▲voy a ser tuya▼

capitulo 19.

Lali.
La sorpresa di Peter mi ha fatto provare la stessa felicità che prova una ragazzina di 15 anni e giuro che mi mancava da tempo sentirmi così. So che tutto ciò mi darà da pensare domattina ma ora voglio vivermi questo meraviglioso momento.
Buenos Aires sembra un altra al bordo di questa moto. Ci muoviamo nel traffico in maniera semplice e veloce e tutte le luci dei led e dei locali fanno sembrare tutto un gran teatro sulla cui scena ci siamo io e Peter.
Mi tengo stretta a lui, e con gli occhi guardo oltre la sua spalla. Il vento ci sfiora e rende il tutto ancora più vero.
Dopo ben 20 minuti a girare per le strade più affollate e famose della città Peter si dirige verso gli studi televisivi RGB, cosa che mi sorprende e nello stesso tempo mi eccita ancora di più. Quando finalmente ci fermiamo fuori ai cancelli faccio fatica a staccarmi da lui e quando si volta verso di me mi chiede:-Che ne dici? Entriamo?
-Tu sei impazzito...come vorresti entrare? Non vorrai metterti nei guai?-gli chiedo spaventata e divertita al tempo stesso.
-Tu fidati di me.- mi dice con un sorrisino e prendendomi per mano per farmi scendere dalla moto.
Mi fa segno di seguirlo e mi porta verso la recinzione di legno che confina con i set esterni degli studi. Lancia una pietra contro la recinzione per vedere se scatta qualche allarme e dopo aver constatato che non è così mi prende in braccio aiutandomi a scavalcare il recinto alto appena pochi metri. In un batter d'occhio siamo entrambi dentro, ben attenti a come ci muoviamo per non far scattare allarmi o rompere qualcosa.
-Tu mi farai morire.-gli sussurro nel buio.
-Se mai ci scoprono diciamo che ho dimenticato qualcosa l'ultima volta che ho girato Aliados l'anno scorso. Andrà tutto bene.- mi dice ridendo sotto voce.
Riusciamo ad entrare nei set al coperto e subito i ricordi fanno breccia nella mia mente.
La prima volta in questo studio giravo "Rincon de luz" ed ero davvero piccolissima eppure ricordo ancora tutte le sensazioni che provai. Ho vissuto gli anni più belli in questo studio e se mi chiedessero di ripeterli lo farei volentieri.
-Allora...quanto ti manca questo posto?-mi chiede Peter mentre mi osserva persa nei ricordi.
-Da morire. Mi manca tutto ciò che ho vissuto qui.-dico quasi pentendomene subito dopo.
Non vorrei leggesse tra le righe che infondo mi manca anche ciò che c'è stato tra noi.
-Anche a me manca tutto.- mi dice guardandosi intorno.
Mi prende per mano e mi porta in uno dei set in cui abbiamo girato "Casi Angeles";anche se molto modificato è ancora riconoscibile.
-Questo è uno dei miei set preferiti,mi ricorda molte cose belle che non ci sono più.-mi dice guardandomi negli occhi e lasciandomi intendere che anche a lui manca quello che c'era tra noi.
Sento il mondo cadermi addosso e non penso di poter sostenere ancora la conversazione se continua così.
-Penso dovremmo andare...Non vorrei che finissimo nei guai.-gli dico così da smorzare il tutto.
-Sì. Va bene...-mi dice lui visibilmente deluso dalla mia risposta.
Riscavalchiamo il recinto e ci mettiamo in sella sulla moto dove ho finalmente la scusa per stringerlo a me.
Durante tutto il viaggio ripenso alle sue parole e alla mia risposta,pentendomene sempre di più. Peter è sempre stato bravo a leggere tra le righe e per l'ennesima volta è riuscito ad arrivare al punto aspettandosi che io lo affrontassi. Mi sento una vigliacca, ma già so che se l'avessi assecondato sarebbe andata a finire male.
Quando arriviamo sotto casa mia sono le 23.30 e una volta scesa dalla moto lo guardo di nuovo negli occhi.
-Ti va di salire?-gli chiedo.
-È tardi..meglio di no.-mi risponde sicuro.
-Va bene...-gli do un bacio sulla guancia che lui non ricambia e mi avviò verso il portone.
Poi mi volto e lo vedo ancora lì a fissarmi, così mi faccio coraggio e gli dico:-Comunque anche a me mancano quelle cose belle che non ci sono più. Grazie per la stupenda serata Pit. Ti chiamo.
Mentre pronunciò quelle parole vedo la sua espressione cambiata e questo mi rende felice anche se sbagliato.