Capitolo trentadue

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Qualcuno bussa alla porta, mi ricompongo e mi schiarisco la gola, andando poi ad aprire.

Mi trovo davanti il solito receptionist, preoccupato ed affannato.

"Signorina scusi il disturbo, ma devo chiedervi di prestare attenzione.
Un intruso si sta aggirando nei corridoi dell'hotel, ci sono guardie e poliziotti sparsi in ogni piano e lo prenderemo a breve, ma è comunque mio dovere di avvisarvi.
Vi prego di non uscire dalla stanza e di segnalarci ogni cosa sospetta.
La ringrazio" afferma mortificato, stringendomi poi la mano ed andando verso la prossima camera.

"Mi traduci per favore?" domanda il mio ragazzo, avvicinandosi a me e sbirciando dalla porta socchiusa.

"Ha detto che c'è qualcuno che va in giro per l'hotel e di non uscire, non che fosse comunque nei nostri piani" alzo le spalle e chiudo la porta a chiave.

"Che situazione, con quello che costano queste stanze poi.
Speriamo che lo prendano subito" mormora scocciato, abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte.

Ci buttiamo - letteralmente - a letto, facendoci le coccole ed accendendo la tv, mettendo come sottofondo un gioco a premi di cui non riusciamo nemmeno a capire le regole.

Di nuovo qualcuno bussa alla porta, sbuffo sonoramente, alzandomi controvoglia e chiudendo la vestaglia.

"Che succede sta volta... oh mio dio" esclamo, con la coda dell'occhio vedo Harry che si mette seduto e mi guarda.

Faccio per sbattere la porta in faccia al pezzo di merda che c'è fuori, ma lui mette un piede in mezzo, sghignazzando.

"Ciao bambolina, come stai?" afferma viscidamente, sporgendosi verso di me.

Il riccio si mette prontamente in mezzo, tirandogli un pugno sul naso ed iniziando ad urlare per attirare l'attenzione della sicurezza.

Erik si tiene il naso sanguinante con due dita, bestemmiando sottovoce e stringendo il pugno libero.

Che cazzo ci fa qua? Ma sopratutto, perchè non è in carcere?

Sono sopraffatta dal disgusto e dai flashback di quello che mi ha fatto, mi copro il viso con le mani e mi accascio a terra, nascondendomi dietro Harry.

"Volevo solo ricordarvi che ci sono ancora, e che non vi sbarazzerete mai di me" afferma ridendo in maniera inquietante, facendomi venire i brividi.

"A quanto pare ti diverti a prendere pugni in faccia, figlio di puttana" esclama il riccio, serrando la mascella, pronto a tirargliene un altro.

Due guardie armate corrono verso di noi, afferrando lo psicopatico e trascinandolo via, mentre lui continua ad urlarci contro insulti e minacce.

Harry chiude la porta, mi solleva da terra e mi attira a se, mentre io scoppio a piangere, presa dall'ansia e dallo schifo.

"Hey, stai tranquilla, sta dicendo stronzate solo per cercare di farci paura.
Non ascoltarlo amore, ti proteggerò sempre" sussurra lui, stringendomi ed accarezzandomi dolcemente la schiena.

"Come cazzo ha fatto a trovarci" mormoro, appoggiando il viso sul suo petto.

"Non lo so, ma non ha importanza.
Non ci troverà più, e se in qualche modo dovesse succedere di nuovo io sarò li per te, te lo prometto."

Annuisco leggermente e faccio un respiro profondo, staccandomi dall'abbraccio e tornando a letto.

Harry mi raggiunge e mi stringe a se e dopo qualche chiacchera su argomenti stupidi, per distrarci da quello che è appena successo, entrambi prendiamo sonno.

-●-●-●-

La mattina dopo il risveglio è traumatico, non solo non voglio saperne di abbandonare il letto, ma non voglio proprio andarmene da Parigi.

The only girl in school // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora