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-Cosa!?-sbotto io-Tris, che succede? È vero? E sopratutto, che ci fai qui?-chiedo confuso.
Sono arrivato qui con Tori e ora questa mi dice che Tris è una traditrice. Ma stiamo sclerando? È forse una delle più leali! Ma se lo è...che diamine ci fa qui? Mi allontano un po' per non ascoltarli più. Non voglio più ascoltare. Non voglio più sentirli ringhiarsi contro. Cerco un rotolo di garza e me lo preparo a portata di mano dato che Tris sta sanguinando. Ma che cosa sta succedendo? Perché devono litigare tra di loro? Non si può semplicemente parlare da persone mature? Sento Tori chiamarmi e capisco che vuole che sia io a portarla via. La prendo con leggerezza sul braccio e la porto fuori da quella gabbia di matti. Non può stare ancora lì dentro a torturarsi. Quello che mi ha deluso più di tutti e Quattro. Come può averle fatto questo? Lei sta male a causa sua! Lui poteva almeno ascoltare, sentire ciò che lei aveva da dire. Poteva semplicemente dedicarle dieci secondi della sua vita! Vorrei picchiarlo ora, ma mi trattengo. Le porgo la garza e lei la prende cercando di sorridermi. Scendiamo le scale mentre le tengo un gomito e allo stesso tempo scanso i cadaveri. Non voglio che si faccia ancora del male, non se lo merita. Arriviamo al quarto piano e incrocio Therese.
-Dammi la tua pistola, Uriah. È meglio che ci sia qualcuno in grado di sparare se incrociamo qualche nemico e tu non puoi farlo visto che la stai aiutando a scendere-mi ordina.
Ma mi sta prendendo in giro? Che razza di scusa è mai questa?!? Aveva finito quelle con il polpettone?!? Anche perché lei la sua ce l'ha già! Va beh...meglio non discutere con questa qui. Gliela porgo e scendiamo fino alla sala riunioni dove sono raccolte un saccodi persone che piangono. Mi si spezza il cuore a sapere che piangono per parenti che ho ucciso io stesso. Mi sento un mostro, se non un verme.
-Abbiamo dovuto sparare a molti. Solo per entrare nell'edificio. Siamo stati costretti a farlo-tento di giustificarmi con lo sguardo di Tris.
-Lo so-mormora poco convinta.
Perfetto, ora mi crede un assassino pure lei. Sono un perfetto idiota! Anche a Christina sono morti dei parenti, ma non so esattamente chi. Chiederò, ma non a lei dato che sarebbe devastante per la sua mente, come lo è stato per me quando quell'Escluso mi ha domandato se ero il fidanzato di Marlene. In fondo c'è Peter con sua madre. Non gli tiro un cazzotto sul naso solo per il fatto che gli è morto il padre!
-Che ci fa qui?-mi chiede Tris.
-Quel vigliacco è arrivato alla fine, dopo che tutto era già successo. Ho saputo che suo padre è morto. Sembra che sua madre stia bene, comunque-come se a qualcuno interessasse di quell'idiota!
-Che vi siete fermati a fare? Andiamo avanti-sbotta Therese.
Mamma come la menerei! La ucciderei all'istante. Andiamo in biblioteca dove stanno gli Eruditi "cattivi". E Tris dovrebbe stare tra di loro? Ma stiamo impazzendo? Lascio Tris qui e mi dirigo in cerca di superstiti sotto i cadaveri Eruditi. Sento qualcuno chiamarmi dalle scale e mi dirigo di sopra. Chi altri conosce il mio nome? Corro finché non la vedo.
-Lynn! Che ti è successo?-chiedo guardando la ferita che ha al centro del petto.
-Secondo te, Finocchietta? Mi ha sparato uno sporco Erudita-dice con voce strozzata.
Ha il petto pieno di sangue, è pallida e ha gli occhi lucidi che chiedono pietà. No, lei no!
-Aiuto! Qualcuno mi aiuti!-grido per chiamare i rinforzi.
Lei mi guarda per un po' con gli occhi appena appena socchiusi.
-Nonononono! Stai sveglia, tieni gli occhi aperti! Non puoi abbandonarmi Lynn, non ora!-le grido contro mentre le lacrime rischiano di cadere.
-Cosa devo dire a Marlene quando la vedo?-mi chiede.
-Niente, non la vedrai...te lo prom...-provo a parlare.
-Non promettere cose che non puoi mantenere. Sappiamo entrambi che morirò-mi blocca coprendosi la ferita con una mano mentre le appare una smorfia di dolore.
Due Intrepidi stanno salendo con una barella, probabilmente mi hanno sentito. La prendono di peso e cominciano a portarla giù, poi tra la gente che ci guarda. Una bambina urla dallo spavento, ma non ci bado ed entro in biblioteca.
-Lynn!-grido di nuovo per farla rimanere sveglia.
Faccio un giro e poi trovo chi cercavo, una dottoressa.
-Tu, vieni qui-le ordino.
Si alza e mi raggiuge.
-Sei una dottoressa, giusto?-le chiedo ad alta voce per l'agitazione.
-Si-mi risponde.
