capitulo 30.

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Peter.
Dopo una notte come quella appena passata penso vorrei solamente esiliarmi su un isola con la mia Lali. Invece dopo le sue parole ho quasi paura di non rivederla mai più.
Mi ha detto che tornerà. Ma come faccio a crederci? Chi tornerà in realtà è il suo ragazzo, Benjamin, ed affrontare la realtà sarà prioritario per lei e metterà da parte i sentimenti. Quanto vorrei che fosse tutto più facile, che tre anni fa non ci fossimo lasciati, non avessimo incontrato Benjamin e Tini e avessimo continuato ad amarci senza alcun freno. Ora è tempo di affrontare la realtà, sia per me che per lei. Io e Tini stiamo insieme da molto ormai e non credevo che l'avrei mai tradita, non mi sarei sognato di fare una cosa simile a nessuno eppure stare con Lali non mi è sembrato per niente sbagliato anche se sono fidanzato con un'altra, forse perché ciò che c'è tra me e Lali è così vero, autentico e voluto che non potrebbe mai apparire ai miei occhi sbagliato.
Non so se dopo tutto ciò potrei mai continuare normalmente con Tini, non so che piega prenderà la nostra storia e tocca a me decidere.
Sto sistemando la mia stanza. Sul cuscino sento ancora l'odore di Lali, sto seriamente riflettendo se lavarlo o no per tutto il resto della vita. Sento bussare alla porta. Non idea di chi potrebbe essere. Forse è Lali che ha dimenticato qualcosa, se fosse così non le darei modo di andar via. La scaraventerei sul letto e non la lascerei andar via. E se fosse Tini? Se trovasse qualche traccia di Lali? Se sentisse il suo profumo e si insospettirebbe? Non sono ancora pronto ad affrontare la situazione.
Apro la porta e fortunatamente mi trovo davanti il pazzo Pablo che si precipita all'interno senza neanche salutarmi.
-Ok, ora basta. Mi hai stancato con tutto questo mistero. Devi raccontarmi tutto. Che cazzeo stai combinando con la Peti?-mi chiede alludendo a Lali.
-Hai tempo?-gli chiedo.
Annuisce e si accomoda sul divano. Gli raccontò tutto,dalla festa a casa sua fino a questa mattina. La sua espressione è un misto fra il divertito e lo stupito.
-Un po' me lo aspettavo-mi dice-dai è fantastico! Finalmente avete aperto gli occhi e avete capito che vi amate. A fanculo tutto e tutti, vivetevi a pieno questa storia.-continua come sempre molto ottimista e lascivo.
-Sai mi piacerebbe, ma non è così semplice. Siamo entrambi impegnati ti ricordo!
-Oh al diavolo tutto fratello. Davanti all'amore non si ragiona, quante volte te lo devo dire?-dice spostandosi in cucina lo seguo d'istinto. Ho proprio bisogno di qualcuno che mi incoraggi, che mi dia dei consigli.
-Sai, volevo sempre dirtelo che tu e quella Martina non state bene insieme. Ma non volevo infrangere il castello che ti stavi creando, soprattutto dopo che ci avevi messo così tanto per superare la relazione con Lali. Però questa volta stai facendo bene a seguire il cuore e se quello che vuoi non è quello che hai devo assolutamente fare qualcosa.-mi dice chiaramente col cuore in mano.
All'improvviso sentiamo entrambi tossire alle nostre spalle. Mi giro di scatto e sulla soglia della cucina vedo Tini che ci guarda. Mi si gela il sangue.Il suo sguardo è un campo minato, non posso mai capire a cosa stia pensando. Spero non abbia ascoltato niente. Avevo del tutto dimenticato che aveva le chiavi dell'appartamento, gliele diedi quel periodo in cui ero sempre impegnato col lavoro e lei dopo le sue prove si faceva trovare già qui ad aspettarmi. Non ho sentito neanche a porta aprirsi.
-Ehm...Io devo andare amico. Vi lascio soli. Ciao Tini.-dice Pablo scomparendo all'istante dall'appartamento.
Lei continua a fissarmi. Non so cosa fare. Muovo qualche passo verso di lei. È immobile, impassibile.
-Ehy...-riesco a stento a dire.
Non risponde.
-Mi fa piacere tu sia qui.-ritento.
-Avevo bisogno di vederti.-risponde finalmente.
-Vuoi dirmi cosa hai sentito che ti ha immobilizzato così?-provo a chiederle.
-Ho sentito da quando quello stronzo del tuo amico ha detto che non ti ha mai visto bene con me. E che devi prenderti quello che vuoi. Ma come cazzo si permette? Non lo sa che è me che vuoi?- risponde e subito mi salta in braccio cingendomi la vita con le sue gambe e mi tappa la bocca con un bacio. Insinua la lingua nella mia bocca e con le mani inizia a sbottonarmi la camicia. Non posso farlo.
Rispondo al suo bacio freddo e mi stacco appena riesco dalle dalle labbra.
-Sono stanco.Ieri ho fatto tardi al galà.-le dico e la metto a terra.
-Strano...ho letto un articolo in cui si diceva che a metà serata sei sparito.-dice con fare sospettoso. Poi si riavvicina a me, mi morde il labbro violentemente, probabilmente fino a farlo sanguinare un po'.
-Peccato, che tu sia stanco. Avevo una maledetta voglia di te.-mi riabbottona la camicia e dice:
-Dai, portami a pranzare fuori.

La scrittura del prossimo capitolo dipende dal successo di questo. Se sarete in tanti a mettere mi piace e a commentare continuerò.

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