Capitolo 20.

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Mi alzai e lo abbracciai.
"Ciao, finalmente, come è andata a lavoro.?
"Bene ma per ora voglio dedicarmi solo alla mia bellissima futura moglie." Gli rivolsi un sorriso forzato.
Come potevo dirgli che non mi sentivo ancora pronta per quel passo?
Non volevo pensare a niente, neanche io. Volevo solo rilassarmi, ma sentivo dentro di me qualcosa che non andava.
Mi voltai e notai che Janmark si alzò e si allontanò dirigendosi verso la villa, mi venne l'istinto di corrergli dietro, di fermarlo per dirgli che qualcosa era cambiato, che io stavo cambiando, ma perchè dovevo dare delle spiegazioni ad un semplice conoscente? Chi era lui per me?
Sam non si accorse della sua presenza, ma prima o poi si sarebbero incontrati. Fece il giro dei saluti e si fermò da Chan e Jack per fargli gli auguri per la gravidanza poi tornò da me. "Amore ho portato delle bottiglie di vino, mi fai compagnia su per posarle?"
Ecco. Prima o poi si sarebbero dovuti incontrare, non potevo evitare l'inevitabile.
"Ok, andiamo." Mi presi di corraggio e accompagnai Sam nella villa.
Janmark sembrava sparito.
La casa era vuota e silenziosa.
Ci diressimo in cucina e misimo le bottiglie nel grandissimo frigo in acciaio inox, come quelli da ristorante.
Sentii dei passi alle nostre spalle, ci girammo e vidimo Janmark dirigersi verso di noi. Prese un bicchiere e si versò dell'acqua fresca.
Sam si irrigidì, stringendo i pugni.
"Che cazzo ci fa lui qui?"
Janmark gli rivolse un sorriso sgembo continuando a bere la sua acqua.
"Ciao anche a te, sempre nervoso eh?"
Nell'aria sentii odore di tempesta.
"Emmm, lui è un amico di Will. È venuto in vacanza qui."
Mi irrigidii, non avevo mai visto Sam così teso e nervoso, mi spostò facendomi zittire, si mise davanti a me, guardandomi in modo cupo, mi sentii in colpa, anche se fondamentalmente non avevo colpa!
"Stai tranquillo, non vedo il motivo per il quale tu debba innervosirti così tanto."
Erano entrati in modalità sfida entrambi. "Andiamo Sam, ci aspettano in spiaggia."
"Stai zitta Amy. Voglio sapere che cazzo ci fa lui qui."
"Te lo ha appena detto, io e Will siamo amici. Perchè, è un problema? Dovevamo chiedere il permesso a te?"
Sam si diresse verso Jan mettendosi faccia a faccia con lui. La situazione stava peggiorando. "Sam, per favore smettila."
"Stai zitta Amy, tu lo sapevi?"
"No, no, io l'ho incontrato qui."
"Sam, stai calmo con lei, abbassa i toni."
Sam si voltò nuovamente verso Jan, la sua mano si alzò per mettergli un pugno, quando me ne accorsì cercai di mettermi in mezzo, la sua mano chiusa mi colpì in pieno viso, sentii un dolore lancinante al naso, caddì a terra, non riuscii a vedere più niente per via delle lacrime. Non stavo piangendo, ma iniziai a farlo quando mi resi conto di essere piena di sangue ovunque. "Oh Dio, Amy, che cazzo hai fatto? Perdonami ti prego, io, io non volevo."
Jan si fiondò su di me, prendendomi in braccio, prese un panno dalla cucina e me lo appoggiò delicatamente sul viso.
"Levati brutto stronzo, vai via o ti ammazzo." Mi portò sulla sua auto e si diresse verso l'ospedale.

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