-Allora curala! È ferita-le ordino ancora una volta mentre mi passo le mani trai capelli.
Non voglio che muoia! Se c'è qualcuno lassù...ti prego di salvarla! La donna le si avvicina per poi sorriderle. Cosa sorride? Che la aiuti piuttosto!
-Mia cara. Per favore, togli le mani dalla ferita-gentile e calma.
-Non posso. Mi fa male-le dice Lynn con le lacrime agli occhi.
-Lo so che fa male, ma non posso valutare la ferita se non me la fai vedere-le spiega sorridente come al solito.
Mi chino e aiuto la dottoressa a togliere le mani di Lynn. La donna le toglie la camicia e vedo che la ferita è peggio di quello che pensavo. Sta per morire, ma io non posso accettarlo, non posso!
-Curala! Tu puoi curarla, quindi fallo!-la scongiuro con gli occhi velati di lacrime.
-Proprio per niente. Dato che avete dato fuoco ai piani dell'ospedale. Non posso fare nient'altro-mi contraddice.
No, non può rispondermi così!
-Ci sono altro ospedali!-comincio a gridare-Puoi prendere le cose dagli altri ospedali e guarirla!-continuo ad insistere.
-Le sue condizioni sono fin troppo disperate-mormora la dottoressa-Se non vi foste accaniti bruciando tutto quello che vi trovavate davanti, avrei potuto provarci, ma come vanno le cose non ne vale neanche la pena-mi guarda facendo la superiore.
-Chiudi il becco!-le grido infine-Non l'ho bruciato io il vosto ospedale! Lei è mia amica e io...io voglio...-cerco di parlare, ma sento già che mi stanno per salire le lacrime.
-Uri. Smettila, ormai è troppo tardi-mi sussurra Lynn con il poco fiato che le rimane.
Dio! Non può succedere sempre così! Le prendo la mano per darle forza, ma so che non le servirà a molto.
-Sono solo contenta di non morire sotto simulazione-mi sussurra guardandomi.
-Non stai per morire-cerco di dire io per non pensare al fatto che stia dicendo una balla enorme.
-Non fare lo stupido. Uri...ascolta. L'amavo anch'io-mi sussurra.
Capisco che lo voglia faccia sapere a tutti e l'accontento facendo finta di nulla.
-Amavi chi?-facendo finta di nulla.
-Marlene-il suo nome detto da Lynn mi fa venire i brividi lungo la colonna vertebrale.
-Si, l'amavano tutti...-
-No, non è questo che intendevo-dice interrompendomi.
Ce l'hai fatta, Lynn. Sei riuscita a dire ciò che provi per Marlene, bravissima. La sua mano diventa immobile nella mia, ma non voglio staccarmi da lei. Lei che era la mia compagna di avventure, lei che solo qualche giorno prima mi ha fatto ridere con una cuscinata...lei che era la mia sorellina. Non posso abbandonarla, non da solo almeno. Infatti in mio soccorso arriva Tris che mi toglie la mano della mia amica dalle mie e la appoggia sul suo petto. Ormai è morta. Ormai la sua anima se ne è andata. Ed io mi sento vuoto. 
-Dovresti dirlo a Shauna e a Hector-mi consiglia Tris, l'unica amica vera che mi rimane oltre a Christina.
-Già-dico asciugandomi le lacrime.
Come posso dire ad un ragazzino e ad una in carrozzina che la loro sorella è morta? Sarebbe come pugnalarli al cuore con un puntastilli. Eppure lo dovrò fare. Per Lynn.

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Zeke mi tira in un angolo della biblioteca senza persone ed io mi lascio trasportare da lui come un peso morto. Perché ormai lo sono. Vuoto e morto.
-Fratellino...devi smetterla di stare così, ok? Non è colpa tua-tenta di consolarmi.
-Se l'avessi sentita prima...-
-Non sarebbe cambiato nulla. Le avrebbero comunque sparato e magari avrebbero fatto lo stesso con te-mi blocca di colpo.
-Almeno così sarei morto e sarei con loro-
Lo schiaffo mi arriva dritto in visa e mi fa voltare la testa di lato. Il dolore si irradia in tutta la mascella mentre Zeke rimane con la mano amezzarria, pronto a darmene un'altra. La chiude a pugno e poi se la rimette giù.
-Che senso ha parlare con te! Tu vuoi morire, vuoi suicidarti! Vai allora! Buttati dal quarto piano, sgozzati la gola, pugnalati, sparati...fai quello che ti pare! Così il loro sacrificio sarà stato vano! Ma vai, ucciditi! Dimentica che quella stronza di Jeanine che ha ammazzato Marlene e Lynn è ancora in circolazione! Vai! Tanto, che te ne frega non poterla veder sanguinare e morire! Che ti interessa, no? Ma tu sei uno che vuole ammazzarsi! A sedici anni, chi non lo farebbe! Vai, buttati! Ma ricorda che io, mamma, Tris, Quattro e Christina non ci suicideremo dopo di te-e se ne va.
Con queste parole che mi lasciano spiazzato. Con quelle parole che non avrei mai voluto sentir dire da Zeke.

Divergent secondo UriahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora