capitulo 34.

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Peter.
La guardo andare via senza riuscir a darmi alcuna spiegazione. Nei suoi occhi ho visto un gelo che non penso di aver mai visto fino ad oggi. È andata via senza neanche voltarsi, come se avesse fretta di allontanarsi da me. Quando ho pensato di farle questa sorpresa già ci vedevo l'uno avvinghiato all'altro che a fatica riuscivamo a trattenerci prima di raggiungere il suo appartamento. Era l'inizio che volevo dare alla nostra storia, un inizio romantico, cercato, voluto e non un qualcosa di capitato come è stato tutto fino ad oggi. Pensavo di lasciarla senza parole e non riesco a spiegarmi perché si sia prima avvinghiata a me per poi lasciarmi in maniera così brusca e fredda, senza darmi alcuna spiegazione concreta.
Il nostro è un capitolo chiuso che non ha alcuna voglia di riaprire. Eppure fino a stamattina mi prometteva di tornare donandomi la speranza che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Ed ecco che qualche ora dopo mi ritrovo solo e amareggiato, su un terrazzo non mio e un pavimento cosparso di petali, una dolce canzone di sottofondo e il cuore spezzato in due. Raccolgo i petali alla meglio lasciandone alcuni sparsi qua e là, stacco finalmente la musica che da dolce colonna sonora si è trasformata in sottofondo triste e deprimente, almeno per me. Scendo le scale e prima di proseguire guardo la porta del suo appartamento. C'è ancora attaccato il mio biglietto quello che l'ha portata su da me e che mi aspettavo avesse conservato gelosamente. Invece eccolo lì. Lo stacco dalla porta, lo strappo in mille pezzi che raccolgo all'interno del mio pugno. Scendo velocemente le scale quasi come se fossi inseguito. Voglio scappare via da quel palazzo e non tornarci mai più. Non mi sarei mai aspettato andasse tutto a finire così, mi ero illuso di poter essere felice con lei, non felice come una volta ma ancor di più. Perché il nostro amore, la conferma di questo nostro amore ritornato alla luce era il dono più grande che il destino poteva farmi. Ma a quanto pare era amore solo per me. Probabilmente si sarà resa conto che la sua realtà  vale di più. Che tutto ciò che ha costruito a partire dalla carriera e finendo con la relazione con Benjamin vale molto di più di qualsiasi cosa possa esserci tra noi. Prima di salire in auto lancio in aria i frammenti del bigliettino che le avevo scritto così come vorrei fare con i sentimenti che provo per lei. Non so se tornare a casa. Stare solo in queste condizioni mi porterebbe a bere e bere da solo è sempre così triste, non ne ho voglia. Invio un messaggio a Pablo.
"Ehy scusa per stamattina, sei libero? Ti andrebbe una birra insieme al solito posto?"
Non so se mi risponderà presto, non ricordo più i suoi orari di lavoro ma spero tanto abbia un momento per me. Infondo sono le sette di sera, chi non sarebbe disponibile per una birra? Mentre aspetto e spero in una sua risposta positiva girovago per il centro della città in macchina e diamine non riesco per niente a distrarmi. Quasi in ogni angolo ci sono locandine del prossimo show di Lali o della serie che sta girando e quasi come in un film se mi giro dal lato opposto vedo le locandine delle rappresentazioni teatrali di Tini nei panni di 'Violetta'. Tutto mi riporta alla mia vita sentimentale quella che ho e quella che desidero... Anzi desideravo. Devo dimenticare tutto quello che è successo con Lali, non ha più senso continuare a pensarci. Deve tornare tutto come prima cazzo.
Sento il mio cellulare vibrarmi in tasca. È Pablo.
