Capitolo 11. Profumi.

97 4 0
                                    

Suonai il campanello e mi rispose la governante.
"Casa Roma, chi è?"
"Rita, sono Amely, Chan è in casa?"
"Si signorina."
Si limitò ad aprire ed entrai, ad attendermi c'era sempre lei, che mi rivolse un sorriso e mi accompagnò nell'enorme soggiorno dove, Gioia, la madre di Chan stava suonando un pezzo di Beethoven al pianoforte. Quando mi vide lasciò quello che stava facendo per venirmi a salutare. I suoi abbracci erano davvero pieni di emozione come quelli della figlia, si sentiva il profumo dell'amore in quella famiglia.
"Ciao Tesoro, che bello riverderti, come stai?"
Profumava di muschio, di fresco. Era una donna bellissima di suo, senza bisogno di trucco. Occhi azzurro cielo, labbra sottili e naso all'insù, capelli rosso rame sulla spalla. Pelle chiara come quella di un bambino e leggere lentigini sparse un pò ovunque. Indossava un pantalone bianco e largo, una camicia azzurra a maniche corte e delle pantofole da camera bianche. I suoi movimenti erano lineari ed eleganti. Mi lasciai abbracciare e feci lo stesso anch'io, non potevo privarmi di quelle emozioni così forti e sincere, era come una seconda famiglia per me.
"Ciao Gioia, sto bene, e tu? Ti trovo in forma."
"Sai tesoro, gli anni passano e noi donne vissute dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per tenerci in forma." Stava scherzando ovviamente, lei non aveva bisogno di nessun impegno per essere in forma, lo era di suo. Una donna perfetta insomma.
"E Chan?"
"Sta riposando, ultimamente è sempre stanca, quando ha del tempo libero lo impiega dormendo, lei dice di stare bene, ma non mi convince, una madre capisce senza bisogno di parole." Il tono della sua voce era pacato e tranquillo, trasmetteva serenità. Da ciò intuii che ancora i suoi non sapevano nulla della gravidanza, chissà se l'aveva detto almeno a Giacomo. "Tra poco dovrebbe svegliarsi, vieni andiamo a bere una tazza di thè, così mi racconti come vanno i preparativi." Ci diressimo verso il vivaio, il mio posto preferito.
Un piccolo vivaio in casa, il mio sogno. Ci accomodammo attorno ad un piccolo tavolo rotondo bianco in ferro battuto, dove Rita ci portò del thè con dei biscottini.
Attorno a noi c'erano tanti piccoli vasi con vari tipi di fiori, e degli alberi di ciliegio radicati sotto il pavimento. Sul nostro tavolo invece ospitavamo delle fresie profumatissime e di vari colori, le mie preferite. L'atmosfera era inebriante.
Percepivo la pace.
"Dai, su, raccontami, come vanno i preparativi?"
Iniziai a raccontarle che era quasi tutto pronto, che mancavano solo gli abiti delle damigelle e cosa più importante che avevo trovato il mio abito, nello stesso negozio dove lei mesi prima aveva trovato il suo. Annuiva rapita dal mio racconto.
Ad un tratto sentii un urlo di gioia, mi voltai e vidi Chan correre verso di me.
"Amoreee, ciaooo, che bella sorpresa che mi hai fatto, buongiorno."
Mi abbracciò, trasmettendomi tantissimo affetto, ovviamente, ed io feci altrettanto.

Eccoti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora