capitulo 15.

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Lali.
Dormire sul divano non mi ha fatto per niente bene. Mi sento tutta indolenzita, come se un carrarmato mi avesse spiaccicato sul suolo. E non parliamo del mio cuore, quello sta ancora peggio. Sono ore che lotta col mio stesso cervello per definire se quello che è successo stanotte,ed anche questa mattina, sia sbagliato o no. Peter se ne è andato da circa una mezz'ora con la scusa di dover andare a trovare i suoi; no che non ci creda ma, penso che se non avesse avuto un motivo tanto valido saremmo rimasti sul divano a ridere e scherzare per sempre. Siamo stati così bene.
Quando ho aperto gli occhi questa mattina ero praticamente avvinghiata a Peter, lo abbracciavo come se avessi avuto paura di perderlo e mi ci sono voluti diversi minuti per staccarmi,stavo fin troppo bene tra le sue braccia.
Diamine, come posso pensare ciò? È sbagliato, io sono fidanzata ed anche lui lo è. Ci siamo lasciati tempo fa e indietro non si torna così facilmente.
Devo distrarmi e mettere i miei assurdi pensieri a tacere, ma non me la sento di chiamare le mie amiche o Benjamin, non so se riuscirei a raccontare la verità a qualcuno. La cosa migliore da fare è andare a passare la giornata con la mia famiglia:mio padre,mia madre,mia sorella,mio cognato e il mio dolcissimo nipotino.
A loro non dovrò dare troppe spiegazioni,racconterò del furto e sdrammatizzerò il tutto dicendo che quando sono tornata a casa ero con degli amici.
Mi preparo per una giornata che si prospetta calda e soleggiata e sono sicura che stando con la gente che amo riuscirò a mettere in ordine il subbuglio che ho dentro. Mentre scendo le scale del condominio incrocio Adam,il ragazzo che ho conosciuto ieri in garage.
-Hey!-mi saluta.-Ho saputo del furto, mi dispiace tanto!
Le sue parole mi spiazzano, non mi spiego come faccia a sapere che mi hanno derubato.
Senza pensarci due volte glielo chiedo:-E tu come fai a sapere del furto?
-Beh....le voci corrono, scusa ma ora devo proprio andare. Ciao!-mi saluta e veloce come il vento sale di sopra.
Il suo atteggiamento mi è sembrato così strano. Ma non ho né la voglia né il tempo per pensarci. L'unica cosa che voglio è passare del tempo con la mia famiglia.
Non appena parcheggio nel vialetto di casa la mamma esce fuori e corre ad accogliermi.
-Tesoro! Che bello che tu sia qui! Almeno la domenica ti fai viva.-mi dice abbracciandomi.
Sono sempre loro a venir a trovarmi durante la settimana, i miei impegni non mi permettono di riservargli molto tempo, ma passare tempo con tutti loro è sempre una gioia per me.
Papà si sta già occupando del barbecue in giardino, la domenica la carne alla brace è d'obbligo e il solo odore mi ricorda le mie domeniche da bambina.
Ecco che mi corre incontro il mio bambino preferito: Santino, mio primo e per il momento unico nipote.
-Zia, zia! Dai vieni a suonare la batteria.-non mi da neanche il tempo di salutare mia sorella Ana e suo marito che già mi ha trascinato nella mia vecchia camera, dove c'è la mia vecchia e fantastica batteria.
Santi adora che io la suoni per lui e non me lo faccio ripetere due volte.
Durante il pranzo racconto ciò che è accaduto il giorno prima cercando di sdrammatizzare il tutto.
-Oh tesoro, quando non c'è Benjamin vorrei che tu venissi a dormire qui. Il pensiero che tu stia tutta sola in quell'appartamento mi preoccupa.-mi dice la mamma con la sua solita aria protettiva.
-Mamma io e Benjamin non conviviamo nemmeno, non avrebbe senso trasferirmi qui....è tutto come sempre. Ed ora è capitato, non c'è da preoccuparsi.-cerco di spiegarle senza alterarmi.
-L'importante è che tu stia bene, tutto il resto viene dopo.-dice mio padre aiutandomi sempre più a non ingigantire l'accaduto.
Proprio mentre mamma va a prendere il dolce sento il mio cellulare squillare. Corro a cercarlo nella borsa e rispondo.
-Pronto?
-Amore sono io!
Benjamin. Non avevo neanche pensato che potesse essere lui, di solito se non lo chiamo io non si fa mai vivo, e proprio oggi che non vorrei sentirlo mi chiama.
-Ehy, allora come va?-gli chiedo cercando di mandare giù i sensi di colpa.
-Tutto alla grande. Spero sia lo stesso per te. Senti non posso parlare molto, sono alle prove ma avevo così tanta voglia di sentirti. Mi manchi e ti giuro che appena posso ti chiamo, anche di notte se è necessario, così potremmo parlare di tutto e a lungo.-sembra sentirsi in colpa, non so come reagirebbe se sapesse..
-Non preoccuparti, va tutto bene. Ci sentiamo presto.
E senza aspettare un probabile "ti amo", chiudo la conversazione.

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