"Indovina fratello? Sono già lì! E non sono solo. Ci sono Agus, Vico e Cande. Ti aspettiamo, fa in fretta"
Il solito posto in cui io e Pablo solitamente andiamo a bere è un famoso bar a pochi passi da casa mia. È un posto molto frequentato da gente comune e non. Ma fortunatamente ha un area molto vasta riservata a noi gente dello spettacolo in cui siamo lontani da occhi indiscreti e da fans scatenati. Che quartetto bizzarro. Certo siamo tutti amici, ma non ci capita spesso di riunirci così tutti insieme. Sarà stata sicuramente una casualità. C'è anche Candela, una delle migliori amiche di Lali. Ottimo modo per non pensare a lei. Chissà se sa qualcosa di ciò che è successo tra noi. In ogni modo non mi interessa, ho bisogno di bere, ridere e svagarmi ed è per questo che in men che non si dica sono già al locale.
Raggiungo subito il tavolo dei miei amici, sono tutti entusiasti di vedermi o almeno all'apparenza infatti mentre faccio per salutare Cande mi sussurra in un orecchio:-Io e te dobbiamo parlare.
-Sì certo, magari dopo qualche birra! - le rispondo facendole l'occhiolino.
Come immaginavo sa qualcosa, ma non mi va di parlarle ora. Sono venuto qui per altro.
-Finalmente hai un po' di tempo per me fratello! Ogni volta devo combattere con quell'arpia della tua ragazza. Scusami se mi permetto. - mi dice Pablo che a quanto pare è già un po' brillo. Non vedo l'ora di diventarlo anch'io.
-Lo so che ti manco amore mio, ma sai com'è:per noi coppie gay non c'è mai pace!!-rispondo ridacchiando e godendomi il clima giocoso che solo i miei amici possono regalarmi.
Ridiamo e scherziamo per un bel po' tanto che ci accorgiamo che è ora di cena solo dal rumore dei nostri stomaci che brontolano.
-Che ne dite di un hamburger? Offro io dai-fa Agus che a quanto pare è così ubriaco da offrirci la cena.
-Io ci sto. - faccio senza pensarci troppo.
-Io anche ovviamente. - replica Pablo che ormai ha perso il conto delle birre.
-Amori miei anche se morirei dalla voglia di mangiare cibo unto e grasso con voi, noi dobbiamo andare. La mamma di Vico ci aspetta per cena. Vero amore? - fa Cande rivolgendosi al fidanzato.
-Oh cazzo vero. Me l'ero del tutto dimenticato, sarà un problema nasconderle che ho bevuto. - dice scoppiando in una fragorosa risata che subito coinvolge tutti noi.
-Sì ma prima di andare devo scambiare due chiacchiere con te. - dice Cande indicandomi.
-Tesoro, ordina un'ultima birra mentre parlo con Pit.-dice trascinandomi poi in un posto più appartato vicino al bancone bar.
-So che hai bevuto, ma sarà meglio così sarai più sincero. Cosa stai combinando con la mia Lali? - inizia subito l'interrogatorio. Non so se riuscirò a reggerlo alla meglio. Ero alla quarta birra prima di alzarmi per parlare con lei.
-Io non combino proprio niente. È lei che manda sempre a puttane tutto. Così come lo ha fatto quando ci siamo lasciati 3 anni fa, non le fotte un cazzo di me e ti giuro che vorrei alzarmi da quel tavolo stasera e sbattermene il cazzo anch'io di lei. - le rispondo non rendendomi conto di aver alzato un tantino la voce.
-Ehy tesoro calmo dai. Lo so che ci tieni a lei... Lo so da sempre però questa volta è più difficile, non avete 16 anni e poi siete in situazioni molto particolari. Ma credo che anche lei tenga a te come sempre infondo, non ha mai smesso di volerti bene. - mi dice cercando di tranquillizzarmi.
-Ed io sai che credo? Che dovrei finire la mia birra, mangiare un hamburger e scordarmi di lei. Diglielo se la vedi:  adesso siamo in due a sbattercene. - le rispondo e subito le do le spalle.
Sono arrabbiato, tanto arrabbiato. Ma soprattutto stufo di passare sempre per il povero stronzo innamorato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2022 ⏰

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