>

Per Sempre// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora