capitulo 26.

461 27 1
                                    

Peter.
Sta accendendo davvero? Mi sento l'uomo più confuso del mondo. Nel giro di una mezz'ora mi sono ritrovato a vivere uno dei sogni che avevo abbandonato nel fondo più profondo del cassetto e ancora non ci credo, ho paura di svegliarmi da un momento all'altro e scoprire che è tutta fantasia.
Ma eccola che la vedo arrivare verso la mia auto e neanche in un sogno potrebbe essere più bella.
Gli occhi le sorridono e riesco a percepire la sua gioia ed eccitazione. Credo proprio che le stesse emozioni siano dipinte sul mio volto. Ci sto ricadendo, ne sono certo. Mi sto rinnamorando di lei.
Non mette neanche piede in macchina che mi afferra il viso tra le mani e mi bacia con passione togliendomi il fiato. Le mie mani sono nei suoi capelli soffici e folti, e man mano prendono a scendere sul suo collo nudo e sulla sua schiena coperta minimamente anche quella per merito della scollatura del vestito. La sua pelle è calda e liscia e sembra volermi invitare ad accarezzarla. Devo fermarmi di colpo, le prendo le mani che erano poggiare sui miei pettorali e le chiedo:-Siamo sicuri di quello che stiamo facendo?-la guardo fissa negli occhi cercando di raffreddare il clima creatosi.
-Non ho mai voluto qualcosa così tanto.-mi dice stringendomi forte le mani. Gliele bacio con delicatezza.
-Bene allora andiamo!-dico mettendo in moto l'auto.
Per tutto il viaggio, abbastanza lungo per via del traffico, mi tiene la mano e ogni tanto intona le canzoni che sono alla radio.
Tra un semaforo e l'altro riesco anche a rubarle qualche bacio, che non mi nega per niente.
Arrivati nel garage di casa mia le apro la portiera per farla scendere e non appena è fuori dall'auto la prendo in braccio sopprimendo i gridolini di sorpresa e protesta con un bacio intenso, quasi violento. Anche io non ho mai desiderato qualcuno così tanto. È come se questi anni lontani per noi fossero stati una punizione ed ora non volessimo fare altro che recuperare il tempo perduto. Ho bisogno di lei per respirare, non riesco a staccarmi dalle sue labbra e lei non impone alcuna resistenza. Mi desidera tanto quanto me.
Mentre siamo in in ascensore sempre intenti a baciarsi sento il mio cellulare squillare d'improvviso.
-Dovresti rispondere.-mi dice staccandosi dalle mie labbra il tanto che può servire per articolare le parole.
-Non ci penso neanche!-le rispondo spingendola contro la parete dello stretto abitacolo.
-Dai, per noi il tempo c'è. Potrebbe essere importante.-insiste scostandosi e poggiando la fronte contro la mia spalla.
Maledetto telefono.
Guardo il display e leggo 'Pablo'.
Rispondo velocemente, non può essere proprio il mio migliore amico a rovinarmi il momento più bello degli ultimi 3 anni.
-Dimmi.-rispondo diretto sperando che capisca che non ho tempo da perdere.
-Ehy amico che fine hai fatto? Ti ho cercato ovunque.-mi fa sospettoso.
-Sono dovuto andare via.
-Ti sei perso una fantastica esibizione della petiza, è stata fantastica.-mi dice quasi in tono di provocazione.
Forse sa che ho assistito a quella esibizione e che è stata una delle più belle ed emozionanti della mia vita.
-Immagino.-dico fissando Lali negli occhi e trasmettendole tutto il mio desiderio.-Comunque ora devo staccare parliamo domani, stai tranquillo!-taglio corto e attacco prima che possa ribattere.
Nel frattempo siamo arrivati al piano del mio appartamento e prendendola per mano la conduco all'interno. Si guarda intorno curiosa. Non è mai stata qui e forse si aspetta di trovare qualcosa che le riguarda, proprio come ho fatto io la prima volta che sono stato nel suo appartamento. Subito nota un quadro appeso al muro con una foto dei Teen. Siamo tutti e cinque uno di fianco all'altro, quando Euge faceva ancora parte della band, durante il nostro ultimo Gran Rex. Io e lei siamo divisi da Nico eppure si intravedono le nostre mani che si intrecciano dietro la schiena del nostro amico. Eravamo già ai ferri corti allora, eppure qualcosa continuava a legarci.
-È una foto pazzesca.-mi dice stringendosi a me.
-Lo so. Per questo motivo l'ho appesa al centro della sala. Mi ricorda un gran momento e delle grandi sensazioni.
La abbraccio forte e poi delicatamente inizio a tracciarle un piccolo sentiero di baci sul collo che la fanno rabbrividire e che man mano salgono fino alle labbra. Lei non si sottrae, anzi, affamata cerca le mie labbra baciandole e mordendole in un modo così delicato che mi fa impazzire. Stiamo esagerando? Ce ne pentieremo? Forse stiamo per commettere l'errore più grande della nostra vita, ma infondo non troviamo un solo buon motivo per fermarci.

▲voy a ser tuya▼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora